[der Zweifel] PerSo Film Festival – Il cinema che fa la differenza

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Venezia, Cannes, Berlino sono tre grandi città del cinema europeo. Perugia, capoluogo del cuore verde d’Italia, dal canto suo, non si lascia intimidire e da tre anni a questa parte ospita all’interno della città medievale un festival del cinema: il PerSo, o Perugia Social Film Festival.

Il festival nasce nel 2014 grazie alla Fondazione La Città del Sole, attiva in progetti di inclusione sociale di utenti psichiatrici, il cui presidente è il regista e sceneggiatore già vincitore di quattro David di Donatello per la migliore sceneggiatura e uno per il miglior film documentario di lungometraggio, con Un silenzio particolare, Stefano Rulli, tra i cui lavori ricordiamo anche Romanzo Criminale e Suburra. Il presidente del festival è il pluripremiato Giovanni Piperno (Le cose belle, co-diretto con Agostino Ferrente, ha vinto venticinque premi nazionali e internazionali!) e la direzione artistica è affidata ad un trio, composto da Giacomo Caldarelli, Ivan Frenguelli e Andrea Mincigrucci, già protagonista di un innovativo progetto volto a restituire gli spazi delle sale cinematografiche alla vita sociale e culturale locale, concretizzatosi nel cinema PostModernissimo.

Una squadra così è una garanzia di qualità sui film in concorso. Il PerSo infatti non delude. I primi giorni (ha preso il via il 23 settembre per concludersi il 1° ottobre) sono stati densi di emozioni e riflessioni. Ogni lavoro in concorso, a prescindere dalla categoria, denota la volontà di indagare la realtà che ci circonda senza filtri imposti da pregiudizi di sorta. È quel desiderio di fare la differenza, raccontando una storia per non farla cadere nel baratro dell’oblio. Lo spirito che anima ogni regista in concorso è quel voler essere “Differente. Non indifferente” che appare come slogan sulle locandine e sulle brochure del festival. E ci riescono. Nessun lato della complessità umana è abbandonata e non indagata:dal ritorno dell’esorcismo come pratica diffusa (Liberami di Federica di Girolamo), al travagliato percorso interiore di un criminale di guerra pentito delle atrocità commesse (The Unforgiven di Lars Feldballe-Petersen).

The Unforgiven di Lars Feldballe-Petersen

Il festival accoglie film e registi da ogni angolo del globo, dall’Argentina de El futuro perfecto (19:30 del 28 settembre al PostModernissimo) di Nele Wohlatz alla Cina di A Yangtze landscape (18 del 27 settembre al Cinema Zenith) di Xu Xin, passando per la Vecchia Europa e ovviamente l’Italia.

El Futuro Perfecto di Nele Wohlatz

Sono sei le categorie di concorso: PerSo Award al miglior medio-lungometraggio in anteprima italiana; PerSo Masterpiece al miglior documentario di medio-lungometraggio tra le opere già premiate; PerSo Short Award al miglior documentario di cortometraggio; PerSo Short Jail al miglior cortometraggio giudicato dalla Giuria delle detenute; PerSo da non  perdere al miglior promo di documentario da realizzare, in collaborazione con il Premio Solinas – Documentario per il Cinema; PerSo “Umbria in celluloide” al miglior documentario di un cineasta umbro o ambientato in Umbria.

Ai meno attenti faccio notare la categoria premiata dalle detenute della Casa Circondariale di Perugia-Capanne. Infatti il PerSo oltre alle classiche giurie di esperti presenta due giurie speciali: quella delle detenute appunto e quella dei richiedenti asilo e rifugiati beneficiari del progetto SPRAR della Cooperativa Sociale Perusia ONLUS. I rifugiati infatti assegnano il PerSo “Umbria in celluloide”.  Sono due progetti di inclusione sociale di larghe vedute, come nello spirito dell’organizzazione del festival.

Il PerSo è un’occasione di crescita personale e culturale, per il singolo e per la comunità stessa, che permette di entrare in contatto con un mondo vasto, interessante e stimolante, che senza questa manifestazione rimarrebbe sconosciuto ai più.

Scropri di più sui film in concorso su der Zweifel:

  • Liberami di Federica di Girolamo, per la categoria PerSo Masterpiece (clicca qui);
  • Ötekiler (Gli altri) di Ayse Polat, per la categoria PerSo Award (clicca qui);
  • The Unforgiven di Lars Feldballe-Petersen, per la categoria PerSo Award (clicca qui).