A distanza da due anni dalla prima stagione (qui la recensione) andata in onda su Sky e in streaming su NOW, Massimo Ruggero e Dominic Morgan tornano con la seconda stagione di Diavoli. Basata sull’omonimo romanzo di Guido Maria Brera, la prima stagione raccontava una storia nella storia, utilizzando lo sfondo storico della crisi finanziaria del 2011: questo secondo capitolo decide di raddoppiare la posta in gioco, con un time-skip che porta la narrazione a dividersi tra gli eventi successivi alla Brexit e il periodo del primo lockdown dovuto alla pandemia di COVID-19.
Massimo Ruggero (Alessandro Borghi) è diventato il CEO della NYL dopo l’uscita di scena di Dominic Morgan (Patrick Dempsey) e la morte di Sofia quattro anni prima. Nel frattempo, proprio Massimo ha deciso di intraprendere una politica di acquisizioni filocinesi, facendo entrare nel direttivo della banca nuovi investitori e membri del team. Con la Brexit alle porte e Trump in piena lotta per essere eletto presidente degli Stati Uniti d’America, alla porta di Massimo si ripresenterà proprio Dominic: il mentore mette in guardia l’ex-allievo su una guerra silenziosa tra USA e Cina per il controllo dei dati sensibili di milioni di persone e nella quale il CEO rischia di trovarsi invischiato. Tra social network, Bitcoin e 5G, Massimo dovrà scegliere da che parte stare, e dovrà farlo nel 2020, nel mezzo della pandemia globale.
Con questa seconda stagione, Diavoli cambia leggermente la propria identità. A fronte di un primo episodio che, infatti, ricorda molto la prima stagione e, in particolare, il pilota della serie, questo secondo capitolo decide di affondare meno il colpo per quanto riguarda la parte dedicata alla finanza, basandosi in maniera più forte sulla fabula e sull’intreccio, provando a portare al pubblico una storia a tinte decisamente più thriller e crime.
Sia chiaro, il mondo della finanza e tutte le strategie e i colpi di scena ad esso legati sono sempre presenti, ma per esempio i personaggi si lasciano andare decisamente meno all’utilizzo del gergo specifico e nelle sei puntate (di otto) concesse da Sky in anteprima non ci sono terminologie come poteva essere per esempio la parola shortare nella prima stagione. Se da un lato questa è una scelta affascinante e coraggiosa, perché le nuove puntate mettono da parte quello che era l’elemento più catchy del primo capitolo in favore di una storia più intricata ma decisamente più ambiziosa, dall’altro lato però è anche vero che viene a mancare proprio quella novità che ha fatto tante delle fortune della prima stagione.
In ogni caso, però, c’è da sottolineare come in questa seconda stagione di Diavoli la storia di Massimo e dei personaggi che si vuol raccontare è legata in maniera assolutamente indissolubile a quello che accade nella trama. Nella prima stagione la crisi finanziaria del mercato del 2011 era “solo” la causa scatenante: gli eventi storici di cui si parla in questo secondo capitolo sono il motore dell’azione e arrivati alla sesta puntata viene aggiunta veramente tanta carne al fuoco che vien da chiedersi come faranno a risolvere tutto in appena due episodi. C’è da dire, però, che durante la conferenza stampa di presentazione, produzione e cast hanno rivelato – in maniera non ufficiale – di essere già al lavoro sulla terza stagione e che nei loro piani c’è anche la voglia di realizzarne una quarta. Se a livello narrativo la strada dovesse confermarsi questa, non sarebbe male, perché la serie sembra aver trovato un buon equilibrio, e magari nel finale di stagione si affonderà un po’ di più sulla finanza, visto l’alzarsi della posta in palio.
A livello tecnico, invece, la seconda stagione di Diavoli è un’occasione mancata. Senza giri di parole, il primo episodio è qualcosa di incredibile. Registicamente parlando, con un montaggio che porta lo spettatore nel cuore dell’azione – con personaggi che sono perlopiù seduti, per far capire l’ottimo lavoro fatto – e con degli effetti speciali assolutamente azzeccati, la puntata d’apertura è veramente clamorosa. Purtroppo questa freschezza – che contraddistingueva anche il pilota – sparisce nelle restanti puntate. Sia chiaro, il lavoro registico fatto è ottimo e le immagini sono sempre molto belle, come anche il montaggio e l’utilizzo che viene fatto di Londra, ma se si pensa all’intelligenza registica di cui si fa uso nella prima puntata non si può non desiderare che anche le restanti avessero seguito quell’impronta registica.
Fronte interpretazioni, poco da dire: Alessandro Borghi e Patrick Dempsey continuano a rubare la scena a tutti gli altri. I due attori quando sono separati nell’inquadratura mettono in mostra tutta la loro bravura: Alessandro Borghi regala un Massimo Ruggero decisamente più carico di pressioni e stressato, con l’attore che si lascia andare a gli sguardi così eloquenti che sono diventati un po’ il suo marchio di fabbrica; diverso il ruolo di Dominic Morgan in questa stagione, diversa l’interpretazione di Patrick Dempsey, ma stesso ottimo risultato, perché se il personaggio si trova ora in una posizione quasi di svantaggio, dalla quale deve risalire la china, l’attore statunitense fa totalmente suo questo nuovo status quo e ricostruisce, puntata dopo puntata, il fascino dello squalo che era più che palpabile in Stagione 1 di Diavoli. Da segnalare le due new entry più importanti nel cast, ossia Li Jun Li e Clara Rosager, rispettivamente Wu Zhi e Nadya Wojcik: due figure importanti perché la produzione ha voluto mostrare come il mondo della finanza non sia esclusivamente maschile e anche perché i due ruoli sono fondamentali ai fini della trama, con le attrici che fanno un ottimo lavoro, soprattutto la Rosager.
La seconda stagione di Diavoli è una buona riconferma dell’ottimo lavoro fatto nella prima stagione. Per questo secondo capitolo la serie si rimette in gioco, decidendo di puntare molto di più sulla narrazione crime-thriller. La scelta può piacere o meno, ma è innegabile che a giovarne sia una trama sicuramente più complessa ma anche molto più avvincente e interessante da seguire. Il plot, inoltre, è legato a doppio filo con gli eventi storici presi in considerazione: non più solo punto di partenza, questi elementi sono adesso il cuore della serie, con Massimo Ruggero e Dominic Morgan che portano avanti la loro partita di scacchi tra una rivoluzione e l’altra. In attesa di scoprire dove andrà a parare con gli ultimi due episodi, questa seconda stagione di Diavoli è decisamente un bis riuscito.
La prima puntata di Diavoli arriverà su Sky Atlantic e in streaming su NOW il 22 aprile, con le restanti che usciranno a cadenza settimanale. Di seguito, il trailer ufficiale della serie: