Dragon Ball Super: Broly – Io Broly, tu Jane | Recensione

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Dragon Ball Super: Broly

Ci sono di tanto in tanto, nel mondo dell’intrattenimento, delle “mode” che riescono per un periodo più o meno lungo ad essere predominanti nei gusti del pubblico. Forse non siamo riusciti a spiegare con adeguata accuratezza ciò che intendiamo, ma poco importa tutto sommato. Fatto sta però, che nel Febbraio del 2017 in Giappone cominciava l’arco narrativo del Torneo del Potere di Dragon Ball Super, la nuova serie del popolarissimo franchise di Akira Toriyama.

Non sappiamo cosa successe o perché fece tutto quel clamore in Italia e nel resto del mondo, ma è un fatto certo che quella saga ebbe un successo mediatico straordinario! Come ogni settimana, i fan di Dragon Ball continuarono a seguire l’anime commentando online ogni singolo episodio e dividendosi sempre su praticamente ogni scelta che operava sulla trama o sui livelli di forza la Toei Animation, mentre all’improvviso, probabilmente stuzzicati nella fantasia e nella più pura e semplice curiosità da Jiren, un formidabile combattente dalla forza apparentemente troppo superiore a quella di Goku, i vecchi fan dell’anime, ovvero quei ventenni e trentenni cresciuti a pane e Dragon Ball Z per intenderci, che col tempo abbandonarono o semplicemente lasciarono andare Dragon Ball, per qualche strana ragione si rifiondarono con prepotenza su quel prodotto che ricordarono di amare esattamente come quando erano più piccoli. Ed infine ci furono proprio loro, i bambini. L’intero progetto di Dragon Ball Super infatti era sì intenzionato a continuare la storia di Goku e compagni per i fan di sempre, ma anche e sopratutto a creare nuovi fan di Dragon Ball, che potessero continuare a seguire il brand sotto la sua nuova veste Super.

Da allora, da quella saga, il fenomeno Dragon Ball Super è scoppiato come, nei piani sia della Toei che di Toriyama stesso, avrebbe dovuto scoppiare fin dal lancio. Ecco che all’improvviso, tra il 2017 e il 2018 Dragon Ball era tornato vivo più che mai. Nuovi videogiochi, nuove serie animate, nuove figure e gadget e sopratutto nuovo pubblico affamato di Dragon Ball. O al limite il vecchio pubblico ma pur sempre affamato. I piani della Toei si erano realizzati e Dragon Ball Super era riuscito, con tutti i suoi alti e bassi, ad imporsi come il nuovo brand di Dragon Ball che avrebbe portato avanti la pesante eredità della celeberrima serie Z.

Veniamo però a Dragon Ball Super: Broly. Ecco, la lunghissima introduzione scritta sopra era necessaria per parlare del film in questione, in quanto già dal titolo possiamo capire che l’ultimo lungometraggio dedicato a Dragon Ball è un film relativo al “brand” Super. Ora… questa potrebbe sembrare una sottigliezza, ma di fatto non lo è, dal momento che il fulcro del film, come già annunciato dal titolo, è Broly, ovvero un personaggio già profondamente noto ai fan di Dragon Ball per i film del vecchio brand nei quali compariva come main villain. Cosa vuol dire dunque tutto ciò? Semplice! Che il vecchio Broly, in quanto protagonista di film non canonici e non ideati da Toriyama, è stato ripensato, riscritto e reboottato in un prodotto finalmente canonico. Sì, perché, come se non bastasse, questo Dragon Ball Super: Broly è anche il primo lungometraggio di Dragon Ball ad avere un posto ben preciso nel canone e nella timeline della serie animata e del manga (dal momento in cui gli eventi del film sono citati come già avvenuti nei capitoli del manga successivi alla saga del Torneo del Potere citato precedentemente).

Come già scritto, Dragon Ball Super: Broly è canonico, ergo affonda le sue radici nel canone di Dragon Ball ed in particolar modo in quello (forse anche un pò troppo bizzarro) di Dragon Ball Super. Nel film infatti, il redivivo Freezer riorganizza le fila del suo impero per un blitz sul pianeta Terra con l’intento di rubare le Sfere del Drago e esaudire un misterioso desiderio. Per attuare il suo piano, e per sconfiggere una volta per tutte il rivale di sempre, Son Goku, il diabolico imperatore galattico si serve stavolta di Broly, un Saiyan coetaneo di Goku e vissuto per tutta la sua vita in esilio col padre Paragas su un’inospitale pianeta abitato solamente da mostruose creature. Broly nasconde una forza del tutto incontrollabile ed inaspettata, probabilmente superiore persino a quella di un Dio della Distruzione secondo Goku nella pellicola, e costringerà i nostri amati protagonisti a dare ancora una volta tutte le loro energie per il bene della Terra.

La cosa più sorprendente e bella di tutto il film è certamente Broly stesso! Questo nuovo Broly è a tutti gli effetti il protagonista della pellicola. Non più un personaggio piatto messo lì a fare da banale cattivo contro il quale Goku, Vegeta, Gohan, Trunks e tutti gli altri se la sarebbero presa. Adesso Broly è il protagonista della vicenda, è lui il personaggio principale attorno al quale ruota la storia. Gli altri tanto li conosciamo fin troppo bene, e avremo modo in futuro di continuare a leggere e guardare le loro nuove avventure, ma di questo nuovo Broly invece non sapevamo nulla, e dopo aver visto questo film ci sentiamo piuttosto sicuri di affermare che ci mancava proprio un personaggio del genere in Dragon Ball! Il nuovo Broly è infatti un personaggio finalmente e giustamente tridimensionale. Non vi faremo SPOILER, ma vi assicuriamo che sarà difficile non empatizzare con un ragazzo che in fondo è un bambino nel corpo fortissimo e pericolosissimo di un Saiyan adulto. Una sorta di Tarzan dei Saiyan fortissimo e fragilissimo allo stesso tempo. Un personaggio solitario non per scelta ma perché cresciuto come se fosse un mostro o un’arma e dunque triste, solo e incompreso.

Grande spazio è riservato poi anche a tutti i nuovi personaggi dell’esercito di Freezer, tra i quali spiccano per minutaggio, per design ma sopratutto per caratterizzazione: la dolce recluta Chirai e il vecchio pilota Lemo. Adorabili insieme, si rivelano nel corso del film i due personaggi più umani, essendo infatti gli unici (dopo Goku s’intende, ma lui d’altronde è il protagonista del’intera serie eh…) a capire Broly e ad instaurare con lui un rapporto di fiducia, che genera poi, specie nei minuti iniziali del film alcune scene davvero molto tenere.

Dal punto di vista della rese visiva poco da dire. Il film probabilmente non è il prodotto più innovativo o avanguardistico nel settore delle animazioni, ma il colpo d’occhio è assolutamente spettacolare. Bellissime le scene animate in tecnica tradizionale 2D (o comunque 3D sapientemente mescolato al 2D), nelle quali brilla il lavoro dell’Art director del film, Kazuo Ogura, che ha deciso di affidare a linee semplici e poco definite il design di personaggi e ambientazioni, per creare ancor più dinamicità e rendere la scena meno pesante e più fresca.

Sanno un pizzico di un pugno in un occhio invece le scene totalmente in grafica 3D alla FighterZ, del combattimento tra Broly e Gogeta SSJBlu (per la prima volta anch’esso apparso quì in un prodotto canonico), ma la bellezza complessiva offerta dallo spettacolo di luci e colori sparati sullo schermo, sommata alla forza sprigionata dai due guerrieri che le scene in questione volevano far trasparire allo spettatore, ci fanno chiudere un’occhio (anche perché s’era già preso un pugno quindi era mezzo chiuso di suo).

In definitiva Dragon Ball Super: Broly è un film clamoroso! Capiamoci, non intendiamo che è un capolavoro della cinematografia eh… ma semplicemente che per gli intenti che aveva e per il prodotto commerciale che in fondo è l’intero franchise di Dragon Ball, questo film è assolutamente di altissimo livello. Il film ha certamente dei difetti, come ad esempio le scene in animazione 3D citate sopra, ma personaggi ben caratterizzati e un ritmo vivacissimo, capace di intrattenere senza mai annoiare anche nella prima mezz’ora dedicata esclusivamente ad un flash-back del Pianeta Vegeta, sono i pregi più importanti di uno dei migliori film in assoluto tra quelli dedicati all’opera del Sensei Toriyama. Siamo sicuri che ci sarebbe ancora molto di cui discutere su Dragon Ball Super: Broly, e ci riferiamo a tutti quegli elementi di trama, tra cui i retcon delle origini di Goku e Vegeta ad esempio, di cui si dovrebbe parlare, ma sarebbero elementi da considerarsi SPOILER, per cui verranno trattati in un’altro articolo in uscita la prossima settimana.