Watchmen 1×01 – It’s Summer and We’re Running Out of Ice | Recensione

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Watchmen

Dopo molti mesi di attesa, trascorsi tra trailer e alcune polemiche, è finalmente andata in onda la prima puntata di Watchmen, la serie tv targata HBO basata sull’omonimo fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons. La serie creata da Damon Lindelof ha fin da subito generato in noi grosse aspettative, ma anche diverse preoccupazioni. Il primo dubbio risiedeva nel fatto che la serie di basa su una delle pietre miliari del fumetto mondiale, un’opera davvero difficile da trattare, che presenta una storia supereroistica atipica per il suo genere. Il secondo è lo stesso Damon Lindelof, creatore di serie tv come Lost e The Leftovers, capace di grandi cose come di pessime gestioni creative.

Prima di questa serie Warner ha già proposto una trasposizione di Watchmen, una trasposizione cinematografica ad opera di Zack Snyder. Il film di Snyder era stato ferocemente criticato per la sua eccessiva fedeltà al fumetto di Alan Moore, un film troppo impegnato a riproporre frame by frame le scene dell’opera del bardo di Northampton da dimenticarsi di essere un film efficace. Non possiamo dire lo stesso di questo primo episodio della serie tv targata HBO che, pure restando perfettamente legata agli eventi del fumetto e alla sua essenza, presenta una storia tutta nuova che non ha paura di osare e giocare con l’universo narrativo di Watchmen.

Spiegare la serie di Damon Lindelof non è affatto facile perché di fatto ci troviamo difronte ad un sequel diretto del Watchmen fumettistico che però remixa la graphic novel di Alan Moore con una nuova premessa che riflette gli Stati Uniti odierni, un paese fratturato e dalla svolta autoritaria. La serie è ambientata nel 2019, ad oltre trent’anni dal misterioso attacco alieno che ha annientato metà della popolazione di New York, creando una nuova era di pace tra gli Americani e la Russia, uniti nuovamente contro un nemico comune. In questo 2019 alternativo Robert Redford è il presidente degli Stati Uniti d’America, i vigilanti mascherati collaborano con la polizia che ha iniziato ad indossare anch’essa della maschere e in cui occasionalmente piccoli calamari piovono dal cielo. La storia si svolge a Tulsa, seconda città più grande dello stato dell’Oklahoma, nota per i tumulti a sfondo razziale avvenuti realmente nel 1921, evento da cui inizia la vicenda della serie tv. A circa un secolo di distanza dall’accaduto, la città di Tulsa si trova a dover fare di nuovo i conti con un gruppo di suprematisti bianchi che prende di mira persone di colore e si scontra abitualmente con la polizia. Questo gruppo prende il nome de “La Settima Cavalleria” e tutti i suoi membri indossano la maschera di Rorschach.

La narrazione di questo primo episodio scorre liscissima, riuscendo incredibilmente a tenere incollato lo spettatore allo schermo per un’ora intera. Analogamente al fumetto di Moore, la serie ci mostra un mondo alternativo non poi così differente da quello reale, espediente usato per parlare di tematiche che permeano la contemporaneità Statunitense, su tutti il razzismo, la sicurezza personale e l’uso delle armi. La prima è la tematica fondante intorno a cui ruota tutta la trama, una società fondata sull’odio, in cui fondamentalmente la Settima Cavalleria rappresenta il Ku Klux Klan del mondo di Watchmen. Odio, odio che mette a rischio anche la sicurezza degli agenti e delle loro famiglie, rischio che porta i poliziotti a mascherarsi come i vigilanti, così da nascondere la propria identità e salvaguardare la sicurezza delle proprie famiglie. Per poi arrivare alle armi da fuoco, facilmente acquistabili da chiunque come nella realtà, il cui uso però da parte della polizia è limitato in base al livello della minaccia. Il tutto farcito da citazioni più o meno velate all’opera da cui la serie è tratta. Il cast della serie è davvero impeccabile, su tutti spicca ovviamente Regina King, attrice premio Oscar che interpreta Angela Abar, ex-detective ora vigilante, nota con il nome di Sister Night. Ad affiancarla anche un ottimo Don Johnson, interprete del commissario Judd Crawford. Intrigante ed enigmatico anche Jeremy Irons, volto di un vecchio Adrian Veidt aka Ozymandias, unico personaggio del fumetto ad apparire fisicamente nella serie.

Questo primo episodio di Watchmen, se pur legato strettamente alla graphic novel di Moore, è fruibile da chiunque. È davvero sorprendente quanto sia facile seguire la serie per qualcuno che non ha idea di chi sia Il Comico o Dr. Manhattan. Ma, allo stesso tempo, questo primo episodio presenta elementi che possono essere chiari solo ai lettori del fumetto e che potrebbero risultare incomprensibili ai neofiti. Un’esempio lampante è la pioggia di calamari, scena che potrebbe risultare no-sense a chi non ha letto l’opera originale. Di certo ci troviamo di fronte ad una delle scelte più azzardate da parte di HBO degli ultimi anni. Watchmen è un sequel diretto del fumetto, il che a lungo andare potrebbe circoscrivere il pubblico ad un nicchia, anche se per ora non sembra essere così. Una cosa è certa, i lettori del fumetto avranno tutto molto più chiaro.

In sostanza, la prima puntata della nuova serie tv targata HBO è riuscita pienamente nel suo intento, presentando un mondo vivo, bizzarro e intrigante, ricco di spunti di riflessione e di azione, che potrà far facilmente breccia nei cuori dei telespettatori. La nuova serie di punta di HBO è qui e ha tutto il potenziale per regalarci uno spettacolo davvero strabiliante.