Mancano ormai sette giorni ad una delle date più attese dai videogiocatori di tutto il mondo: venerdì prossimo, infatti, sarà finalmente il giorno dell’arrivo su PlayStation 4 del primo capitolo di Final Fantasy VII Remake, rifacimento ad opera di Square Enix del JRPG più famoso di sempre.
Atteso da diversi anni, tra voci, cambi di progetto in corso d’opera e qualche rinvio, il gioco in arrivo il 10 aprile sarà il primo capitolo, che coprirà la parte di avventura ambientata nella città di Midgar, che nel gioco orginale, uscito nel 1997 su PlayStation, introduceva una prima parte dei personaggi e dava il via alle vicende che avrebbero portato Cloud, Barret, Tifa, Aerith e Red XIII fuori dalla colossale città per affrontare le macchinazioni della ShinRa e, soprattutto, del temibile Sephiroth, vecchia conoscenza di Cloud e Tifa, eroe di grande notorietà, impazzito e deciso a controllare il mondo diventando una divinità.
Sono mesi ormai che tra trailer, key visual, screenshot e artwork (oltre alla spettacolare demo rilasciata poche settimane fa) ci si è fatti già una vaga idea di cosa dovremo aspettarci da questo atteso remake di Final Fantasy VII, tra nuovi elementi e modifiche sostanziali al gioco che tutti abbiamo amato in questi ventitré anni.
Come ben sapranno i più informati, il combat system è il principale cambiamento rispetto all’esperienza di gioco originale: abbandonato il sistema a turni con ATB, ci troviamo di fronte ad un gioco che un impianto principalmente action, che ai più potrà ricordare vagamente quello del controverso e discusso ultimo capitolo della saga di casa Square, Final Fantasy XV, ma che, una volta preso il pad in mano, si rivela essere più profondo e vario di quanto ci si potesse aspettare, ovviamente per quello che abbiamo potuto sperimentare grazie alla demo provata lo scorso autunno alla Milan Gamesweek e più recentemente con la demo rilasciata su PlayStation.
Infatti, sebbene molti scontri si possano gestire, almeno inizialmente, a suon di spadate e colpi “normali” da parte di Cloud e Barret, con il proseguire delle battaglie dovremo imparare ad usare le abilità, gli oggetti, a switchare personaggi e gestire battaglie dinamiche utilizzando la funzione di pausa che ci permetterà di selezionare magie, oggetti, abilità speciali che ci permetteranno di superare ogni genere di avversario. Un combat system che ci permetterà di scegliere come affrontare l’avventura, se in modo più frenetico o più ragionato, una scelta che, a detta di chi vi scrive, sembra un giusto compromesso tra chi ha sempre chiesto che venissero mantenuti i classici turni con ATB e chi si aspettava, come poi avvenuto, uno “svecchiamento” di un genere che, per quanto amato (e per quanto tutt’altro che morto, come dimostrano perle assolute come Persona 5 e Dragon Quest XI), fa effettivamente fatica a fare breccia nel cuore dei nuovi giocatori, per quanto sostenuto da uno zoccolo duro di irriducibili giocatori cresciuti proprio a pane e Final Fantasy.
Ma non è il combat system il cambiamento di cui vogliamo parlarvi in questo speciale, bensì un altro aspetto che potrebbe spaventare o esaltare, in egual misura, i fan di vecchia data, ma che non dovrebbe (anzi, semmai il contrario) essere un problema per chiunque si avvicini per la prima volta al leggendario settimo capitolo della saga più famosa di Square Enix: la storia.
Tra le affermazioni rilasciate da Nomura in fase di sviluppo, i trailer e le immagini, chiunque conosca Final Fantasy VII non potrà aver fatto a meno di rendersi conto che questo primo capitolo del remake non è un rifacimento del gioco originale, ma un ampliamento. Certo, dopo giochi come Dirge of Cerberus e Crisis Core, il film Advent Children, e tutti gli altri media che hanno ampliato l’universo di Cloud e compagni, era lecito aspettarsi qualche dettaglio in più: d’altronde, se nel 1997 non sapevamo nulla di Zack e Genesis, e non conoscevamo il passato di Cloud e Sephiroth se non tramite il leggendario flashback della ShinRa Mansion, ormai le dinamiche sono ben chiare a tutti, così come le origini del biondo protagonista e del suo acerrimo rivale. Square, partendo da questo, ha ampliato (e ancora non sappiamo precisamente quanto), tutto il cosmo del celebre gioco: come possiamo vedere dai trailer, oltre al rifacimento di classici eventi del gioco, come la missione al reattore Mako, lo scontro con Rufus, il travestimento da donna di Cloud, l’incontro tra il biondo eroe ed Aerith e le interferenze dei Turks, in questo nuovo capitolo appaiono nuovi personaggi ed hanno maggior spazio comprimari come Jesse, Biggs e Wedge, gli stessi Turks.
Inoltre, dal trailer, che trovate di seguito, emergono diversi dettagli che lasciano pensare ad un lavoro di espansione di tutte le vicende: possiamo vedere l’apparizione di personaggi che sembrano conoscere Tifa e Cloud (quest’ultimo alle prese con uno spettacolare socntro con quello che sembra qualcosa di simile ad un Soldier), oltre a tutta una serie di personaggi e scene inedite, scontri singoli tra Cloud e Reno, Cloud e Rude, una specie di Arena di combattimenti. Insomma, a quanto pare, ci sarà un sacco da fare e da vedere, e non potrebbe essere diversamente: nel gioco originale, Midgar occupava, a voler esagerare, una decina di ore di gioco, mentre in questo caso dovremo passarcene decisamente di più.
In mezzo a tutto questo, un elemento ha colpito particolarmente chi vi scrive: quegli esseri neri, simili ai Dissennatori di Harry Potter, chiamate, nel trailer, Whispers e, a quanto pare, particolarmente interessati ad Aerith che, per non rovinare la sorpresa a chi non ha mai messo mano a Final Fantasy VII, è uno dei personaggi intorno al quale ruota una grossa fetta della trama, soprattutto della prima metà di gioco. Non possiamo andare oltre per evitare spoiler (anche se, nel 2020, è abbastanza probabile che anche chi non ha mai giocato abbia una vaga idea delle vicende legate ad Aerith, anche se queste sono vagamente spoilerate nel trailer).
Questi Whisper, nel gioco originale, non erano assolutamente presenti. E’ vero, potrebbero ricordare vagamente i cloni incappucciati di Sephiroth (chiamati, nel gioco originale, Copie di Sephiroth), e questo potrebbe spiegare il loro interesse verso Aerith, ma è anche vero che le Copie erano sostanzialmente individui, mentre questi Whispers sembrano più una sorta di spirito, come anche il nome, Sussurri, lascerebbe intendere. Certo, la frase emblematica che Aerith pronuncia nel trailer lascia spazio a moltissime interpretazioni e speculazioni:
“Every time a Whisper touches me, I lose something, a part of myself”.
“Ogni volta che un Whisper mi tocca, perdo qualcosa, una parte di me”.
Per chi conosce la verità su Aerith, questa frase lascia decisamente molti interrogativi, ai quali non vediamo l’ora di trovare risposta tra una settimana.
Un dettaglio non indifferente riguarda poi le apparizioni di Sephiroth: se nei primi trailer, e nella demo, sembrava che l’antagonista apparisse nelle visioni di Cloud (per motivi che, chi conosce la storia, non faticherà a capire), mentre in questo trailer il buon One Winged Angel sembra tutto tranne che un’allucinazione.
Infine, per chi ha il cuore ancora in lacrime per il finale di Crisis Core, il prequel di Final Fantasy VII con protagonista Zack Fair, SOLDIER nonché primo amore proprio di Aerith, beh, gli ultimi secondi del trailer saranno un mix tra gioia e magone. E non diciamo altro, perché chi deve capire capirà, e chi non deve capire scoprirà una delle scene più celebri ed emozionanti della saga.
Resta da capire se, ed alla luce di questi primi elementi potrebbe sembrare così, Square abbia deciso di prendere e modificare anche elementi estremamente importanti del gioco per adattarlo ad una trama magari più idonea al 2020, per quanto quella originale resti uno dei punti più alti della software house nipponica.
In sostanza, Final Fantasy VII Remake, in arrivo il 10 aprile su PlayStation 4, si prospetta come un qualcosa di decisamente epico, un prodotto che prende e ingigantisce una delle mitologie videoludiche più importanti di sempre, andando a rendere canonici alcuni eventi visti in spin-off ed altri media, ed inserendo nuove vicende, personaggi, storie e trame, candidandosi prima ancora di uscire ad essere uno dei possibili Game of the Year per questo 2020. Aspettatevi una recensione a pochissimi giorni di distanza dal rilascio!