Il 9 Gennaio 2025 arriverà nelle sale con Lucky Red uno dei migliori film dell’anno (unendosi a The Substance e Anora) presentati nel 2024 durante il Festival di Cannes. Emilia Pèrez di Jacques Audiard con protagoniste tre splendide attrici in stato di grazia: Zoe Saldaña, Selena Gomez e Karla Sofia Gascón è un musical sul narcotraffico con protagonista un ex boss della mafia transessuale, un’avvocata e una vedova. Se questo vi sembra assurdo, non avete ancora visto il film. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, ecco il nostro parere.
Questa odissea segue il viaggio di quattro donne straordinarie in Messico, ognuna alla ricerca della propria felicità. La temibile leader del cartello Emilia (Gascón) arruola Rita (Saldaña), un’avvocata non apprezzata e bloccata in un lavoro senza prospettive, per aiutarla a fingere la sua morte in modo che Emilia possa finalmente vivere autenticamente come la sua “vera sé” e sottoporsi all’intervento di riassegnazione del sesso.
Il cinema di Audiard ha sempre avuto a che fare con la trasformazione ed Emilia Pérez non è da meno. Storia completamente al femminile, il nuovo capolavoro del regista di The Sisters Borthers è qualcosa di talmente originale e nuovo da sembrare quasi una pellicola sperimentale realizzata però nel più normale dei modi possibili. Se si pensano alle parole “narcotraffico”, “musical”, “transessualità” mai si immaginerebbe di ritrovarle come colonne portanti di una pellicola che ha proprio alla base la storia in musica di un narcotrafficante transessuale. Emilia Pérez è proprio questo. La Rita di Saldaña ha un compito ben preciso in veste di avvocata, scovare i migliori medici e chirurghi per permettere al boss del narcotraffico Manitas di effettuare il cambio di sesso. Boss che ha come unico scopo quello di essere sé stessa, una donna..al diavolo le uccisioni, la droga, e la lussuria, come dice uno dei brani della pellicola. Rita così, in viaggio per il mondo, permetterà a Emilia di diventare sé stessa, innescando la morte di Manitas e mettendo al sicuro Jessi (Gomez), la moglie dell’uomo e i suoi figli. Dopo quattro anni Emilia è una donna nuova, con una nuova vita e Rita gode di una discreta somma da parte, ma Emilia sente la mancanza della sua famiglia e richiamerà l’avvocata per metterla una volta per tutte in contatto con la sua vita passata.
Emilia Pérez è telenovela, è dramma famigliare, è film sul narcotraffico, è musical, e un film a tematica LGBTQ+, è cuore pulsante di un cinema completamente nuovo, ma perfettamente equilibrato. È un musical atipico che mette in musica, in danza e in canzoni, sentimenti e pensieri con naturalezza e normalità, rendendolo godibile anche da chi non si rispecchia in questo genere. Testi scritti dalla musicista pop francese Camille e musicati da Clément Docul, i brani si intersecano perfettamente nel tessuto narrativo del film rendendoli l’unico modo possibile per esplicitare un sentimento. Ma la potenza di Emilia Pérez non è solo nelle parti musicate, magnificamente dirette da un Audiard follemente libero e interpretate da una Zoe Saldaña gloriosa, una Selena Gomez nel ruolo più intenso della sua filmografia e da una straordinaria Karla Sofia Gascón, ma da tutto un sotto testo che fa delle protagoniste delle vere e proprie eroine. Attrici, eroine che, insieme alla meno presente, ma non meno brava Adriana Paz, si sono aggiudicate (insieme) per la prima volta nella storia il premio per la miglior interpretazione femminile a Cannes. Personaggi femminili forti, ognuno con le sue peculiarità, le sue luci, le sue ombre, che la regia e la scrittura riescono a mettere in scena nella maniera più precisa possibile. La pellicola gioca costantemente con il suo pubblico e da un lato lo fa con le bellissime esibizioni musicali, dall’altro con il messaggio intrinseco di sui si fa portatore: si sta guardando una storia di redenzione o l’inizio di qualcosa di terribile?
La “redenzione” di un terribile narcotrafficante si fa credibile di fronte alla sua scelta di vita, tanto da essere capaci nel “dimenticare” il suo passato, cosa che però non riuscirà a fare Emilia, in costante bilico tra il suo presente e il suo “io” passato – la ninnananna con suo figlio è uno dei momenti più belli e toccanti dell’intera pellicola. A servizio di ciò un vero e proprio strong female character, la Rita di Saldaña, dapprima personaggio ai margini ma talmente potente e caparbio da riuscire nelle imprese più difficili, una tra tutte: assistere al dolore. È Jessi però uno dei personaggi più stratificati, la moglie dell’ex narcotrafficante, la vedova, la madre, colei che viene accolta in casa dalla “finta cugina” del marito (in realtà il marito), con una nuova vita e la spinta per ricominciare nonostante la perdita del suo grande amore. E la difficoltà sta proprio in quello, osservare questa commedia degli equivoci in cui la verità è conosciuta solo unilateralmente. Audiard scrive e dirige Emilia Pérez che non è solo un film ma il racconto grottesco e sentimentale di una vita a cavallo tra più generi cinematografici che con disinvoltura si legano l’uno all’altro creando una sinfonia melodiosa di suoni e rumori che diventerà un cult.
Emilia Pérez di Jacques Audiard è un capolavoro di novità. In un mondo in cui sembra impossibile regalare qualcosa di nuovo, ci pensa un regista che da sempre ha a che fare con il tema del cambiamento. La storia di Emilia è la storia di donne forti e risolute, donne che non hanno bisogno di uomini, madri, amanti, professioniste che con la sola forza di volontà si muovono in un mondo in cui, nonostante il loro potere, vengono messe in ombra. Un musical atipico, originale, con un tema che probabilmente non sarebbe mai stato trattato in questo modo. Uno dei migliori film dell’anno!
Emilia Pérez arriva nei cinema italiani con Lucky Red a partire dal 9 gennaio 2025. Ecco il trailer ufficiale del film: