Harada è un’autrice che divide il pubblico e “Color Recipe“, recentemente pubblicato in Italia da J-Pop, non è da meno. Questa miniserie composta da due volumi racconta la storia di due parrucchieri molto diversi fra loro costretti a lavorare nello stesso salone e fra cui si instaura un rapporto molto intenso.
Shokichi è un hair stylist molto abile e perfezionista che fatica a crearsi una clientela a causa del suo carattere introverso. Un giorno nel salone in cui lavora si aggiunge un nuovo collega: Fukusuke. Lui è l’esatto opposto di Shokichi perché padroneggia una tecnica meno precisa ma è molto amato dai clienti perché riesce a metterli a loro agio intrattenendoli con chiacchiere. Fra i due ragazzi non corre buon sangue, Fukusuke si diverte a far scherzi al collega che puntualmente se la prende in maniera aggressiva. Succede però che Shokichi inizia a ricevere strane chiamate e “scherzi” di dubbio gusto e sarà proprio il tanto odiato Fukusuke a venirgli in soccorso.
Fra i due hair stylists si instaura un rapporto di amore/odio perché Fukusuke stuzzica continuamente il collega per attirare la sua attenzione ma Shoukichi è molto permaloso e non sa stare agli scherzi. Nonostante i battibecchi sul lavoro, i due finiscono ben presto a letto insieme. Harada è una maestra nel creare atmosfere hot ed è molto esplicita, non si lascia sfuggire nulla. In questo manga sono presenti anche delle pagine a colori proprio nelle scene clou, cosa che non mi era mai capitata di vedere in uno yaoi. I disegni di questa autrice sono molto distintivi: i personaggi hanno volti molto affilati e occhi allungati che attribuiscono loro uno sguardo alle volte furbo o intrigante altre più inquietante.
L’autrice unisce alcuni elementi distintivi del genere a tematiche molto attuali come lo stalking e le relazioni possessive. Shoukichi inizia a essere vittima di strani scherzi: chiamate anonime, preservativi usati sulla maniglia della porta.. Anche se inizialmente non ci da troppo peso, la situazione si fa sempre più critica. Uno dei motivi per cui Harada divide il pubblico è proprio per l’inserimento di queste tematiche su cui non si sbilancia. Il rischio è di romanticizzare dei comportamenti dannosi e molto pericolosi. In queste pagine vediamo un personaggio in particolare comportarsi in maniera meschina ed egoista, facendo di tutto per monopolizzare la sua vittima. Cerca innanzitutto di isolarla, in modo anche che non possa chiedere aiuto, di toglierle le cose più care in modo che si dedichi completamente a lui. C’è una forte violenza psicologica che non può di certo lasciare indifferenti e che spinge il lettore a interrogarsi su questo tipo di rapporto. La vittima si renderà mai conto di essere tale? Riuscirà a chiedere aiuto?
In “Color Recipe“ c’è una fortissima tensione resa magistralmente dall’autrice che spiazza il lettore con diversi colpi di scena. È un manga che non può lasciare indifferenti ma che non è per tutti proprio perché affronta dei temi importanti senza prendere una reale posizione e punta molto su alcune scene di sesso che non lasciano spazio all’immaginazione. Un’opera prepotente e malata che potrebbe mettere a dura prova anche gli amanti dello yaoi. Il manga è completo in due volumi ed è pubblicato in Italia da J-Pop al prezzo di €6,50.
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