Avengers: Endgame – Un anno dopo la fine dell’Infinity Saga | Speciale

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Il 24 Aprile 2019 in Italia è uscito Avengers: Endgame, conclusione, insieme a Spider-Man: Far From Home, della Saga dell’infinito: ora, ad un anno dalla sua uscita, abbiamo deciso di analizzare il film nella sua interezza.

Avengers: Endgame si poneva come conclusione di una storia iniziata undici anni prima con Iron Man (2008) e si è espansa riuscendo a chiudere la storia di un gran numero di personaggi e coprendo generi talmente diversi che nessuno avrebbe mai pensato sarebbero riusciti ad intersecarsi: il film d’azione (Iron Man), film fantasy (Thor), film sulla guerra (Captain America: Il Primo Vendicatore), il film supereroistico più classico (The Avengers), il thriller politico (Captain America: The Winter Soldier), film sulle rapine (Ant Man), il film fantascientifico (Black Panther) e la space opera (Guardiani della Galassia).

AvengersL’articolo si propone di analizzare a posteriori l’effetto del film sui suoi spettatori, che si sono interfacciati con questi personaggi per più di dieci anni e ormai li hanno fatti entrare nell’immaginario mondiale.
Inoltre, analizzare l’importanza che ha avuto la fine della saga dell’infinito sul Marvel Cinematic Universe, ma anche l’importanza che hanno avuto, sul cinema d’intrattenimento, la pellicola e l’intero progetto di Kevin Feige.
Va inoltre ricordato che il franchising del MCU è arrivato anche in televisione grazie a ABC Studios con Marvel’s Agents of SHIELD e anche le produzioni Marvel Netflix. Arriveremo a concludere anche analizzando quello che è il futuro del MCU dopo Endgame, sopratutto con una Fase 4 ancora misteriosa, con posticipi e lavori fermi a causa del coronavirus, e di un universo da ricostruire nonostante ora possa attingere anche ad altri personaggi iconici X-Men e Fantastici 4.

Bando alle ciance ed iniziamo!


Avengers: Endgame – Analisi a posteriori del film

Avengers: EndgameGli Avengers sono divisi, distrutti e hanno perso, una situazione impensabile e che ha messo in scompiglio non solo la terra ma anche l’universo. Infatti, in Infinity War, Thanos (Josh Brolin) è riuscito nel suo intento ed ha spazzato via metà degli esseri viventi indiscriminatamente. Tony Stark (Robert Downey Jr) rientra sulla terra dopo la disfatta su Titano, ed è scosso e palesemente affranto per non solo aver fallito ma per aver perso il ragazzo, Peter/Spider-Man (Tom Holland). Il gruppo si ricompatta e va alla ricerca di Thanos, accompagnati da Captain Marvel (Brie Larson) quando però raggiungono il matto titano è già troppo tardi ed ha completamente distrutto le gemme dell’infinito per rendere irreversibile lo schiocco. Passano 5 anni, siamo nel 2023, Steve Rogers (Chris Evans) ora si occupa di aiutare le persone a superare l’avvenimento del “Blip”, mentre Natasha Romanoff (Scarlet Johansson) ora dirige una squadra che cerca di contenere i problemi al mondo quando sorgono mentre Tony Stark si è rifatto una vita con Pepper (Gwyneth Paltrow) e la figlia Morgan. Quando però Scott Lang/Ant Man (Paul Rudd) riesce a liberarsi dal regno quantico, porta con sé una speranza, la speranza di poter riportare indietro tutti con “Il furto del tempo”.
Gli Avengers si riuniscono e si preparano a viaggiare nel tempo per recuperare le gemme dell’Infinito e riportare indietro tutti quelli che sono scomparsi 5 anni prima. Durante il loro viaggio ripercorreranno i loro più grandi trionfi, momenti duri e anche insignificanti come la battaglia di New York, l’assedio di Asgard da parte di Malekith e il furto dell’ORB da parte di Star Lord. Quella che sembra una missione semplice porterà i più grandi eroi della terra a combattere anche i propri demoni. La loro grande impresa riesce ma dovranno affrontare un’ultima, grande e gloriosa battaglia in cui tutti gli eroi daranno il proprio contributo, messi nuovamente di fronte a Thanos ed il suo potente esercito.
Alla fine riusciranno ovviamente a sconfiggerlo, anche se con qualche sacrificio, e riporteranno il mondo a quella che sembra una parvenza di normalità, se mai sia stato normale.

Il “blip” è stato a tutti gli effetti un’evento che ha segnato pesantemente il mondo e l’universo, è stato come vedere scomparire probabilmente per sempre i propri cari, tanto che si può parlare di vero e proprio lutto universale. Dopo lo skip di 5 anni vediamo dove sono i nostri principali protagonisti e chi è andato avanti e chi invece continua a voler riportare tutti indietro; in questa visione ogni Vendicatore originale diventa la rappresentazione di una delle fasi del lutto.

Vedova Nera (Negazione) è quella che non ha accettato di aver persone e vuole rimediare a tutti i costi, con il suo consiglio di protezione del mondo cerca di trovare ancora uno scopo e spera di poter sempre riportare tutti indietro. La natura della sua missione è evidente dai vari discorsi che fa con Steve all’inizio del film ed è anche il motivo principale dietro al suo sacrificio su Voromir.

Clint Barton (Rabbia), dopo che ha visto la sua famiglia scomparire davanti ai suoi occhi e aver visto con i suoi occhi quanto il blip non abbia estirpato solo cattivi o buoni, ma sia stato così imparziale che si rinnova in Ronin, un rabbioso e vendicativo vigilante che ora è uno dei più ricercati dall’interpol e dalle principali polizie di tutto il mondo. Clint diventa l’uomo di tutti i giorni che deve avere a che fare con situazioni al di fuori del suo controllo ed è ferito e prova solo rabbia dettata dalla sua impotenza.

Steve Rogers (Elaborazione), è quello che sta negoziando con il lutto, ha accettato di aver perso e cerca di andare avanti anche se non ce la fa e per farlo aiuta altre persone attraverso un gruppo di sostegno a dimenticare il blip e continuare a vivere, anche se non riesce a venire a capo dei suoi stessi dubbi e anche della sua natura di uomo fuori dal tempo.

Thor (Depressione), è quello che ha fallito più clamorosamente di tutti, si sente estremamente in colpa per non aver mirato alla testa e quindi è caduto in una spirale crescente di depressione, non vuole pensarci e qualsiasi riferimento all’avvenimento o a Thanos lo manda in panico.

Tony Stark (Accettazione), l’ex Vendicatore di ferro, ormai ha accettato di aver perso e si è rifatto una nuova vita con Pepper e sua figlia, Morgan in campagna, prendendo spunto dal libro di Barton ma nonostante tutto non ha completamente dimenticato i suoi amici e chi ha perso. Anche se in questa fase Iron Man non dimentica e sarà lui a portare una soluzione fondamentale per la squadra.

In varie versioni più recenti della teoria del lutto, fa capolino la sesta fase, quella della Speranza, ossia un avvenimento oppure una nuova consapevolezza che aiuta le persone ad andare avanti, qui questa fase è incarnata da Scott Lang, che ritorna dal regno quantico con la soluzione per viaggiare nel tempo. Sarà attraverso le particelle Pym e le tecnologie poi sviluppate da Stark e da Banner che i Vendicatori potranno davvero avere una possibilità contro il tempo stesso e riportare indietro tutti.

Questo per dimostrare ulteriormente quanto pur con i suoi limiti, Endgame e i suoi sceneggiatori: Christopher Markus e Stephen McFeely abbiano tenuto in considerazioni anche le nature umane scrivendo questi personaggi e la loro risposta ad una grande sconfitta.

L’importanza di Endgame nel Marvel Cinematic Universe e sul cinema d’intrattenimento

AvengersSiamo nel 2008, Iron Man esce nei cinema di tutto il mondo, è la prova del fuoco per i neonati Marvel Studios di Kevin Feige e anche per il Tony Stark di Robert Downey Jr e Jon Favreau, ed è un successo mondiale. La pellicola verrà seguita dal non fortunato Incredibile Hulk con Edward Norton, così che si ritiene necessario puntare su qualcosa di grosso per risollevare le sorti del “Progetto Avengers”, decidendo di procedere quindi con Iron Man 2, un successo commerciale, ma non di critica e che divide il pubblico e che, allo stesso tempo, introduce la Vedova Nera, Nick Fury e fornisce un ruolo maggiore a colui che sarà il collante del MCU fino a The Avengers, l’agente Phil Coulson (Clark Gregg).
I successivi due film, Thor e Captain America: Il Primo Vendicatore hanno un successo moderato, ma riescono a mettere il Marvel Cinematic Universe sulla giusta strada per Avengers.
Nel 2012 esce  il primo grande crossover del cinema d’intrattenimento: The Avengers. La pellicola è un successo di pubblico, di critica e d’incassi. Sarà poi anche l’ultimo film Marvel distribuito da Paramount Pictures, con Iron Man 3 che conclude l’accordo di distribuzione tra Marvel Studios e Paramount (in Italia già da The Avengers la distribuzione era affidata alla Disney), così che Thor: The Dark World diventa il primo film Marvel Studios ad essere distribuito dalla compagnia del topo, dando inizio al vero e proprio momento d’oro dei cinecomics Marvel.

Si inizia così a delineare un grande universo interconnesso che apre la strada a nuove possibilità con Guardiani della Galassia, ma già da prima era chiaro come Marvel stesse creando non solo un intero universo vasto, ma con ogni suo film stesse creando una vera e propria commistione di generi. Già i film della fase uno avevano dimostrato una commistione di generi molto interessante.

Iron Man era un film d’azione con un personaggio carismatico e anche un po’ antipatico, ma che finiva a fare la cosa giusta e diventa un eroe. In Thor abbiamo un fantasy che vede un giovane principe dover dimostrare di essere non solo un ottimo guerriero ma anche un buon uomo, e per farlo dovrà diventare degno di sollevare Mjolnir, il suo martello che incanala il potere di Thor, il dio del tuono. In Captain America invece ritroviamo il tipico War Movie, con l’eroe che viene catapultato oltre le linee nemiche e si trova così a diventare una vera e propria macchina da guerra pronta a distruggere i malvagi nazisti dell’HYDRA, con seppur delle digressioni fantastiche come armi laser e tecnologie impossibili. The Avengers, invece, è il classico film d’azione supereroistico, che parte lentamente per poi scoppiare nell’ultima parte e che ha creato un vero e proprio fenomeno. I successivi film seguono lo stile dei propri predecessori tranne Captain America: The Winter Soldier che diventa un thriller politico alla “Manchurian Candidate” e che mette nuovamente il Cap di Chris Evans davanti all’HYDRA, stavolta infiltrata nelle fibre del governo Statunitense e non solo. Arriva poi l’improbabile, con James Gunn alla regia, con cui la Casa delle Idee riesce a creare la sua prima space opera, che impatta notevolmente anche sull’identità a fumetti dei Guardiani della Galassia.
I Successivi film sono per lo più film supereroistici classici come Age of Ultron, Civil War ed altri usano sempre la commistione di generi adeguata e già sperimentata ma con risultati alcune volte convincenti come Doctor Strange e altre volte meno come Captain Marvel.

Quello che però avviene per la prima volta nella storia del cinema è un accordo tra Disney e Sony, per l’utilizzo di SpiderMan nel MCU e la co-produzione di una nuova serie di film e con protagonista un nuovo Uomo Ragno, Tom Holland. L’accordo è importantissimo ed è il primo del genere nel cinema dell’intrattenimento, che già in precedenza aveva cercato di emulare il successo dell’universo Marvel con sempre più film interconnessi come il Bourne Legacy con Jeremy Renner, il Dark Universe di Universal e il DCEU della Warner. Si passa poi a progetti più particolari e con un tono anche diverso rispetto alle altre produzione MCU con un taglio fantascientifico e pop come Black Panther e Thor: Ragnarok, che hanno modo di lanciare un nuovo personaggio e di ricostruirne un altro.

Si delinea così sempre più strettamente una trama tra i vari film della fase 3, fino al culmine in Infinity War ed Avengers: Endgame che lascia davvero il segno sul mondo cinematografico e sullo stesso MCU, che si trova ora a dover fare conto con un mastodontico evento da 3 miliardi di dollari ed un universo ora da ricostruire senza Iron Man e Capitan America.

L’importanza Televisiva del Marvel Cinematic Universe

AvengersL’universo partito con Iron Man ed esploso con Avengers, non è però riuscito ad avere lo stesso impatto sulla televisione nonostante il successo e l’apprezzamento dei fan di alcuni progetti televisivi. Prima è il turno di Marvel’s Agents of SHIELD, serie tv che va in onda su ABC e che giungerà al termine con la settima stagione quest’anno e che ha riportato indietro l’agente speciale Phil Coulson e lo accompagnato con una squadra composta da alcuni personaggi noti del Marvel Universe e altri creati ad hoc per la serie. Sarà poi la volta del progetto Marvel’s The Defenders di Netflix, che si dovrebbe in linea teorica ricollegare all’MCU ma che nelle sue poi evoluzioni se ne discosta, mantenendo alcuni riferimenti come la battaglia di New York, la distruzione di Sokovia e gli accordi che poi hanno portato alla Civil War. La più fortunata è sicuramente Daredevil con protagonista Charlie Cox, che crea un vero e proprio seguito e lancia lo spin off di un’altro amato personaggio Marvel: Il Punitore, interpretato da Jon Bernthal. Meno fortunati sono Luke Cage e Iron Fist, che a differenza delle prime due citate e di Jessica Jones, non hanno un finale e rimangono aperte con qualsiasi altra possibilità di continuo nell’aria sopratutto con l’arrivo di Disney+ e delle sue serie originali.

Le serie Netflix, dopo alcune prime stagioni apprezzate e con un certo seguito, hanno visto calare l’interesse generale verso le produzioni televisive Marvel che non riuscivano a conquistare il pubblico, eccezion fatta per Agents of SHIELD, Daredevil e Jessica Jones. Tra i fallimenti va anche annoverato Inhumans, nato come film, trasposto poi in una sfortunata e deludente serie tv in 8 puntate che nessuno ricorda e che probabilmente sarà cancellata dalla storia del MCU appena possibile, rendendo di fatto l’unica accettabile presentazione degli Inumani nell’universo quella della serie sugli agenti dello SHIELD.

Bisogna dunque attendere ancora per vedere che effetto avrà Endgame sulle nuove produzioni, sopratutto alla luce degli stop produttivi degli ultimi mesi.

Il vuoto dopo Endgame e una Fase 4 ancora misteriosa

E’ innegabile inoltre che con Avengers: Endgame e Far From Home, ci sia ora un vuoto ed una mancanza di produzioni MCU, oltre che di eroi. Infatti, con la fine della ventiduesima pellicola del MCU abbiamo detto addio ad Iron Man, Captain America, Vedova Nera e persino Hulk sarà difficilmente recuperabile in futuro. Dunque ci si trova nella stessa condizione di 12 anni fa, con un universo da costruire, anzi da ricostruire, partendo da personaggi secondari e nuovi iterazione degli amati supereroi Marvel come Thor ora nelle mani di Taika Waititi che porterà anche sullo schermo la potente Thor Jane Foster introdotta da Jason Aaron nei fumetti o ancora il Captain America incarnato da Sam Wilson/Falcon introdotto in contemporanea a Jane Foster come Potente Thor nei fumetti da Rick Remender.
Alla luce di questo persino il film di Black Widow sembra ormai troppo poco o troppo tardi: la Vedova Nera di Scarlet Johansson è, infatti, sin da Iron Man 2 uno dei personaggi più amati e in molti ritengono che dare più spazio con un film in solo prima a Captain Marvel piuttosto che a Natasha sia stata una scelta strana;  cosa potrà portare ora, sopratutto in qualità di prequel, un film del genere al Marvel Cinematic Universe?

C’è chi ipotizza cautamente una nuova Vedova Nera nelle vesti di Yelena Belova (Florence Pugh) e chi cautamente ipotizza che Natasha possa rivelare un ulteriore segreto nella pellicola a lei dedicata, ma sicuramente i dubbi sull’effettivo impatto e su come un film del genere possa soddisfare chi attende nuove storie da questo universo.
Forse il film che pha più possibilità di  soddisfare le attese dei fan e proporre qualcosa di nuovo potrebbe essere Doctor Strange in the Multiverse of Madness, che vedrà lo stregone supremo Stephen Strange (Benedict Cumberbatch) e Scarlet Witch/Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) intraprende un viaggio nel multiverso alla ricerca di qualcosa mentre affronteranno pericoli al di là della loro immaginazioni.
Sembra quindi cautamente possibile che siano proprio Doctor Strange 2 e Captain Marvel 2, data la centralità di Carol Danvers nell’universo Marvel, i progetti che più potranno presentare un futuro per gli Avengers nel MCU dopo Endgame.

Non dobbiamo nemmeno dimenticarci delle serie Disney+ come Falcon & The Winter Soldier, Loki e WandaVision, ossia le prime che vedremo sulla piattaforma e che ci permetteranno di dare uno sguardo ad alcuni dei piani su dei personaggi importanti dell’MCU come Falcon e Bucky (Sebastian Stan) ora orfani di Steve Rogers, Loki (Tom Hiddleston) di cui ancora dobbiamo scoprire come vedrà il Dio dell’inganno tornare in azione dopo la sua morte e sopratutto cosa succederà alla coppia di Wanda e Visione, anche quest’ultimo perito in Infinity War.

La fase 4 per ora si prospetta con tanti film annunciati che devono uscire ed un inizio in ritardo a causa del coronavirus e così ancora di più si sente il vuoto lasciato agli appassionati e agli spettatori che dovranno aspettare Novembre per Black Widow e ancora di più per tutti quei film che potrebbero portare una ventata di aria fresca come Eterni e Doctor Strange 2, oltre che ovviamente conclusioni di trilogie tanto attese come Guardiani della Galassia Vol. 3 di James Gunn.

Vedremo cosa ci riserverà il futuro, ma noi non dimentichiamo cosa è stato e non dimentichiamo chi ci ha portato fino a qui.

 

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