Black Mirror: Bandersnatch, il film interattivo legato alla celebre serie TV Netflix creata da Charlie Booker, sta riscuotendo un ottimo successo, anche e soprattutto per la natura interattiva della storia: come abbiamo spiegato qui , a seconda delle scelte eseguite dallo spettatore, si può giungere a diversi finali per la storia del protagonista, il programmatore Stefan Butler.
Tra i tanti finali e i diversi easter egg, uno dei più riusciti e simpatici è la scoperta che, riproducendo una sequenza di suoni presenti in uno dei finali attraverso un emulatore del computer ZX Spectrum (computer per il quale è programmato il videogioco che da il titolo al film), si può ottenere un QR Code che, una volta scansionato, conduce ad una pagina del sito della Tuckersoft (l’azienda che nel film è responsabile della creazione del videogioco), con tanto di presentazione dei videogiochi Nohzdyve e Metl Hedd ( videogiochi citati in altri episodi della serie TV).
Nohzdyve, nel film, è un videogioco creato da Colin Ritman (interpretato da Will Poulter), programmatore di successo e collega di Butler. Nel gioco, utilizziamo un uomo che, precipitando tra due palazzi, deve evitare ostacoli sempre più veloci e raccogliere dei bulbi oculari colorati spostandosi a destra e sinistra (uno schema piuttosto classico per un videogioco degli anni ’80, che ad oggi potrà sembrare semplice e banale ma per l’epoca era sicuramente qualcosa di notevole ).
La cosa davvero divertente è che, su questa pagina possiamo scaricare davvero il gioco per provarlo su un emulatore dello ZX Spectrum, come Fuse o Speecy: lo stile psichedelico del gioco, i colori accesi su sfondo nero, e lo stesso concetto di uomo che precipita potrebbero essere un riferimento al film, che ci racconta (a seconda dei finali) della discesa nella follia sia del protagonista che dell’autore (fittizio) del libro (anch’esso fittizio) da cui trae ispirazione il videogioco Bandersnatch.
In conclusione, l’intera operazione è un simpatico tentativo, da parte della produzione, di rendere tutta l’operazione Black Mirror: Bandersnatch più reale e credibile possibile, oltre ad essere un’intelligente ma non banale operazione di marketing per far parlare molto del film.
Fonte: Dualshockers.com