La scorsa notte, in contemporanea con la messa in onda negli Stati Uniti su HBO ed in esclusiva su Sky e in streaming su NOW è uscita la terza puntata della nuova serie prequel di Game of Thrones, House of the Dragon.
La serie è ispirata al romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, che è anche ideatore della serie insieme a Ryan J. Condal. La serie è appunto un prequel ambientato 200 anni prima di quanto visto ne Il Trono di Spade durante il regno di re Viserys I Targaryen e segue la sanguinosa storia che porterà allo scoppio della “Danza dei Draghi”, la guerra civile per la successione al Trono di Spade.

Dopo avervi parlato più in generale della serie nella nostra recensione dei primi sei episodi (che potete leggere qui), è tempo di analizzare più nel dettaglio il secondo episodio!

[La recensione che segue presenta diversi SPOILER sulla trama di House of the Dragon 1×03: Second of His Name]

La puntata riprende con un salto temporale imprecisato da quando re Viserys Targaryen(Paddy Considine), ha annunciato di volersi sposare con Lady Alicent Hightower (Emily Carey): la donna rispetto alla prima puntata è anche incinta del secondo genito del re, proprio questo ha portato ancora di più Rhaenyra Targaryen (Milly Alcock) a distaccarsi dal padre e dalla ex migliore amica e matrigna. Ma a preoccupare soprattutto il re è sempre il fratello Daemon (Matt Smith) che ora insieme a Lord Corlys Velaryon (Steve Toussaint), sta combattendo in maniera infruttuosa nelle Step stones l’esercito del “Nutri granchi”. Proprio questa guerra sta mettendo a dura prova la figura del re e anche quella dei Targaryen. Nel frattempo Sir Otto Hightower (Rhys Ifans) cerca di convincere il re a designare un nuovo successore, mentre Viserys cerca di sistemare la figlia per assicurarle un futuro.

Dopo una puntata di transizione come la seconda, questa terza ci regala momenti di grande azione che, come già riportavamo, per essere visti in Game of Thrones hanno richiesto periodi più o meno lunghi di distensione e sotterfugi. Al centro della puntata chiaramente rimane Rhae, primogenita del re ed anche erede al trono di spade a questo punto, ed il suo conflittuale rapporto sia con la matrigna che con il re. In questo senso, la parte della puntata dedicata al rapporto tra Viserys e la figlia è quella meno densa di avvenimenti, ma è anche molto rivelatrice. Viserys sembra in parte guarito dalle ferite della morte della moglie, ma allo stesso tempo ha paura per la figlia, che sa di aver deluso, e cerca di aiutare sempre coerentemente con quello che è il suo personaggio e la mentalità di quel mondo in un momento storico “medievale-fantastico”.

Proprio in questi confronti esce tutta la bravura di Paddy Considine e di Milly Alcock, che seppur giovane regala una convincente discendente Targaryen che vede anche il fuoco del drago in sé. Sicuramente però ad attirare più gli spettatori casual o che per lo più si sono abituati ad un certo Game of Thrones non è solamente o prettamente la dinamica familiare, ma la guerra nelle Step stones portata avanti da Daemon e dai Velaryon. La battaglia imperversa , e grazie agli ottimi campi larghi ci mostra un campo di battaglia lastricato di morti e granchi, mentre l’eserciti del “Nutri granchi” si nasconde ed attende il nuovo attacco in un territorio congeniale. Propio questo momento di grande tensione fa uscire la parte più violenta ed esplosiva di Daemon, che nella sua impetuosità risulterà centrale nel portare avanti ed a conclusione questa guerra con una mossa azzardata, ma pur sempre pensata del principe ribelle. Questa puntata dunque crea sempre di più dei parallelismi con la storia di GOT ed alcuni personaggi che tra 172 anni calcheranno le scene di Westeros in quello che sarà un momento decisamente orientato al progresso.

House of The Dragon calibra bene ogni mossa, ed ogni personaggio è sulla strada per diventare quello che la leggenda ricorderà. Certo non è facile raccontare un prequel di un’amata serie fantasy come sta facendo HOTD ma, allo stesso tempo, la natura stessa di leggenda del libro da cui è tratta in un certo senso permette alcuni gradi di improvvisazione, che non danno allo spettatore ed ai conoscitori di “Le Cronache del Ghiaccio e del fuoco” la risposta ad ogni domanda che viene aperta dalla serie. Insomma, che siate fan dei libri, della serie tv o di entrambi, state tranquilli: per ora HOTD non è solo un prequel di GOT ma è proprio GOT all’ennesima potenza, come ce lo ricordiamo dalle prime entusiasmanti stagioni.


I primi tre episodi di House of The Dragon sono ora disponibili in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. Di seguito potete visionare il trailer della serie:

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