John Crowley, già acclamato regista del delicato ed evocativo “Brooklyn” (2015), torna dietro la macchina da presa con We Live in Time, un film che mescola dramma e commedia per raccontare una storia d’amore che sfida il tempo. Andrew Garfield e Florence Pugh sono i protagonisti di questa narrazione intensa, dando vita a una coppia autentica. Il film riesce a mantenere un perfetto equilibrio tra leggerezza e momenti profondamente commoventi, catturando la complessità delle relazioni umane. Dopo la presentazione alla Festa del Cinema di Roma 2024, la pellicola arriva nelle sale italiane il 6 febbraio con Lucky Red.
Il film segue la storia d’amore tra Almut e Tobias, due anime che si incontrano per caso, cambiando per sempre il corso delle loro vite. Il loro rapporto si sviluppa attraverso episodi quotidiani che ne delineano l’evoluzione: dall’innamoramento iniziale alla costruzione di una famiglia, fino alla difficile prova imposta da una diagnosi inaspettata. Il film esplora la gioia e le difficoltà della vita condivisa, mostrando come ogni singolo momento possa diventare prezioso e irripetibile.
We Live in Time affronta tematiche universali come l’amore, la perdita e il trascorrere del tempo, senza mai risultare opprimente. Le battute brillanti e il naturale carisma di Garfield e Pugh alleggeriscono i momenti più difficili, dando al film una qualità emotiva che risulta tanto sincera quanto appagante. Rispetto a “Brooklyn“, che evocava un’atmosfera più malinconica e nostalgica, questa pellicola riesce a coniugare romanticismo e realismo, evitando di idealizzare il rapporto tra i protagonisti. La struttura narrativa richiama in parte “Blue Valentine” (2010) di Derek Cianfrance, con il tempo utilizzato come strumento per scandagliare la profondità della relazione tra i protagonisti. La sceneggiatura di Nick Payne gioca con la linearità temporale, alternando scene di vita quotidiana a momenti di maggiore intensità emotiva. Questo ritmo ben calibrato impedisce alla narrazione di appesantirsi, senza scadere in eccessi troppo melodrammatici.
La regia di John Crowley è uno degli aspetti più interessanti. Il regista riesce a costruire atmosfere intime e cariche di sentimento, sfruttando una messa in scena sobria ma profondamente evocativa. L’uso della luce naturale, dei primi piani ravvicinati e di una fotografia dai toni caldi e sfumati contribuisce a creare un senso di vicinanza emotiva tra i personaggi e il pubblico. Crowley adotta una regia quasi “invisibile”, lasciando spazio alle performance degli attori e privilegiando un montaggio fluido che enfatizza la progressione emotiva della storia. La sua capacità di modulare il ritmo, passando da scene di quieta quotidianità a momenti di forte impatto emotivo, conferisce al film un respiro autentico e universale. In We Live in Time, il regista non si limita a raccontare una storia d’amore, ma cattura la fragilità e la bellezza delle connessioni umane, sottolineando l’importanza dei dettagli e delle piccole gestualità.
A coronare il tutto, l’alchimia tra Florence Pugh e Andrew Garfield. Pugh regala ad Almut una profondità emotiva notevole, interpretando una donna determinata e vulnerabile al tempo stesso. Garfield, invece, dona al personaggio di Tobias una miscela perfetta di carisma e sensibilità, arricchendolo con sfumature che lo rendono incredibilmente umano e soprattutto divertente. Le loro interazioni sono spontanee e cariche di autenticità, e i dialoghi – sia quelli più leggeri che quelli più toccanti – risultano sempre naturali e credibili. Alcune scene quotidiane, come una cena improvvisata o una passeggiata sotto la pioggia, colpiscono per la loro intima sincerità, e saranno quasi più commoventi del dramma stesso. A differenza di “Brooklyn”, in cui il romanticismo era filtrato attraverso la nostalgia e il senso di appartenenza a un luogo, We Live in Time è una riflessione più diretta sulle difficoltà della vita e sulla fugacità dell’amore. Se nel film del 2015 il conflitto si concentrava sulle scelte personali della protagonista, qui la vera lotta è contro il tempo stesso e la consapevolezza della sua inesorabilità. Crowley sperimenta con la struttura narrativa, spezzando la cronologia lineare per dare rilievo ai ricordi e all’impatto che essi hanno nel modellare la nostra esistenza.
We Live in Time è un film che commuove e diverte senza mai cadere in eccessi. La regia attenta, unita alla straordinaria chimica tra Pugh e Garfield, rende questa pellicola un’esperienza cinematografica avvolgente e toccante. Il film si distingue dai racconti d’amore convenzionali per il suo sguardo sincero e intimo sulle relazioni umane, avvicinandosi a opere come “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” o “One Day“. Con questa storia struggente e al tempo stesso piena di vita, Crowley dimostra ancora una volta di essere un narratore sensibile e raffinato, capace di far emergere con delicatezza le emozioni più profonde. We Live in Time non è solo un film da vedere, ma da vivere, lasciando il pubblico con un sorriso sulle labbra e una (più di una) lacrima.
We Live in Time arriva al cinema a partire dal 6 febbraio con Lucky Red. Ecco il trailer italiano del film: