Si è concluso da pochissime ore, con la fine del torneo BLUE, l’adattamento anime di uno dei prodotti più divertenti, strampalati ed interessanti del panorama shonen degli ultimi anni: Food Wars! – Shokugeki no Soma ci saluta infatti dopo cinque stagioni che hanno portato su schermo, rendendolo ancora più divertente, il manga di Yūto Tsukuda e Shun Saeki, ideato insieme alla chef Yuki Morisaki. Le avventure di Yukihira Soma, Erina Nakiri e tutti gli altri studenti della Totsuki sono infatti giunte al capolinea anche nella versione animata, trasmessa, nelle ultime due stagioni, da Crunchyroll, ad un anno e poco più dalla fine delle pubblicazioni del manga, edito da Shueisha in Giappone, ed ancora in corso in Italia, edito da Goen.
Per chi non conoscesse Food Wars, la miglior descrizione possibile è esattamente il titolo di questo speciale: Dragon Ball, ma in cucina. Shokugeki no Soma si basa principalmente sugli scontri tra i vari protagonisti, solo che, a differenza dei soliti battle shonen, gli scontri avvengono a colpi di ricette sempre più incredibili.
Per il resto, sia il manga che l’anime hanno tutti i canonici elementi dei battle shonen a cui siamo abituati: un protagonista estremamente simpatico e che migliora con il costante allenamento, che impara dalle sconfitte e che, nel corso della storia, si scoprirà essere figlio di uno dei più grandi cuochi della generazione precedente, che ha avuto, almeno in parte, un’influenza sugli eventi che colpiscono Soma e compagni. Praticamente Naruto, se ci fate caso.
Inoltre, tra i tanti personaggi della serie, tutti con un loro spazio, un loro arco narrativo più o meno breve, troviamo davvero ogni tipologia di personaggio tipica di questo genere di opere: tanti rivali che diventano alleati, alcuni dei quali addirittura amici, come nel caso di Takumi Aldini, diversi personaggi riconoscibili come Tsundere, tra i quali ovviamente spicca l’altra vera protagonista, Erina Nakiri. E ancora, maestri che inizialmente sembrano rudi e disinteressati, ma si rivelano essere appassionati ed interessati alla crescita degli allievi.
E potremmo andare avanti, analizzando ogni singolo personaggio di questa opera davvero divertente e ben realizzata e paragonadolo a personaggi simili ritrovabili in prodotti coem Dragon Ball, Naruto, Fairy Tail e via dicendo.
Ma cosa rende, quindi, Food Wars! – Shokugeki no Soma così apprezzato ed amato, se stiamo sostanzialmente parlando dell’ennesimo battle shonen?
Semplice, la genialità.
Tutto l’anime è ricco di clamorosi tocchi di classe, idee strampalate, citazioni, easter egg; lungo le cinque stagioni, sono tantissime le citazioni ad altre opere, da Le Bizzarre Avventure di JoJo a Naruto, allo stesso Dragon Ball, Hokuto No Ken, Fate/Stay Night, Yu-Gi-Oh! e molti altri anime e manga di fama mondiale.

In più, l’elemento che più colpisce lo spettatore è il geniale stratagemma con il quale viene inserito il più classico fanservice tipico di questo genere di prodotto, ovvero il denudamento: i personaggi di Food Wars! – Shokugeki no Soma, infatti, quando assaggiano un piatto particolarmente buono, tendono a spogliarsi involontariamente. In alcuni casi, questo denudamento è mentale, e viene mostrato attraverso divertentissime scene che rappresentano le sensazioni di piacere del palato di giudici, avversari o semplici assaggiatori delle prelibatezze preparate da Soma e compagni ma, quando ad assaggiare un piatto è un membro della famiglia Nakiri, soprattutto Erina e sua madre Mana, entrambe in possesso del Palato Divino, il denudamento diventa indotto. In sostanza, l’apprezzamento dei piatti da parte dei membri della famiglia Nakiri spinge i presenti a denudarsi involontariamente, dando il via a gag e scene vagamente piccanti che strapperanno ben più di una risata agli spettatori.
Dal punto di vista tecnico, l’adattamento anime di Food Wars! – Shokugeki no Soma è decisamente di ottimo livello: character design che porta su schermo in maniera eccellente gli splendidi personaggi di Shun Saeki, colonna sonora azzeccatissima, con nota di merito per le opening e le ending, una più bella dell’altra e sulle quali spicca la clamorosa Rough Diamonds, opening della seconda stagione realizzata dagli SCREEN mode.
Le scene di cucina sono poi arricchite dall’uso delle capacità speciali dei vari protagonisti (poteva essere diversamente, visto che stiamo parlando letteralmente di un battle shonen?), ognuna basata su quella che è la personalità e/o la specialità del cuoco (la super grattugia di Tsukasa Eiji, i Cross Knives di Asahi Saiba, la Mezzaluna dei fratelli Aldini, e così via): anche questa una soluzione visiva e narrativa che, come dicevamo, viene dritta dal mondo dei battle shonen, con tanto di nome esclamato prima dell’esecuzione.
E, come ogni battle shonen che si rispetti, Food Wars! ci vuole anche trasmettere una morale, semplice ma piacevole, che arriva dal protagonista Yukihira Soma e che sembra mutuata dal primo scontro tra Naruto e Neji nel popolare manga scritto da Kishimoto: l’impegno, la sperimentazione, l’amore e l’accettazione delle sconfitte possono permettere a chiunque di prevalere sul singolo talento, per quanto strepitoso sia. Che è poi il fulcro della superiorità di Goku nei confronti di Vegeta, o di Soma nei confronti di Asahi. Un messaggio positivo e carico di speranza, come ogni buon battle shonen ci insegna. E chi vi scrive, se non l’avevate ancora capito, è un amante dei battle shonen. E considera Food Wars una delle migliori serie uscite negli ultimi dieci anni.
Potremmo parlarvi letteralmente per ore, e fiumi di pagine, di questa serie fantastica, ma siamo sicuri che, se la apprezzate, concorderete con noi. E, se non l’avete vista, non vogliamo farvi spoiler!
Godetevi Food Wars e, come direbbe Takumi Aldini, buon appetito!