L’emergenza coronavirus, oltre ad avere avuto un grande impatto sui negozi fisici, ad esempio tutti coloro che sono costretti a tenere chiuso o a modificare gli orari di apertura, si sta abbattendo anche sugli acquisti online. E’ il caso di Amazon, colosso delle vendite online attivo a livello mondiale, che in questi giorni segnala continui ritardi sulle consegne dovuti all’emergenza, ritardi che subiscono tutti i tipi di merci, anche i beni primari.
In questi giorni, per garantire la consegna di tali beni, l’azienda ha deciso di limitare l’acquisto negli Stati Uniti ai soli beni di prima necessità impegnandosi a non tenere più in magazzino merci che non rientrano in questa categoria venduti da terzi. Non è chiaro se questo provvedimento verrà applicato anche in Europa. Le categorie garantite corrisponderebbero comunque a quelle degli esercizi fisici ancora aperti e cioè alimentari, prodotti per la cura della persona, per la salute e la casa, per l’infanzia, per animali domestici e materiali industriali e scientifici.
Il problema di cui si sta discutendo molto riguarda il settore della tecnologia, in particolare quello dei videogiochi, che stanno aiutando in un modo o nell’altro a passare questa quarantena. Questi articoli, seguendo la logica del provvedimento non sarebbero più ammessi nei magazzini di Amazon; solo quelli in pre-ordine, anche se consegnati con ritardo, sarebbero garantiti.
Dato che il provvedimento sarebbe una cosa interna ad Amazon, i venditori di terze parti sono comunque liberi di vendere su altri canali di vendita online o sul proprio sito internet.
Amazon aveva già cercato di farsi avanti per diminuire il disagio di coloro che sono costretti a casa per la quarantena offrendo gratuitamente Prime Video agli abitanti della zona rossa; il colosso però aveva fatto marcia indietro quando la zona rossa era stata estesa alla nazione intera.
Fonte: Techave