Ispirarsi a una storia vera. Sembra quasi qualcosa di surreale per un film che si basa su un videogioco, ma è proprio quello che è successo per Gran Turismo: La Storia di un Sogno Impossibile, film diretto da Neill Blomkamp e basato sull’omonimo videogame per PlayStation. Ormai è da un po’ di anni che i film sui videogiochi stanno uscendo in maniera più o meno regolare al cinema, con Sony che sta puntando in maniera abbastanza consistente su questo filone. Basti pensare al film di Uncharted o alla serie di The Last of Us, con altri progetti in arrivo come le pellicole su Days Gone e Ghost of Tsushima o l’adattamento per il piccolo schermo di Horizon Zero Dawn. Ma se questi ultimi titoli hanno la caratteristica di ambientare le proprie storie all’interno del mondo del gioco scelto, Gran Turismo vive e sfreccia nel mondo reale, andando appunto a raccontare la storia vera – ma comunque fortemente romanzata – di Jann Mardenborough, pilota che proprio grazie al titolo Sony è arrivato a correre nelle corse professionistiche.

Ispirato da una storia vera, il film racconta il coronamento del sogno di Jann Mardenborough (Archie Madekwe), un giocatore adolescente di Gran Turismo, che grazie alla sua abilità di gioco vince una serie di competizioni della Nissan per diventare un pilota professionista.

In un certo senso, proprio per le sue scelte narrative peculiari, si può definire Gran Turismo una mosca bianca nel genere degli adattamenti cinematografici basati sui videogiochi. La sceneggiatura – firmata, tra gli altri, dallo stesso Blomkamp – decide di prendere la storia di Jann Mardenborough e di portarla sul grande schermo visto lo stretto collegamento del pilota con il mondo di Gran Turismo. La scelta premia il film, anche se va detto che non si tratta di un semplice racconto di quella che è la vera storia vera di Mardenborough, perché l’ordine degli eventi viene in alcune parti modificato, andando ad anticipare quello che è un po’ il colpo di scena principale di tutto il film, in favore di una narrazione che potesse favorire poi il coinvolgimento dello spettatore nel terzo atto. La scelta ha effettivamente un effetto positivo su tutta la pellicola, che in generale nella sua seconda parte è di gran lunga più piacevole rispetto alla prima, principalmente perché l’inizio di questo Gran Turismo è abbastanza zoppicante, con una serie di scene e dialoghi che risulteranno banali e scontati. Quando poi si entra nel vivo – e nella velocità – dell’azione, il film cambia decisamente marcia e risulta molto piacevole e divertente da seguire, anche per chi non è affine al motorsport o persino allo stesso Gran Turismo videoludico.

E se la seconda parte funziona in maniera così netta è anche merito della regia di Neill Blomkamp, che quando le vetture iniziano a sfrecciare in pista risulta essere assolutamente pulita e funzionale a quello che il film vuole raccontare al suo pubblico in quel momento. Sorpassi, sterzate, rettilinei, partenze e traguardi tagliati: il tutto viene ripreso e quasi coreografato alla perfezione da Blomkamp, con la macchina da presa che si muove in maniera eccezionale sull’asfalto e tra i partecipanti in gara. Il tutto poi si unisce alla scelta di mischiare in alcuni frangenti scelte di montaggio quasi documentaristiche – il che funziona molto bene – e in altri elementi dell’interfaccia di gioco di Gran Turismo. Per quest’ultimo punto, anche qui si può fare una distinzione netta tra prima e seconda parte: all’inizio questi elementi videoludici che appaiono a schermo sono forse eccessivi e paradossalmente hanno l’effetto contrario di quello voluto, perché le scene risultano eccessivamente “giocose” e sarà difficile prendere seriamente quello che sta succedendo sullo schermo (anche per via di una certa banalità dell’azione); quando poi l’utilizzo di inserti virtuali è più fine e quasi elegante, diventa quasi un piacere notare questi elementi, che sono anche utili per capire cosa sta succedendo.

Gran Turismo: La Storia di un Sogno Impossibile

Più il film va avanti, quindi, più riesce ad alzare l’asticella e migliorarsi. E infatti, la riproposizione su grande schermo delle gare di Jann Mardenborough diventa via via sempre più emozionante, con anche un paio di trovate registiche e quasi autorefenziali che funzionano molto bene perché hanno il compito di emozionare ancor di più il pubblico. Le corse sono state ricreate su pista ma sicuramente elementi di CGI saranno stati utilizzati: CGI che si miscela benissimo con il resto delle immagini a schermo. In tal senso, l’esperienza di Sony Pictures e di PlayStation acquisita proprio con la saga di Gran Turismo non può che aver aiutato.

E parlando proprio di Gran Turismo, questo film rende veramente giustizia al gioco, da sempre presentato e ideato più come un simulatore di guida che come un videogioco vero e proprio. Si racconta la storia di Kazunori Yamauchi, della nascita del titolo PlayStation e di come viene sviluppata l’idea della GT Academy, anche se anche in questo caso vengono apportate delle modifiche agli eventi reali in favore della narrazione. Il pubblico però potrà apprezzare la storia di uno dei titoli più importanti del parco PlayStation e che ancora oggi continua ad appassionare milioni di videogiocatori proprio grazie alla sua natura diversa rispetto agli altri giochi di corse. E in tal senso, la scelta di produrre un film diverso rispetto agli altri basati sui videogiochi è perfettamente in linea con lo spirito del Gran Turismo videoludico.

Parlando del cast, Archie Madekwe interpreta molto bene Jann Mardenborough, trovandosi in parte e riuscendo a convincere nei panni del pilota. Probabilmente avrà aiutato l’aver lavorato a stretto contatto con il vero Mardenborough, che ha partecipato al film in qualità di controfigura e stuntman del suo stesso personaggio. Molto buone anche le prove di Orlando Bloom e David Harbour, che invece interpretano personaggi di finzione ma che si legano bene al mondo di Jann e che risultano – anche grazie al lavoro di sceneggiatura oltre a quello degli attori – credibili e assolutamente verosimili. Jack Salter, il personaggio di Harbour, peraltro condivide alcune scene veramente emozionanti con il protagonista e il risultato sarà veramente ottimo.

Gran Turismo: La Storia di un Sogno Impossibile al cinema è una bella scoperta. Il film riesce a portare una ventata di aria fresca nel mondo degli adattamenti cinematografici dei videogiochi decidendo di ambientare la sua storia nel mondo reale, sfiorando e passando attraverso quello dei videogiochi. Sicuramente l’avere a disposizione una storia vera da raccontare ha aiutato, ma le modifiche fatte per dare più spessore alla narrazione sono quasi tutte giuste e azzeccate. Al netto di un inizio non troppo entusiasmante e abbastanza banale, quando le vetture iniziano a correre sull’asfalto anche il film inizia a farlo, diventando convincente ed emozionante, fino al finale che non potrà che catturare l’attenzione del pubblico, che uscirà dalla sala sicuramente con un sorriso. Gran Turismo: La Storia di un Sogno Impossibile è decisamente un film che funziona.


Gran Turismo: La Storia di un Sogno Impossibile è ora disponibile in tutte le sale cinematografiche italiane. Di seguito il trailer del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile
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Il mio primo film visto al cinema è stato "Dinosauri" della Disney, il mio primo libro "La fabbrica di cioccolato" e il mio primo videogioco "Tip Top - Il mistero dei libri scomparsi". Nel 2002 mi sono innamorato di Spider-Man e nel 2008 del grande schermo, grazie a "Bastardi Senza Gloria". Parlerei per ore di cinema, serie tv e fumetti. Sto aspettando la quinta stagione di "Sherlock".
gran-turismo-la-storia-di-un-sogno-impossibile-di-neill-blomkamp-correvere-verso-i-propri-sogni-recensioneGran Turismo - La storia di un sogno impossibile al cinema è una bella scoperta. Il film riesce a portare una ventata di aria fresca nel mondo degli adattamenti cinematografici dei videogiochi decidendo di ambientare la sua storia nel mondo reale, sfiorando e passando attraverso quello dei videogiochi. Sicuramente l'avere a disposizione una storia vera da raccontare ha aiutato, ma le modifiche fatte per dare più spessore alla narrazione sono quasi tutte giuste e azzeccate. Al netto di un inizio non troppo entusiasmante e abbastanza banale, quando le vetture iniziano a correre sull'asfalto anche il film inizia a farlo, diventando convincente ed emozionante, fino al finale che non potrà che catturare l'attenzione del pubblico, che uscirà dalla sala sicuramente con un sorriso. Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile è decisamente un film che funziona.

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