Tredici anni sono passati da quando James Cameron trionfava nelle sale cinematografiche con il più grande successo della storia del cinema. Era il 2009 quando Avatar, si posizionò al primo posto come il film con i maggiori incassi della storia, seguito subito dopo da Titanic dello stesso regista. Traguardo che Cameron ha mantenuto fino all’uscita di Avengers: Endgame che ha fatto scendere Titanic al terzo e Avatar al secondo. Con la riuscita al cinema nel mese di settembre 2022 il film con protagonisti gli Avatar e i Na’vi è risalito al primo. Traguardo che potrebbe tranquillamente essere superato dal sequel Avatar: La Via Dell’Acqua, viste le previsioni di incasso. A tredici anni di distanza James Cameron, con all’attivo altri tre film confermati su Avatar e due in possibile lavorazione, torna finalmente al cinema con uno dei più attesi film degli ultimi anni. Avatar: La Via Dell’Acqua arriva nei cinema italiani a partire dal 14 dicembre in versione 3D e IMAX 3D di cui noi ne consigliamo la visione per non perdere la spettacolarità dell’incredibile messa in scena.

Più di dieci anni dopo gli eventi del film originale, Jake Sully e Neytiri hanno formato una famiglia avendo tre figli: Neteyam (Jamie Flatters), il primogenito, Lo’ak (Britain Dalton), il secondogenito, e infine la piccola Tuk (Trinity Bliss) poi hanno anche adottato Kiki (Sigourney Weaver). Tuttavia, gli umani hanno deciso di ritentare l’invasione, guidati dall’ex comandante di Sully, il colonnello Miles Quaritch (Stephen Lang) che con alcuni altri marine viene fatto entrare nell’avatar (un corpo costruito artificialmente) di un Na’vi per assomigliare ai nemici e ingannarli con il compito di catturare il traditore Sully, considerato il vero stratega della resistenza anti terrestre. Per questo motivo la famiglia è costretta a lasciare la sua casa ed esplorare le diverse regioni di Pandora.

Ritornare su Pandora è probabilmente una delle cose che i fan di Avatar stanno aspettando di più. È innegabile che dal momento della sua uscita, la pellicola di Cameron abbia creato un vero e proprio “prima e dopo Avatar”. Mai un film aveva osato così tanto a livello tecnico e mai dopo di lui nessun altro ci ha provato. Avatar resta ancora oggi un unicum nella storia del cinema. Dopo tredici anni dal primo film, la tecnologia è avanzata e lo steso Cameron insieme alla sua enorme troupe hanno deciso di sfidare l’impossibile nella realizzazione di una nuova pellicola, che almeno sul piano tecnico superasse la prima e qualsiasi altra produzione cinematografica e televisiva mai esistita.

“La via dell’acqua non ha né inizio né fine. Il mare è intorno a te e dentro di te. Il mare è la tua casa prima della tua. L’acqua connette tutte le cose: la vita alla morte, il buio alla luce”. Con queste parole il regista statunitense rende omaggio ad uno degli elementi naturali che più gli stanno a cuore. Non è un segreto che dopo il successo di Titanic, Cameron abbia iniziato a condurre spedizioni subacquee presso il relitto arenato nell’Oceano Atlantico e che sia l’unico e solo essere vivente ad aver raggiunto il fondale della Fossa delle Marianne. Avatar: La Via Dell’Acqua non è quindi solo un tributo al suo amore per il mare ma alla sua intera opera magna dove all’interno si susseguono autocitazioni e momenti che ricordano la sua filmografia del passato e gettano le basi per un futuro ancora più incredibile e strabiliante, almeno dal punto di vista visivo e tecnico.

Che Avatar abbia sempre fatto del suo lato tecnico il punto di forza non è un caso. Il primo film, un moderno Pocahontas, pur avendo messo d’accordo pubblico e critica, trovava il suo maggiore difetto proprio in una sceneggiatura semplice inserita all’interno di un contesto mastodontico. La Via Dell’Acqua, pur distaccandosi completamente dalla trama del primo film (che aveva un suo inizio ed un suo epilogo ben definiti), emula in qualche modo gli stratagemmi narrativi del primo, arricchendosi in questo caso di tante piccole situazioni che creano la macro trama. Macro trama che, ancora una volta, vista la grandezza e l’epicità delle scene proposte, tende ad assottigliarsi e scomparire lungo le tre ore e dodici minuti di durata della pellicola. Sono tanti piccoli momenti che creano la grande narrazione, che pur approfondendo gran parte dei personaggi lascia spazio ad alcune questioni irrisolte, volte ad una risoluzione probabilmente nei prossimi capitoli.

Resta ancora prorompete l’intento ecologista e ambientalista che aveva fatto del primo film una pellicola anticipatoria. Se nel 2009 il tema principale oltre all’immigrazione, l’appartenenza ad un gruppo, e l’acquisizione di una nuova cultura era proprio lo sfruttamento della terra e delle sue materie prime, nel secondo si mantengono queste caratteristiche spostandosi verso la famiglia e soprattutto verso la salvaguardia della natura e dei sui abitanti. Natura portata all’ennesima potenza ancora una volta grazie all’enorme lavoro di computer grafica, motion capture, e performance capture in un mix che ha dell’incredibile. Sono proprio le scene ambientate e girate sott’acqua all’interno di enormi piscine create appositamente per il film in cui per mesi gli attori hanno dovuto immergersi, nuotare e danzare ripresi da apposite telecamere il punto di forza ma anche a sfavore della pellicola, che nonostante la magnificenza, risultano dilatate ed ingiustificatamente lunghe.  Scene che interrompono la narrazione costringono lo spettatore ad immergersi nel puro godimento visivo lasciando completamente immobile la trama, caratteristica che potrebbe infastidire tutti coloro maggiormente interessati allo svolgimento dell’azione.

La visione di film come Avatar è assolutamente personale, ma non ci sono dubbi, questa deve essere necessariamente fatta in una sala cinematografica. Il prezzo del biglietto, magari in versione 3D, perché il film si adatta perfettamente a questa modalità, anzi ne esalta la qualità, vale decisamente l’esperienza, perché quando si parla di Avatar si parla di esperienza, che va oltre il semplice guardare un film. Un’esperienza di immersione in un mondo straordinario. Purtroppo la semplicità narrativa che aveva caratterizzato il primo film resta anche in questo sequel, il che porta ad una domanda fondamentale: dove ci condurranno le prossime pellicole?


Avatar: La Via Dell’Acqua è nei cinema a partire dal 14 dicembre 2022. Ecco il trailer italiano del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Avatar: La Via Dell'Acqua
7.5
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
avatar-la-via-dellacqua-il-ritorno-su-pandora-dopo-tredici-anni-recensioneLa visione di film come Avatar è assolutamente personale, ma non ci sono dubbi, questa deve essere necessariamente fatta in una sala cinematografica. Il prezzo del biglietto, magari in versione 3D, perché il film si adatta perfettamente a questa modalità, anzi ne esalta la qualità, vale decisamente l’esperienza, perché quando si parla di Avatar si parla di esperienza, che va oltre il semplice guardare un film. Un’esperienza di immersione in un mondo straordinario. Purtroppo la semplicità narrativa che aveva caratterizzato il primo film resta anche in questo sequel, il che porta ad una domanda fondamentale: dove ci condurranno le prossime pellicole?

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