La vita si è spezzata e spetta a voi rimettere insieme i pezzi

Il titolo di questa recensione fa pensare nell’immediato ad un ordine naturale delle cose: un videogioco, un problema da risolvere, noi nei panni di un eroe. Ma non è sempre tutto così lineare. Death Stranding è un videogioco atipico, non per tutti, una sorta di “contratto” che vincola e mette a nudo il nostro gusto soggettivo ad un peculiare stato di scelta dove quest’ultima viene suddivisa in un semplice 50 e 50, lo si ama o lo si odia!

Un videogame che fa riflettere

Perdervi nei vostri pensieri durante le lunghe passeggiate in solitaria non sarà cosa rara. Per qualche motivo, vi metterete comunque in marcia, camminando a piedi tra zone sperdute e colline rocciose, senza conoscere pienamente il vero motivo, né tanto meno capirete dove state andando. Un deserto? Quasi! Escludendo quelli che poi saranno i vostri nemici (che non riuscirete a vedere inizialmente), non ci sarà davvero nessun’altra anima in giro per la maggior parte del tempo. Sarete solo voi, un piede davanti all’altro con i vostri pensieri.

Ad un certo punto, capirete che il vostro obbiettivo nell’andare in giro sarà quello di aiutare le persone, mettere insieme alcuni pezzi e creare “connessioni” logiche e umane, per un fine narrativo e conoscitivo. Un gioco complesso, denso e lento (nel senso più buono del termine) , con una trama che evita perdite di tempo e che va subito al sodo in maniera molto distinta e particolare.

Death Stranding non smette mai di stupire ed emozionare

La personificazione di un (in)sano e potente progetto , che visita l’essenza dell’umanità da cima a fondo con risultati più che notevoli. In un futuro non troppo lontano, il mondo è sconvolto da misteriose esplosioni, che danno vita a una serie di eventi soprannaturali chiamati Death Stranding. Con creature ultraterrene che infestano il paesaggio e un’incombente estinzione di massa, sarà Sam a dover attraversare una terra desolata e devastata per cercare di salvare il genere umano dall’imminente annientamento.

Ricostruire il paese è semplice, come riunire ogni città, avamposto e individuo, abitante in posti remoti, in un’unica rete, la cui ossatura è stata stabilita da un’organizzazione pseudo-governativa chiamata Bridges. Nei panni di Sam (interpretato da Norman Reedus) tutto ciò che dovrete fare per conquistare e aiutare sarà quello di consegnare loro dei pacchi. La maggior parte delle persone non esce mai a causa di misteriosi mostri chiamati BT, ma a differenza della maggior parte delle persone, Sam riesce a percepirle abbastanza da passare di soppiatto e portare merci importanti a destinazione.

Consegne impossibili

Esse vengono valutate e suddivise in categorie. Alcune volte, le condizioni del carico, potranno crearvi problemi a tal punto da interromperne la corsa. Ci saranno molti fattori che agiranno contro di voi come per esempio, l’ambiente circostante. Il paesaggio può essere estremamente punitivo e inverosimilmente arduo: dalle distese di colline estenuanti e rocciose, ai fiumi profondi e larghi (che dovrete attraversare senza nessun tipo di aiuto). Oltre ai BT, dovrete fare i conti con Timefall, una sorta di pioggia acida che accelera rapidamente l’invecchiamento e il deterioramento della maggior parte delle cose che tocca. L’esposizione prolungata al Timefall può danneggiare o rovinare completamente il carico, ma non sarà l’unico vostro problema, ancora: potrete scivolare o cadere inciampando nella roccia più piccola o essere colpito da un nemico. Insomma, dovrete prestare molta attenzione a dove state andando e a cosa state calpestando.

Una volta raggiunti la destinazione, il destinatario vi ringrazierà (anche tramite ologramma), e vi daranno una serie di like, in puro stile social media. Sarete letteralmente inondati da una schermata di risultati a più pagine, che elenca tutti i “Mi piace” che avrete ricevuto per la consegna e in quali categorie lo avrete ricevuto, oltre a una valutazione complessiva della consegna stessa. Questi mi piace, incanalati in ciascuna delle categorie di consegna, equivalgono ai punti esperienza e, man mano che salirete di livello, potrete portare più peso o mantenere meglio il vostro equilibrio assieme e associato a tanti altri vantaggi.

Le consegne si inseriscono anche in una valutazione di connessione con ogni città, avamposto o persona e, nel frattempo che continuerete ad andare avanti, queste aumenteranno acquisendo migliori equipaggiamenti e talvolta regali, per premiare ulteriormente i vostri sforzi. Il tutto sarà deciso da voi, in breve: darete molto, otterrete molto in cambio. Le consegne obbligatorie per fare avanzare la storia sono davvero poche, ma c’è un numero davvero illimitato di consegne opzionali con la possibilità di raccogliere ordini in qualsiasi posto voi siate. Vi dico la verità: è un circolo quasi vizioso dove è facilissimo farsi coinvolgere; non importa quanto sia difficile una consegna, o quanto lontano sia, sarete soddisfatti al termine. Inoltre, cosa buona e giusta, dopo aver completato una consegna difficile, vi verrà dato uno strumento che renderà la vostra consegna futura, un po’ più semplice. Ma l’aspetto realmente importante di questa meccanica – alla FedEx – sarà tuttavia, aumentare i legami con le persone attraverso la rete. Aprendo una piccola e breve parentesi, il primo pensiero che qualsiasi appassionato può pensare è quello della ripetitività e quindi ciclo monotono. No signori e signore… No! Ogni consegna sarà unica nel suo genere.

Deep Web chi?

La Rete Chirale è una sorta di internet che vi permetterà (anche) di stampare oggetti in 3D. Quando vi troverete in un terminal collegato alla Rete Chirale, potrete stampare scale e corde per l’attraversamento, stivali nuovi man mano che gli attuali si consumeranno e praticamente qualsiasi altra cosa di cui avrete bisogno per le vostre consegne e per mettere il carico in sicurezza. Potrete anche stampare una stampante (scusate il gioco di parole) portatile che costruirà strutture sul momento (a patto che vi troviate in aree coperte dalla rete) come: ponti, torri di guardia, generatori ecc. La Rete Chirale vi consentirà inoltre di accedere al componente online del gioco, che è assolutamente essenziale. Non vedrete mai altri giocatori, ma il loro impatto vivrà tutto attorno a voi; una volta che un’area è sulla rete, potrete vedere strutture e oggetti lasciati da altri giocatori nel corso dei loro viaggi. Potrete ritirare il carico smarrito di qualcun altro e consegnarlo per loro, sapendo che qualcun altro potrebbe trovare il vostro ad un certo punto e farvi la stessa gentilezza.

Nei momenti migliori di Death Stranding, il sollievo e la gratitudine che potete provare verso qualcuno che non conoscete si rispecchierà in un’esperienza multiplayer senza rivali. Ad un certo punto del gioco, ero incaricato di una consegna sensibile al clima e quindi andavo di fretta, quasi senza batterie e totalmente non attrezzato per affrontare le minacce esterne, mi sono ritrovato inseguito dai MULE, nemici pseudo-umani che amano rubare i carichi altrui. Nel panico più totale, girato un angolo mi ritrovo nell’area di ricarica posizionata da un altro giocatore, come se avessero saputo che ne avrei avuto bisogno in quel punto esatto in quel preciso momento… Potrete ovviamente dare e ricevere like per queste strutture lasciate da altri e proprio come con le consegne il tutto risulterà un forte incentivo a fare qualcosa di utile per qualcun altro.

Le prime ore del gioco saranno le più lente, e gran parte di ciò è dovuto dal fatto che non avrete subito accesso al componente online. Questo tempo sarà un periodo vissuto in solitaria durante il quale camminerete (letteralmente) per lo più da solo; il lavoro che svolgerete all’inizio sarà particolarmente laborioso in assenza di equipaggiamento avanzato, e servirà a ricevere apprezzamenti (like) e equipaggiamenti migliori.

Kojima genio assoluto

Death StrandingAnche quando il gameplay si aprirà del tutto, continuerete a ricevere molte informazioni sulla storia, ma poco – volutamente e in stile Kojima – chiare senza quasi nessuna spiegazione di contorno. All’inizio vi sembrerà tutto molto strano, ed effettivamente potrete perdervi facilmente in alcune metafore. Ma la storia va davvero più in profondità di quanto un gioco sul consegnare pacchi, può fare apparire. In linea con il tema della connessioni umane, ognuno dei personaggi principali che incontrerete e con cui lavorerete, avrà una storia da raccontare. La cosa che accomuna tutti sarà la prospettiva sulla morte che offrirà loro (a loro volta) una altrettanta prospettiva sulla vita, fino svelare le loro vere origini. Questo, ovviamente, contribuirà nel mettere insieme l’arazzo complessivo di Death Stranding. Mentre questi personaggi si aprono a Sam, lui stesso si aprirà a loro, trasformandosi in un personaggio distinto e unico, molto diverso dall’uomo,riservato e privo di emozioni che sembra essere all’inizio. Lo ammetto, ho imparato ad amare Sam in ogni sua sfaccettatura, e anche i personaggi che non mi sono piaciuti si sono aggiunti notevolmente al messaggio generale del gioco sulla speranza e l’amore di fronte alle avversità.

Connettersi con questa storia, così come connettersi con gli NPC e altri giocatori, può richiedere del lavoro. Non è una storia che scatta immediatamente. Il mistero, il dramma e la scienza oltre confine non hanno molto senso a prima vista. L’ emotività compassionevole, sarà quella a dare un senso alle cose presenti in Death Stranding. Come detto precedentemente, all’inizio della recensione, riflettere non sarà del tutto difficile, anzi avrete molte opportunità per farlo. Nei tranquilli momenti durante un viaggio, di solito quando vi avvicinerete a certe specifiche destinazioni, la musica potrebbe iniziare a suonare. La colonna sonora, che è in gran parte composta dalla band Low Roar, è fenomenale. Ogni momento sarà quello buono per sentire i vostri sentimenti.

Tuttavia, dalla musica eco-folk-elettrica tipica e rilassante di un viaggio d’introspezione, il passaggio alla musica più ossessionante segnala il territorio BT. Il ringhiare ultraterreno dei BT mentre si avvicinano a voi, potranno essere terrificanti, ma ci saranno momenti in cui dovrete combatterli nelle loro vere forme eteree simili a umanoidi, e per questo, avrete armi speciali. Il combattimento è meccanicamente semplice e per lo più vi basterà muovervi un po’ e colpirli prima che vi colpiscano, ma le sequenze sono visivamente spettacolari.

Super BB

Di gran lunga il mio personaggio preferito – e il più importante – è BB. I BB sono neonati ingravidati in baccelli, in grado di rilevare la presenza di BT e vengono inviati ai vettori come Sam per aiutarli in territori pericolosi. Vi verrà detto di trattare BB come parte dell’apparecchiatura in vostro possesso, non come un vero bambino, ma sarà impossibile pensare al vostro BB in quel modo… È pieno di personalità, ridacchia quando è felice e piange quando è stressato; vi darà persino dei mi piace di tanto in tanto. Ahimè, non ci sono molti bambini rimasti nel mondo deserto e spaventoso di Death Stranding, ma BB vi ricorda che anche il futuro più avverso, può essere cambiato. L’amore che cresce tra Sam e BB è a dir poco commovente.

Sappiate che non otterrete un’arma decente fino, ad almeno, 25 ore di gioco, ma anche in quel caso non si tratterà di armi letali. Le uccisioni in Death Stranding sono un po’ pilotate al fine narrativo. Quando le persone muoiono, i loro corpi praticamente imploderanno a livello nucleare e lasciano nient’altro che crateri e BT sovunque. Inoltre, i principali nemici umani sono MULE, ex vettori (proprio come Sam) che sono stati corrotti da un mondo automatizzato. Essenzialmente i MULE sono diventati dipendenti dal derubare i carichi altrui perché, nella loro disperazione, avere un lavoro e uno scopo era la cosa più importante. Ma come sempre, nell’evolversi tecnologico, le persone vengono sostituite dalle macchine. Non sono cattivi e ucciderli sembra, beh, eccessivo, ed inoltre è abbastanza facile eliminarli con i metodi non letali… e colpirli è soddisfacente (risata diabolica).

Death StrandingMentre BT e MULE sono una preoccupazione per la consegna delle merci, troverete anche il personaggio di Mads Mikkelsen, un uomo che viene introdotto attraverso i ricordi che Sam vede quando si collega al pod di BB. Queste visioni colpiscono nella loro onnipotenza in assoluta produzione. Ma come già ribadito più volte, anche qui non sarà immediatamente chiaro cosa sia, che si tratti di un nemico, di un potenziale amico o di qualcos’altro, ma è accattivante nella sua ambiguità. Il nemico più “videoludico” è Higgs interpretato da Troy Baker, un terrorista la cui depravazione sembra non conoscere limiti. Di tutti i personaggi, Higgs è il più debole, con molte meno sfumature rispetto a chiunque altro nel cast. È davvero lì come un cattivo per motivarvi e darvi un senso videoludico più tradizionale

In conclusione Death Stranding è qualcosa di veramente insolito e molto personale. Un videogame che si approccia prima ancora dell’istallazione, al vostro senso del gusto personale e su cosa “è per voi è un videogame”. Qualcosa di davvero unico nel suo genere, ed oso sbilanciarmi nel dire che si tratta verosimilmente del primo del suo genere (indefinito). Sia nella sua storia, nel suo gameplay e nelle avversità è straordinario. Death Stranding non è un gioco per tutti. È difficile da assorbire, ci sono molti fili intrecciati (dà snodare e scoprire) nella sua trama, nomi assurdi, momenti all’apparenza banali e tanta solitudine. Un’opera all’altezza di ogni aspettativa che si livella e centra il fulcro positivo, senza ignorare il dolore come sentimento e che tratta socialmente aspetti portati allo stremo di ogni concetto che tocca. Impossibile da inserire in qualsiasi scala rappresentativa: tripla A? Non esiste, in questo momento, metro di misura nonostante, quasi sicuramente non sara apprezzato dal videogiocatore medio. Gioco dell’anno? Se lo meriterebbe solo per la sua vera originalità e il lavoro post produttivo massiccio e infinito. Infine, Death Stranding, è un gioco che richiede pazienza, compassione e amore, ed è anche un po’ di quello che abbiamo davvero di bisogno in questo mondo. Grazie Kojima.

RASSEGNA PANORAMICA
Death Stranding
9.8
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Tutto tutto, va bene… vi racconto tutto. Quando ero in terza ho copiato all'esame di storia. Quando ero in quarta ho rubato il parrucchino di mio zio Max e me lo sono messo sul mento per fare Mosè alla recita della scuola. Quando ero in quinta ho buttato per le scale mia sorella Heidi e poi ho dato la colpa al cane… Allora mia madre mi mandò a un campeggio estivo per bambini grassi e poi una volta non ho resistito, ho mangiato due chili di panna e mi hanno cacciato” (I Goonies, 1985)
death-stranding-il-ritorno-di-hideo-kojima-recensioneDeath Stranding è qualcosa di veramente insolito e molto personale. Un videogame che si approccia prima ancora dell’istallazione, al vostro senso del gusto personale e su cosa “è per voi è un videogame”. Qualcosa di davvero unico nel suo genere, ed oso sbilanciarmi nel dire che si tratta verosimilmente del primo del suo genere (indefinito). Sia nella sua storia, nel suo gameplay e nelle avversità è straordinario. Death Stranding non è un gioco per tutti.

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