Finisce questa sera su Sky Atlantic, Dexter: New Blood, serie che si pone secondo Michael C. Hall e lo showrunner Clyde Phillips come una vera e propria degna conclusione della serie culto di Showtime che era terminata ormai dieci anni fa tra i malumori dei fan ed il disdegno della critica a causa di un’ottava stagione sotto tono. Sarà riuscito quindi lo showrunner originale a ridare linfa vitale alla proprietà? Scopritelo nella nostra recensione.

Ma prima di addentrarci in questo revival, capiamo un attimo cosa è stato Dexter in origine. La serie originale, è andata in onda su Showtime dal 2006 al 2013 ed è stata una delle prime serie tv culto che in quel periodo hanno ridefinito e ampliato le possibilità del medium televisivo, con storie seppur settimanali che in parte raccontavano una storia che si dipanava nell’arco di una stagione intera, riducendo al minimo i cosiddetti filler. La serie seguiva le gesta di Dexter Morgan (Michael C. Hall), esperto di ematologia del dipartimento di Polizia di Miami di giorno, e giustiziere di criminali di notte. Un giustiziere particolare. Dexter, infatti, non era una sorta di supereroe quanto un disturbato serial killer che invece di prendere di mira persone innocenti si concentrava su quei malvagi che sfuggivano alla legge oppure gente simile a lui, ossia serial killer vari che davano filo da torcere al Miami Police Department. Con il passare delle stagioni, lo show è diventato uno dei più apprezzati della rete Cable e ha posto l’attenzione su un mondo sconosciuto agli spettatori casual di tutto il mondo, quello delle “piccole” reti USA. Purtroppo, come tutte le cose belle di quegli anni, basti pensare a Lost, la popolarità dello show ha anche portato risvolti negativi per la serie, che a seguito della sua quarta stagione ha perso il suo sceneggiatore principale ed è via via calata in qualità fino appunto a concludersi nel 2013 con una ottava stagione deludente per i fan e per la critica. Ora, nove anni dopo la conclusione della serie, Clyde Phillips, sceneggiatore che abbandonò la serie dopo il Trinity Killer, è tornato ed ha rimesso mano alla creatura che aveva a suo tempo reso popolare. Vediamo dunque insieme cosa ci ha portato questo riavvicinamento di Dexter Morgan e Clyde Phillips in questa cosiddetta nona Stagione.

Dexter: New Blood inizia dieci anni dopo il finale della serie originale, Dexter Morgan (Michael C. Hall) ha cambiato identità, ora si fa chiamare Jim Lindsay lavora e vive nella piccola cittadina di Iron Lake (NY). Jim è un cittadino modello, rispettato e benvoluto da tutti, ed ha anche una relazione con Angela Bishop (Julia Jones), capo della polizia della cittadina; ormai sono lontani i giorni da serial killer di Dexter, ha sepolto i suoi istinti e vive una vita normale, nella normalissima all’apparenza cittadina. Infatti, Iron Lake in superficie sembra la perfetta cittadina del Nord degli Stati Uniti, ma quando una serie di eventi iniziano a smuoverne la vita, il passeggero oscuro di Dexter farà di nuovo capolino, insieme ad una conoscenza dalla sua vecchia vita, il figlio Harrison (Jack Alcott).

Phillips riprende la struttura classica delle prime stagioni, che tanto ha fatto la fortuna della serie, ma grazie anche alla sua natura di miniserie riesce a non soffrire dei problemi classici delle prime stagioni, ossia il dover anche costruire eventi o personaggi da sfruttare per un numero molto alto di episodi. Il nostro protagonista si muove dunque in un territorio a lui familiare ma anche sconosciuto per certi versi. Dex si trova costretto a muoversi in un contesto familiare a lui, ma reso più incompatibile con la sua vena da killer a causa dell’estrema confidenza che ha con tutti i personaggi con cui si relazione. A questo va aggiunto anche il fatto che si deve riconnettere con il suo passeggero oscuro. Come se non bastasse, Dexter dovrà anche fare i conti con un misterioso e sadico killer, che sembra pronto a tutto pur di mandare in fumo la sua vita. La miniserie, dunque, non è nulla di nuovo per quegli spettatori che già conoscevano Dexter, ma a conti fatti si rivela anche per loro una ventata di aria fresca, un ritorno a quelle origini che tanto li aveva catturati in quelle quattro fantastiche stagioni.

Nulla di tutto questo però sarebbe stato sufficiente per riportare indietro i fan delusi e convincerli nuovamente se non fosse per l’impegno che Michael C. Hall mette nell’interpretare il personaggio. Hall crede nella serie e nella storia che Phillips sta raccontando e ci mette tutto sé stesso e tutte le energie possibili per rendere intrigante questo ritorno nelle vesti del macellaio. Molto interessante il rapporto tra lui ed Harrison, che è il punto cardine della serie. Questo dualismo, va specificato, si regge quasi solamente sulle spalle di Hall, visto che Jack Alcott, per quanto faccia un lavoro dignitoso, non riesce ad eguagliare quel mostro di bravura che è l’attore con cui va a interfacciarsi. Non è semplice interpretare un personaggio per anni, stancarsi di quel personaggio e poi dopo dieci anni tornare ad interpretarlo e sembrare molto più a suo agio che quando lo si è lasciato e probabilmente il merito della riuscita di questo inusuale revival va anche proprio al protagonista che, proprio come il serial killer, torna sulla sua scena del crimine per appagare il suo macabro gusto. Gli altri personaggi rispondono chiaramente all’archetipo che già avevamo visto nelle precedenti stagioni: la donna di legge, Angela Bishop, innamorata di Dexter/Jim; il fedele amico di Jim, l’agente Logan, che è anche il coach di wrestling di suo figlio; il lunatico e minaccioso Kurt Caldwell interpretato da un sempre magnetico e ormai sempre relegato in questi ruoli Clancy Brown. Fa piacere anche il ritorno di Jennifer Carpenter come Debra Morgan nel ruolo di nuovo passeggero oscuro di Dexter, che dà luogo ad alcuni dei monologhi che, a tratti, sono gli elementi più interessanti di tutta Dexter: New Blood.

Questa miniserie riesce, poi, nuovamente a mettere al centro il dilemma morale stesso dell’esistenza di Dexter. Infatti, se nelle prime quattro stagioni era ben presente un’idea che faceva capire al pubblico come il personaggio del Macellaio di Bay Harbor, per quanto prendesse di mira personaggi negativi, non era per nulla una figura positiva. Anzi, spesso e volentieri le azioni di Dexter venivano messe sotto la luce del microscopio, prima quella del sergente Doakes (Erik King) e poi da quello del suo stesso passeggero oscuro, proiezione del padre adottivo Harrison Morgan (James Remar) o ancora dei telegiornali. Tutto ciò era andato a perdersi nelle stagioni successive, che si sono concentrate sul mostrare Dexter come un personaggio più vicino all’antieroe che al villain con un codice morale, salvo poi cercare di correggersi in vista dello stanco finale che abbiamo avuto. New Blood, nel merito del dilemma morale, abbandona l’idea dell’antieroe, ma abbraccia nuovamente quella delle prime stagioni di un personaggio disturbato che fa cose sbagliate per un suo senso morale deviato. Il tutto viene ancora più amplificato dalle reazioni e dalle relazioni con altri personaggi come Harrison Jr. e Angela. Dunque, alla luce di questa concezione del personaggio, non ci si stupisce neanche troppo della direzione stessa in cui Phillips porta la serie e con questa anche il finale, tanto dibattuto ma quasi poetico. La serie finisce dove inizia, nella neve, con un fucile e un segreto da nascondere.

Dexter: New Blood non è una serie perfetta. Anzi, nasce dalla necessità di correggere un errore, l’allungare troppo la narrazione, diluendola con eventi di poco interesse. Questo revival, dunque, nonostante nasca sotto una stella decisamente infausta, può contare nuovamente su Clyde Phillips, sceneggiatore originale dello show, e la sua presenza è evidente sin dai primi minuti della prima puntata. Puntata, e puntate, che riprende la struttura delle prime stagioni di Dexter, cercando per quanto possibile di non ripetersi troppo, e laddove questo accade per fortuna entra in gioco la bravura di Michael C. Hall a mantenere alto l’interesse del pubblico. Se siete stati fan della serie originale e siete stati delusi dal finale di anni fa, sicuramente vale la pena che vi sintonizziate per recuperare questo revival, perché se siete interessati a vedere un bel prodotto televisivo ben confezionato e con un protagonista carismatico questa serie fa per voi. Insomma, nonostante Dexter: New Blood sia una continuazione del prodotto targato Showtime conclusosi in maniera assolutamente non all’altezza, Hall (che è anche produttore esecutivo) e Phillips sono riusciti a raccontare una storia che prova a soddisfare sia i vecchi fan che i nuovi, rendendo l’opera completo e consumabile da tutti. Dopo l’esperienza di X-Files, si può dire che è una cosa non facile per questo tipo di operazioni.


Dexter: New Blood è ora disponibile su Sky e NOW. Di seguito il trailer della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
Dexter: New Blood
7.7
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Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
dexter-new-blood-il-lupo-perde-il-pelo-ma-non-il-vizio-recensioneDexter: New Blood non è una serie perfetta. Anzi, nasce dalla necessità di correggere un errore, l'allungare troppo la narrazione, diluendola con eventi di poco interesse. Questo revival, dunque, nonostante nasca sotto una stella decisamente infausta, può contare nuovamente su Clyde Phillips, sceneggiatore originale dello show, e la sua presenza è evidente sin dai primi minuti della prima puntata. Puntata, e puntate, che riprende la struttura delle prime stagioni di Dexter, cercando per quanto possibile di non ripetersi troppo, e laddove questo accade per fortuna entra in gioco la bravura di Michael C. Hall a mantenere alto l'interesse del pubblico. Se siete stati fan della serie originale e siete stati delusi dal finale di anni fa, sicuramente vale la pena che vi sintonizziate per recuperare questo revival, perché se siete interessati a vedere un bel prodotto televisivo ben confezionato e con un protagonista carismatico questa serie fa per voi. Insomma, nonostante Dexter: New Blood sia una continuazione del prodotto targato Showtime conclusosi in maniera assolutamente non all'altezza, Hall (che è anche produttore esecutivo) e Phillips sono riusciti a raccontare una storia che prova a soddisfare sia i vecchi fan che i nuovi, rendendo l'opera completo e consumabile da tutti. Dopo l'esperienza di X-Files, si può dire che è una cosa non facile per questo tipo di operazioni.

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