Dopo il Coronavirus, la gente sarà incline a tornare a cinema?

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Cinema Coronavirus

Il mondo intero è in stato di agitazione da più di un mese a causa della pandemia di Coronavirus. Per quanto riguarda il mondo dell’intrattenimento, ci si domanda come ripartirà alla fine di tutta questa faccenda. Negli Stati Uniti d’America l’istituto di ricerca Performance Research ha condotto e pubblicato uno studio inerente alla ripresa di attività come cinema e concerti.

In un questionario somministrato a 1000 consumatori americani, il 44% ha risposto che parteciperà a meno eventi pubblici di larga dimensione, anche quando l’emergenza sanitaria legata al COVID-19 sarà terminata. Il 38% ha detto che non cambierà nulla e che continuerà a fare come si era abituati prima e il 18% ha risposto che ne frequenteranno anche di più. In ogni caso, il 47% dei partecipanti al sondaggio ha ammesso che partecipare a grossi eventi pubblici “spaventerà per molto tempo”.

Ciò che ne è venuto fuori per il cinema è piuttosto negativo. Il 49% dei consumatori americani partecipanti ha risposto che, per tornare a cinema dopo la fine dell’emergenza, ci vorrà un periodo che va da “alcuni mesi” a “probabilmente mai”. Il 28% invece ha detto che frequenteranno di meno i cinema anche quando saranno tutti al sicuro. Anche se il 15% ha detto che frequenterà di più le sale cinematografiche dopo la pandemia, il risultato generale che si evince è che è prevista una vera e propria riduzione nelle frequentazioni dei cinema. Una riduzione che espositori e studi di produzioni non possono permettersi e che comporterà certamente danni ingenti.

Secondo lo studio, ad essere più colpiti dalle conseguenze del Coronavirus saranno i concerti e gli eventi sportivi nei palazzetti e i parchi a tema (e qui è grosso l’interesse di compagnie come The Walt Disney Company). Per le tre categorie i partecipanti ai sondaggi hanno risposto rispettivamente nel 56%, 51% e 50% che potrebbe volerci qualche mese per tornare in quei posti ma che potrebbero anche non tornarci mai, anche quando sarà tutto alle spalle. Un terzo degli intervistati ha detto che parteciperà a concerti ed eventi sportivi al chiuso meno spesso rispetto a prima del virus.

Parchi all’aperto e spiagge, eventi sportivi all’aperto, zoo e acquari sembrano i meno colpiti, con generalmente più della metà delle persone (64%, 56% e 55%) che ha detto che torneranno in questi luoghi da subito o al massimo in un paio di settimane.

Tuttavia, anche per chi dice che tornerà a frequentare eventi pubblici, il pensiero di poter contrarre un qualsiasi agente patogeno rimane una costante: due terzi degli intervistati ha detto che la loro attenzione per la pulizia e la sanificazione dei luoghi e dei bagni sarà più alta rispetto a prima della pandemia; il 65% si è detto preoccupato per quella che sarà la pulizia delle aree dedicate al servizio del cibo; infine, il 59% ha ammesso di rimanere comunque preoccupato riguardo le folle e la propria vicinanza e prossimità a persone sconosciute.

Tuttavia, non tutti i risultati dello studio sono da considerarsi negativi: il 46% delle persone ha deciso che valuterà più spesso di partecipare ad eventi pubblici rispetto a prima; il 53% ha parlato di un attuale “desiderio represso di partecipare agli eventi che si amano” e che verrà certamente sfogato una volta che la pandemia sarà terminata.

Una grossa parte delle persone che hanno partecipato allo studio, il 66%, ha detto di trovarsi sostanzialmente d’accordo con la decisione di sospendere tutti gli eventi pubblici da parte dei più importanti comitati sportivi.

Lo studio, che ha un margine di errore del 3%, è stato condotto tra il 23 e il 26 marzo, quando il numero dei casi di Coronavirus confermati negli USA è praticamente raddoppiato, passando da 43.667 a 83.836.

Anche per quanto riguarda le produzioni delle serie tv, cosa che non riguarda strettamente i consumatori finali a cui è destinato il prodotto, la ripresa dei lavori potrebbe essere più tragica del previsto.

Fonte: Variety

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