Il 18 aprile arriva al cinema Civil War, nuova pellicola del regista Alex Garland (Ex Machina, Annientamento), distribuita in italia da 01 Distribution e prodotto da A24. Il film vede tra i protagonisti: Kirsten Dunst, Wagner Moura, Cailee Spaeny, Nick Offman e Stephen McKinley Henderson ed è scritto dallo stesso Garland. Civil War è ad oggi il prodotto più costoso della casa di produzione A24 (50 milioni di dollari) che con gli anni si è fatta notare con produzioni sempre di qualità apprezzate da pubblico e critica. Il film racconta di una seconda guerra civile negli Stati uniti e di un gruppo di reporter e fotografi di guerra in un viaggio da New York a Washington nella speranza di intervistare per l’ultima volta il Presidente degli Stati Uniti. Abbiamo visto il film in anteprima e di seguito vi riportiamo il nostro parere.
In un’America sull’orlo del collasso, attraverso terre desolate e città distrutte dall’esplosione di una guerra civile, un gruppo di reporter composto da Lee e i colleghi Joel, Jessie e Sammy, decidono di mettersi in viaggio per arrivare a Washington DC in un viaggio in condizioni estreme, mettendo a rischio le proprie vite per raccontare la verità. Il film segue il loro cammino fino alla Capitale, in uno scenario di distruzione, confusione e morte.
Nel 1997 veniva rilasciato nelle tv statunitensi “La Seconda Guerra Civile Americana” film diretto da Joe Dante, commedia nera e satira politica che prendeva di mira il sistema politico statunitense in relazione all’immigrazione. Nel film a scontrarsi erano lo stato dell’Idaho e il governo degli Stati Uniti. In Civil War di Alex Garland ogni riferimento alla commedia è completamente inesistente perché la pellicola da lui scritta ha sì forti radici nella contemporaneità ma con uno sguardo cinico e terribilmente realistico lontano dal grottesco e dall’ilarità satirica di Joe Dante. In un Paese diviso in cui le forze occidentali del Texas e della California in alleanza con le forze della Florida – apparentemente un’alleanza senza senso, che ne acquisirà con la visione del film – si stanno avvicinando a Washington per porre fine al governo dittatoriale del Presidente. Di carattere distopico con un impianto fortemente verosimile Civil War non ha lo scopo di raccontare le motivazioni della guerra, in termini anche più generali, ma interrogarsi su come questa influisca sulla popolazione, e non c’è nulla di meglio di una Guerra Civile, tra persone appartenenti alla stessa popolazione, allo stesso Stato, per raccontare il dramma di un’azione tanto vile quanto tragica, ed è interessante come a pagarne le conseguenze sia uno stato apertamente democratico.
Alex Garland, londinese di nascita, sceneggiatore dell’acclamato 28 Giorni Dopo di Danny Boyle e regista di grandi film come Ex Machina, ma anche Annientamento e Men, con Civil War sposta l’asticella del suo cinema verso un nuovo ed inaspettato livello. Pellicola apparentemente diversa dalla sua comfort zone che è prevalentemente costituita da film di genere fantascientifico/horror palesi, Civil War trasporta l’orrore nel mondo reale e quella che potrebbe sembrare fantascienza in realtà non è niente di meno che paura. Ambientato in un futuro non troppo lontano, non palesemente definito, Civil War è sì un film di guerra ma prima di tutto è un road movie, un dramma famigliare atipico costituito non da legami di sangue quanto da quelli professionali acquisiti in un viaggio da New York a Washington, attraverso l’entroterra della costa Est degli Stati Uniti all’interno di un Paese in ginocchio fatto di alleanze, fazioni, rifugi apparentemente neutrali e tanto egoismo. Il gruppo di protagonisti composto da fotoreporter e reporter di nuova e vecchia generazione, metafora perfetta della contemporaneità in cui la caccia allo scoop o alla “foto storica” è più importante della vita stessa, si ritroverà in un viaggio ai limiti delle loro possibilità a cavallo tra vera professionalità e fanatismo professionale e politico.
La scelta di rendere protagonisti un gruppo di reporter, fotografi, addetti stampa è sicuramente una delle caratteristiche più interessanti dell’intero film. Analisi mirata e centrata del giornalismo d’inchiesta contemporaneo Civil War pone lo spettatore di fronte ad un dilemma abbastanza complesso: quanto è necessario essere imparziali? Ci sono momenti in cui si devono prendere le parti? Da un lato la veterana Lee, magnificamente interpretata da una glaciale Kirsten Dunst, dall’altra l’emergente Jessie, interpretata dalla bravissima Cailee Spaeny che ha recentemente vestito i panni di Priscilla Presley nel biopic Priscilla di Sofia Coppola. Le due donne rappresentano due generazioni a confronto, non solo sul piano lavorativo. Se da un lato Lee, esperta e modellata dalla guerra risulta fredda e incredibilmente professionale, dall’altro la giovane Jessie, mossa dalla fiamma della curiosità ma anche dall’inesperienza e dalla noncuranza nei confronti del pericolo. Entrambe troveranno terreno fertile per mettere a frutto le loro straordinarie capacità non dimenticando però che il nemico è dietro l’angolo e che l’ambizione può essere più pericolosa della guerra stessa. Stesso si può dire della controparte maschile composta dal fanatico giornalista alla ricerca dello scoop della storia Joel, interpretato da Wagner Moura, il Pablo Escobar del Narcos di Netflix, e Sammy, giornalista d’altri tempi il quale scopo principale è la ricerca della verità al servizio di tutti.
Se l’ottima scrittura di Garland è già di partenza un punto forte della pellicola, lo stesso si può dire della messa in scena. Un film di guerra urbana come non se ne ricordavano da tempo, ottimo nella commistione del genere war movie e road movie. La regia di Garland è coadiuvata anche da strumenti di ripresa di incredibile fattura, la cinepresa utilizzata è infatti la DJI Ronin 4D che permette un’immersione totale nella scena, facendo percepire l’ampiezza di quanto ripreso, inoltre permette movimenti rapidi estremamente bilanciati e dettagliati visto che quasi nella sua interezza il film è girato in esterna. Una messa in scena che si sposa perfettamente con la materia trattata, in un’unione vincente e assolutamente spettacolare.
Civil War è un nuovo tassello che va a creare il mondo cinematografico di un grande autore come Alex Garland, che recentemente ha annunciato di voler prendere un periodo di pausa. Apparentemente il suo film più lontano dalla comfort zone, è in realtà una pellicola che all’interno mantiene intatta la poetica del regista londinese questa volta con uno sguardo estremamente cinico e terribilmente verosimile. All’ottima scrittura si uniscono le brillanti interpretazioni di un cast in stato di grazia, sequenze ad alta tensione memorabili e una messa in scena all’avanguardia ed immersiva.
Civil War di Alex Garland è al cinema dal 18 aprile distribuito da 01 Distribution. Ecco il trailer del film in italiano: