Your Name di Makoto Shinkai: Una storia di contrasti – Recensione

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Premessa: la review contiene opinioni personali e non si sofferma neanche troppo sulla parte tecnica del film, non sono un’esperto ma un semplice appassionato.

Buona lettura!


Your Name è un film d’animazione di Makoto Shinkai,uscito in Giappone nel 2016 e portato in Italia da Nexo Digital, che come di consueto porta nelle nostre sale degli interessanti prodotti Animati Nipponici. La trama è alquanto semplice

Mitsuha Miyamizu, una studentessa delle superiori che vive nella piccola cittadina di montagna di Itomori ed è stufa della sua vita monotona vorrebbe infatti vivere a Tokyo come un ragazzo. Sua madre è morta, mentre suo padre, il sindaco della città, è un estraneo per il suo stesso figlio. Successivamente Taki Tachibana, anche lui uno studente che però vive nel centro di Tokyo e svolge un lavoro part-time nel ristorante italiano Il giardino delle parole(citazione all’omonimo mediometraggio dello stesso Shinkai), si sveglia nel corpo di Mitsuha, senza sapere che quest’ultima si è svegliata proprio nel suo corpo.

Taki e Mitsuha capito che si sono scambiati i corpi, iniziano a comunicare fra loro scambiandosi messaggi scritti su carta, o promemoria sul loro cellulare. Con il passare del tempo, si abituano alla loro strana situazione ed iniziano ad intervenire l’uno sulla vita dell’altro per migliorarla.

I due ragazzi non sono perfetti, non sono i simboli di una generazione, sono normalissimi studenti che in un periodo difficile ricercano un’altra identità che per loro è più congeniale, ma non tutto è come pensano loro.

Il rapporto che i due iniziano a sviluppare è particolare, una sorta di convivenza che li porta a provare dei sentimenti che prima non avevano. I due ragazzi vengono da mondi in contrasto, uno(Mitsuha) è un cittadino di un paese , l’altro(Taki) è un abitante di città. La vicinanza dettata dalla loro situazione e la distanza sono due componenti importanti all’interno della pellicola e costituiscono una grande contrapposizione. Shinkai usa uno stile di animazione fluido ed evocativo, sopratutto grazie alle tantissime panoramiche sui bellissimi paesaggi naturali e sui grattacieli della città, con inquadrature che vedono i due ragazzini spesso soli in un grande paesaggio che pensano, riflettono oppure osservano solamente la loro “vita”.

Le musiche giocano un’ulteriore ruolo importante all’interno della pellicola, musiche dolci e melodiose che fanno da compendio ad un fluido susseguirsi di eventi che emoziona lo spettatore.

La pellicola mischia sapientemente commedia, romance ,mistero e dramma facendo inoltre dell’elemento sopranaturale un’ulteriore punto interessante della pellicola e che stabilisce una relazione importante all’interno della mitologia del film, ma ci tengo a sottolineare che questo non è l’elemento più importante della pellicola e questo è un bene.

Sono andato a vedere questo film senza pretese di sorta e senza informarmi dettagliate, non mi sono neanche informato sul regista, nonostante avessi già visto un suo film(5 cm per Secondo)e sono rimasto piacevolmente sorpreso e intrattenuto da una pellicola che riesce a venire goduta sia da chi apprezza questo genere di storie ma anche chi cerca solo un buon film d’animazione come purtroppo se ne vedono pochi.

In definitiva è un film d’animazione fatto di contrasti visibili e invisibili , delicati silenzi e momenti in cui il silenzio lascia spazio all’emozione causata da un amalgamarsi di regia e musiche che compongono un quadro non unico ma che merita di essere raccontato, se poi lo si fa così bene è anche meglio.

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