Bentornato Presidente – Il sequel con Claudio Bisio di Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana | Recensione

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Bentornato Presidente

Fare un seguito di Benvenuto Presidente!, film di Riccardo Milani che nel 2013 aveva conquistato il pubblico incassando 9 milioni di euro pareva impossibile. Invece, oggi, 6 anni dopo l’uscita del primo capitolo ci troviamo di fronte a questo seguito, però non diretto più da Milani, ma dal duo Fontana-Stasi che avevano realizzato l’ottima commedia Metti una nonna in freezer lo scorso anno e su YouTube molte parodie dei film di Christopher Nolan tipo Italstellar , Il Cavaliere Oscuro – il ricorso e Inception Berlusconi. Visto il loro livello tecnico e comico c’era attesa e si sperava il film venisse bene, e fin dai primi minuti possiamo trovare un livello oltre che superiore al primo episodio, ma anche migliore rispetto alle tante commedie italiane che escono annualmente.

Sono passati otto anni dalla sua elezione al Quirinale e Peppino Garibaldi vive il suo idillio sui monti con Janis e la piccola Guevara. Peppino non ha dubbi: preferisce la montagna alla campagna… elettorale. Janis, invece, è sempre più insofferente a questa vita troppo tranquilla e soprattutto non riconosce più in lui l’uomo appassionato, di cui si era innamorata, e che voleva cambiare l’Italia. Richiamata al Quirinale, nel momento in cui il Paese è alle prese con la formazione del nuovo governo e appare minacciato da oscuri intrighi, Janis lascia Peppino e torna a Roma con Guevara. Disperato, Peppino non ha scelta: tornare alla politica per riconquistare la donna che ama.

I primi minuti effettivamente sono sorprendenti, soprattutto tecnicamente, dove troviamo un montaggio perfetto e un ottima regia che fanno da contorno ad alcune scene abbastanza esilaranti come quella dei funghi e del voto, la prospettiva diversa dei ricordi di Bisio e di Sarah Felberbaum, e la scene delle sfogo dove Bisio spacca gli alberi. Dopo quest’inizio dove viene spiegato cosa è successo ai protagonisti in questi 8 anni (si nel film sono passati 8 anni invece che 6), facciamo la conoscenza dei dei co-protagonisti, primo tra tutti Pietro Sermonti che entra in scena in maniera davvero divertente , che grazie all’ ambientazione e alla regia la rendono probabilmente la scena migliore del film. Gli altri due sono le parodie di Di Maio e Salvini che sono rispettivamente caratterizzate da Guglielmo Poggi e Paolo Calabresi, forse tra tutti i personaggi sono quelli scritti peggio e meno divertenti (anche se la copertina del giornale  con Calabresi che imita Salvini Desnudo è geniale), visto che realizzare delle parodie di politici che già fanno ridere di suo, ci vuole una scrittura davvero pungente, che la pellicola purtroppo non ha, pur essendo molto divertente e con alcuni punti e dialoghi davvero ben scritti. Uno dei grandi problemi infatti è la trama, perché appunto non c’era assolutamente bisogno di un seguito, e il modo in cui Claudio Bisio torna ad essere presidente (questa volta del consiglio, e non della repubblica) è veramente poco interessante e poco realistico.

Rispetto al primo film é comunque un grandissimo passo in avanti, perché qui Fontana e Stasi riescono, grazie ad un montaggio divino, curato dallo stesso Fontana, e una regia ottima a sorprendere lo spettatore, grazie anche ad ottima scelta musicale che gli dà quel tocco in più. Passando agli attori, diciamo che tutti sono stati bravi, tra tutti Sermonti e Bisio regalano le prove migliori, l’unica poco convincente è Sarah Felberbaum, che riprende il ruolo di Kasia Smutniak, però non riesce a dargli l’impronta che lei dava nel altro film, risultando oltre che più giovane (vista la differenza d’età tra le due) anche meno stronza, ma più buona,  cosa che nel film per gran parte non dovrebbe essere. Per concludere citiamo anche dei titoli di coda davvero ben realizzati. Si consiglia la visione a chi ha apprezzato il primo, e a chi dice che la commedia italiana é morta, perché a volte ci sono delle piccole sorprese come questa che possono far ricredere.