Black Mirror 5×03 – Rachel, Jack e Ashley Too | Recensione

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Con Rachel, Jack e Ashley Too arriviamo infine all’ultimo episodio di questa quinta stagione di Black Mirror, che segna un deciso ritorno alle origini, anche se non con gli stessi livelli qualitativi, della serie creata di Charlie Brooker. Si tratta, tuttavia, dell’episodio più debole di questa nuova stagione: non è brutto, non è accostabile a grandi cadute del franchise come Metalhead, Playtest e USS Callister, ma, nel complesso di questa quinta stagione rilasciata su Netflix, è sicuramente quello meno notevole.

L’episodio è diretto da Anne Sewitsky, regista norvegese nota per Happy Happy del 2010, che ha vinto il premio del Grand Jury al Sundance 2011, ed ha sfiorato la candidatura agli Oscar come miglior film in lingua straniera; l’episodio, inoltre, come gli altri di questa stagione, è scritto sempre da Brooker. Si tratta inoltre dell’episodio che ha attirato maggiormente l’attenzione del pubblico, a causa della presenza della pop star ed attrice Miley Cyrus.

Prima di proseguire ci teniamo a precisare che, per permetterci un’analisi più dettagliata di ogni episodio, saranno presenti massicci spoiler sull’episodio. Dunque, qualora non lo aveste ancora visto, vi consigliamo di tornare qui dopo la visione (o di saltare la parte relativa alla trama)

Black MirrorAshley O è una cantante pop che fa della positività il proprio marchio di fabbrica, il cui motto è dare il massimo e credere in se stessi. Ashley viene presentata in un’intervista, a sua volta seguita da Rachel, ragazza molto fan della pop star, insicura e timida, che vive con il padre, un uomo rude che vuole bene alle figlie e lavora nel campo della derattizzazione, e con la sorella Jack, decisamente più burbera e solitaria. Rachel guarda la tv mentre intervistano Ashley, che presenta la nuova bambola, Ashley Too: in questa intervista la pop star ringrazia la zia Catherine, manager e mamma adottiva, e afferma che le sue canzoni arrivano direttamente dai sogni, e che quando si sveglia sente la necessità di scriverle. Ashley Too è la bambola robot interattivo con cui i fan possono interagire e parlare, ed al suo interno ha una riproduzione tecnologica del cervello di Ashley, motivo per il quale reagisce e parla proprio come la ragazza. Ovviamente, da grande fan, Rachel vuole la bambola e la ottiene per il compleanno. La sorella, Jack, non è contenta del rapporto che Rachel sta instaurando con la bambola.

La storia quindi si dipana in due tronconi: da un lato abbiamo la vita di Ashley, che scopriamo essere in realtà triste tormentata, non contenta del proprio ruolo nonostante le apparenze. La ragazza vorrebbe scrivere musica, vorrebbe sfogare i sentimenti anche cambiando genere ( in quella che è una classica crisi da pop star), ma la zia manager non lo permette, poiché il pubblico vuole quel genere di personaggio e quel tipo musica. Dall’altro lato abbiamo Rachel, che porta avanti il rapporto con Ashley Too ed è spronata a dare il meglio di se, ad essere meno timida, arrivando ad esibirsi in un ballo scolastico in pubblico che si rivelerà un disastro, mandandola in crisi nonostante tutti i buoni propositi. Jack, per evitare che la sorella venga troppo influenzata, decide di nascondere la bambola, dicendo di averla buttata. Ashley, nel mentre, è in crisi prima di un’esibizione, ed è tentata di abbandonare i colori tipicamente positivi che indossa a favore di un trucco nero. La zia le fa dare i consueti psicofarmaci, ma Ashley non ingoia le pasticche, nascondendole in una scatola, e come scopriamo non si tratta della prima volta. La zia scopre che la nipote non prende le medicine e trova anche un’agenda in cui Ashley scrive i propri pensieri, sfogando la rabbia e le frustrazioni. A cena la zia manager inizia a litigare con la nipote: Ashley le urla tutta la propria rabbia, in un litigio pieno di accuse vicendevoli. A questo punto, Catherine dice di aver sbriciolato le pasticche nel panino da alla nipote il comando “Ashley dormi” (lo stesso comando usato per far spegnere la bambola) e la ragazza entra in coma.

Black MirrorScopriamo quindi che la zia vuole sfruttare la tecnologia per studiare ed estrapolare i sogni della nipote, trasformandoli in canzoni del nuovo album, un disco postumo da spacciare come la nuova opera creata nonostante i mesi di coma. Contemporaneamente, Jack confessa alla sorella di averle nascosto Ashley Too, con Rachel che è in crisi per il coma del suo idolo. Quando viene annunciato l’album postumo di cui sopra, vengono utilizzate le parole “Ashley svegliati”: la bambola senziente va in crash. e Jack cerca di farla riavviare. Le due sorelle scoprono quindi che dentro la bambola è presente una riproduzione sinaptica di Ashley, ma limitata solo alla zona legata al personaggio pubblico, e durante il riavvio la bambola acquisisce la completa personalità della ragazza. In seguito, Ashley Too escogita un piano per trovare le prove del tradimento della zia: le ragazze la portano a casa, dove la bambola rivela il piano di Ashley, ovvero suicidarsi staccando la spina. Si scopre che il macchinario teneva semplicemente Ashley in uno stato di sonno prolungato: la ragazza si risveglia e vuole liberarsi e, nonostante l’intervento della guardia del corpo e del medico che tenta di sedarla nuovamente, le ragazze riescono a liberare Ashley. Nel frattempo la zia sta presentando il nuovo progetto: digitalizzare Ashley O, per poter trasmettere concerti digitali in tutto il mondo, in contemporanea, creando dei veri e propri concerti globali, in un’operazione chiamata Ashley Eternal. Ashley però si mostra in pubblico e si libera definitivamente della zia. Nei titoli di coda, che in questa stagione ci raccontano l’epilogo delle vicende, scopriamo che Ashley ha cambiato genere, e suona un alternative rock insieme a Jack, che suona il basso, ed è finalmente libera di esprimere l’arte come preferisce, di fare la musica che vuole, coronando il suo sogno anche a discapito dei fan.

La puntata narra la storia di Miley Cyrus, in manera più estrema, ma ricorda molto da vicino la vicenda della giovane pop star, ma anche di altre artiste, come Taylor Swift, Lady Gaga, un tema già affrontato in Vox Lux con Natalie Portman, o in A star is born, dove genere e manager sfruttano l’artista costringendolo a rinunciare alla propria vocazione artistica. Non si poteva dunque trovare attrice migliore per il personaggio: Miley Cyrus è decisamente il punto di forza dell’episodio, e risulta migliorata molto come attrice, anche grazie alle esperienze di lavoro con Woody Allen. Un’artista che ha mostrato grandi miglioramenti ed è decisamente il punto di forza di questo episodio. Buonissima prova anche per le altre attrici protagoniste, Angourine Rice nei panni di Rachel ed una decisamente convincente Madison Davenport in quelli di Jack.

Come nelle altre due puntate di questa quinta stagione, il focus è tutto sul sentimento, sull’essere umano ancor più che sulla tecnologia, risultando molto low-fi, e questa, per quanto sia quella più “tecnologica” ( tra ologrammi, estrapolatori di sogni, bambole programmate per replicare le sinapsi di una persona reale) è quella meno influenzata dalla tecnologia, impiegata si, ma in modo laterale. Manca sicuramente quell’aspetto di analisi critica alla tecnologia tipica di Black Mirror, perché l’episodio sfocia nel finale in una sorta di teen movie che ricorda le dinamiche di uno di quei film prodotti da Disney Channel: una scelta voluta da Charlie Brooker per continuare nella varietà di genere scelto per gli episodi di questa stagione. Dopo 40 minuti di drammatico, si sfocia in un genere più teen con tutte le meccaniche tipiche del genere, narrativamente parlando, laddove registicamente Rachel, Jack e Ashley Too risulta molto ben girato, facendo leva sul valorizzare il sentimento provato dalla persona, qualunque esso sia.

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Ma, nonostante una regia sopra la media, la vera pecca è legata ad una sceneggiatura buona ma che che risulta debole, infilandosi in un vicolo cieco da cui esce nel modo più banale, scontato e prevedibile possibile. Regia, fotografia e coreografia sono buone, con citazioni dal lato musicale: visivamente il video di Ashley ricorda la Britney di primi anni 2000, e la canzone finale composta da Ashley è una palese citazione dello stile industrial dei Nine Inch Nails.

Inoltre, più che una critica alla tecnologia, abbiamo una critica feroce al mondo musicale fatto del culto del consenso, che obbliga gli artisti a sacrificare l’arte sull’altare del mercato e del dio denaro per ottenere o mantenere il successo. Inoltre, la critica è pesante anche nei confronti degli psicofarmaci come soluzione a tutti i problemi. Mentre in Striking Vipers la tecnologia è utilizzata per arrivare ad un compromesso, ed in Smithereens la deriva presa dalla tecnologia è negativa, in questo caso abbiamo il risultato positivo della tecnologia, poiché è grazie ad Ashley Too ed al suo malfunzionamento che Rachel e Jack riescono a liberare Ashley.

Rachel Jack e Ashley Too è godibile, ma riuscito solo in parte. Si tratta comunque di un episodio discreto nel complesso, lontano sia dai picchi positivi che da quelli negativi della serie antologica, con un Brooker che cerca di approcciarsi ad un genere più teen, riuscendoci solamente in parte., a causa di un finale davvero “out of style” che lo allontana dallo stile alla Black Mirror, ed è un peccato, vista la presenza di un personaggio di spicco e celebre come Miley Cyrus.

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