Sono passati quasi 10 anni dall’uscita di Dragon Ball Z – La battaglia degli Dei il primo lungometraggio del nuovo filone di Dragon Ball e fu proprio il successo di quel film (prodotto con la supervisione dell’autore originale della serie Akira Toriyama), oltre alle le continue richieste dei fan del franchise di nuovi contenuti, che spinse la Toei Animation ad iniziare lo sviluppo di Dragon Ball Super. Dragon Ball Super divenne così un progetto crossmediale che si sarebbe sviluppato su tre linee progettuali da una parte l’anime, dall’altra i film e da un’altra ancora il manga disegnato da Toyotaro, il tutto sotto la supervisione di Akira Toriyama che ne progetta gli archi narrativi e detta le regole dell’universo.

Ma qual è l’idea dietro il progetto Dragon Ball Super a parte il logico cash grab che sfrutta la nostalgia, mai sopita da parte degli appassionati? Semplicemente quello di riproporre nuove avventure dei guerrieri Z cercando di ricatturare la magia della serie originale e ridare un po’ di spazio a quei personaggi che, nel corso degli anni, sono diventati sempre più delle macchiette. Un esempio lampante di questo processo è sicuramente Vegeta, che nel prodotto originale dopo essere passato dalle file dei cattivi a quelle dei buoni, è diventato un personaggio ossessionato dal superare il rivale Son Goku mentre in Dragon Ball Super ha dei nuovi sviluppi, esce dal loop che lo ha contraddistinto per tutta la serie originale, e diventa un personaggio nuovo (sotto certi aspetti migliore) che non cerca più di rincorrere il rivale ma sviluppa nuovi potenziamenti e stili di lotta che gli sono più consoni.

Continuando su questo filone del “riportare in auge personaggi lasciati in disparte” c’è anche il nuovo film del franchise: Dragon Ball Super: Super Hero in cui i protagonisti assoluti, invece che Son Goku e Vegeta, saranno la coppia allievo/maestro formata da Son Gohan e Piccolo.

L’Esercito del Fiocco Rosso fu distrutto da Goku. Alcune persone però, che ne tengono vivo lo spirito, hanno creato gli Androidi perfetti, Gamma 1 e Gamma 2. I due Androidi si chiamano “Super Eroi” e si lanceranno all’attacco di Piccolo e Gohan… qual è l’obiettivo del nuovo Esercito del Fiocco Rosso? All’alba di un nuovo pericolo in arrivo, è tempo di risvegliare Super Hero!

Prima di parlare del film voglio un attimo soffermarmi sul discorso della timeline. Come detto precedentemente Dragon Ball Super è un progetto crossmediale, in cui tutti i prodotti fanno parte del canone della serie, per questo motivo i film, non solo sono parte integrante della narrazione dell’anime, ma anche del manga. Infatti, seppur i film non siano tratti da archi narrativi del manga e non siano neanche presenti, fanno comunque parte della narrazione degli eventi e i loro avvenimenti vengono citati. Ma allora dove si colloca questo film? Ecco, qui la situazione si fa complicata.

Dragon Ball Super: Super HeroSe dovessimo seguire la timeline del manga e il periodo di uscita del film, in teoria si svolgerebbe durante la saga di Granolah, tuttavia il produttore esecutivo ha dichiarato che questo lungometraggio è un diretto seguito del film Dragon Ball Super: Broly uscito nel 2018 in quanto, non essendoci stati altri prodotti animati, la serie sotto quell’aspetto è ferma a quel film. Queste dichiarazioni ci portano a collocare gli avvenimenti di Dragon Ball Super: Super Hero subito prima della saga di Moro (saga che ancora non è stata adattata ad anime) anche se la mancanza dei potenziamenti acquisiti da Gohan e Piccolo in questo film fa a cazzotti (o forse sarebbe meglio dire a “Masenko”) con la loro apparizione all’interno della saga del manga.

Ora, finita questa premessa passiamo a parlare del film. Come detto in precedenza, il progetto “Dragon Ball Super” si è sempre fatto carico di ridare una coralità al mondo di Dragon Ball, cercando di dare spazio anche a quei personaggi che, per un motivo o per l’altro nel corso degli anni, erano diventati sempre meno importanti.

Goku e Vegeta in questo lungometraggio hanno uno screen time bassissimo, forse meno di 10 minuti e appaiono in una scena post credit (quindi vi consigliamo caldamente di rimanere in sala fino alla fine dei titoli di coda). Il protagonista e mattatore assoluto che porta avanti la trama è Piccolo e il suo rapporto maestro/allievo/padre con Gohan (perchè diciamoci la verità, Goku sarà anche il padre biologico di Gohan ma Piccolo è altrettanto una figura paterna per il giovane Sayan) che ormai si è ritirato a vita tranquilla e ha smesso di allenarsi.

La trama del film è riassumibile come: è un film di Dragon Ball. Tanti spiegoni nella prima parte del film (con anche tantissimi recap per ricordare agli spettatori gli avvenimenti precedenti al film tratti da Dragon Ball e Dragon Ball Z) e una seconda più d’azione con tante botte da orbi. Il film tutto sommato scorre bene e non pesa nella sua durata (un ora e quaranta) e combattimenti sono sempre esagerati e divertenti, anche se non raggiungono la bellezza e la dinamicità del film precedente (Dragon Ball Super: Broly) ma lo scontro finale riserverà una sorpresa che sicuramente farà emozionare chi ha amato il rapporto tra Gohan e Piccolo nel manga e nella serie originale.

Il doppiaggio è di buona fattura, i nomi dei personaggi sono mantenuti come in originale anche se ogni tanto vengono usati dei termini cari al doppiaggio italiano Mediaset come “Fiocco Rosso”, “Aura Potentissima” e “Fu-sio-ne!”.

Dragon Ball Super: Super Hero

Per quel che riguarda il lato dell’animazione In questo lungometraggio invece che quella tradizionale che ha contraddistinto la serie e le altre produzioni cinematografiche e si è optato per un nuovo metodo di animazione che sta venendo spesso usato nelle produzioni giapponesi (anche il nuovo film di Slam Dunk sarà prodotto con questo stile) ovvero un misto di animazione 2D e 3D con i personaggi e alcuni sfondi creati in CGI e il resto lasciato con l’animazione tradizionale. Niente di totalmente pessimo ma sicuramente straniante che fa sembrare il film una lunghissima cut scene di Dragon Ball Fighter Z sopratutto nelle fasi iniziali prima che l’occhio si abitui alla messa in scena. Le riprese dei combattimenti sono caratterizzate da una telecamera molto dinamica che spesso gira intorno ai personaggi anche se purtroppo questo nuovo metodo di animazione non riesce a replicare la spettacolarità dei combattimenti che abbiamo visto in Dragon Ball Super Broly.

In conclusione, Dragon Ball Super: Super Hero è un film di Dragon Ball in tutto e per tutto, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, di certo non attirerà nuovi fan al franchise ma renderà felici i bambini e i vecchi appassionati con la solita formula vincente che contraddistingue il franchise da più di 30 anni.


Dragon Ball Super: Super Hero sarà distribuito in tutte le sale cinematografiche italiane dal 29 settembre. Di seguito il trailer del film:

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