Il genere giudiziario al cinema è sempre andato bene e ha portato con sé moltissime persone, catapultate ogni volta in queste storie intricate che, tratte da storie vere o meno, hanno sempre portato svariati colpi di scena. Questo è successo soprattutto negli anni ’90 in cui questo tipo di prodotto cinematografico andava per la maggiore: nel corso del tempo, poi, sono usciti moltissimi titoli che negli anni hanno ricevuto lo status di cult, alternandosi a capolavori assoluti ma anche a film di poco conto. Nel corso degli anni questo tipo di pellicola è andato sempre più scomparendo e, al giorno d’oggi, sono pochi gli esempi che possiamo citare come archetipi di questo genere: in questa tendenza calante si inserisce Il Diritto di Opporsi, di Destin Daniel Cretton, con protagonisti Jamie Foxx e Michel B. Jordan.

Il regista Destin Daniel Cretton ha deciso di portare in sala nel 2020 un film di questo tipo, ambientato tra il tribunale e le vicissitudini personali di un avvocato e del suo cliente, ingiustamente accusato di omicidio. Cretton si è avvalso di un cast di nomi di prim’ordine: da Michael B. Jordan a Jamie Foxx e Brie Larson, con cui ha, ad oggi, un’assidua collaborazione poiché, nei tre lungometraggi da lui diretti, l’attrice ha il ruolo di protagonista o figura comunque tra i personaggi principali. Dato che che il regista sarà ora impiegato nella regia di Shang-Chi non è quindi da escludere una comparsata di Captain Marvel nel lungometraggio d’esordio di questo eroe di casa Marvel. Warner Bros., che distribuisce Il Diritto di Opporsi, aveva puntato molto sulla pellicola in vista degli Oscar promuovendolo in varie categorie ma, sfortunatamente, l’Academy non ha molto apprezzato il lavoro fatto, non candidandolo in nessuna categoria, nonostante il positivo riscontro di pubblico e critica.

La pellicola è basata su fatti realmente accaduti tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90, raccontando le vicende di Walter McMillian (Jamie Foxx) che, con l’aiuto del giovane avvocato difensore Bryan Stevenson, (Michael B. Jordan) fece appello contro la propria condanna per omicidio.


Nonostante la storia coinvolgente, la cosa in cui il film sorprende di meno è la sua poca originalità nel modo di raccontare: è davvero molto derivativo da tantissimi altri esempi cinematografici passati, tra i quali possiamo citare Il momento di uccidere di Joel Schumacher, al quale assomiglia in maniera decisa e forse esagerata. Oltre a questo, si tratta del classico prodotto fatto per vincere premi, con la mancanza apparente di una vera ricerca dietro. Non viene denunciato niente di nuovo che non sia visto e il modo in cui i personaggi vengono descritti è tagliato molto con l’accetta. Le persone di colore sono tutte troppo buone e gli americani bianchi sono tutti cattivi e senza cuore, tranne pochissimi esempi, falsando la veridicità del film. Gli attori, poi, non aiutano molto in quest’operazione: Michael B. Jordan è imbalsamato nel suo personaggio troppo perfetto, senza il minimo difetto, anche quando si trova fuori dal lavoro con il completo pulito e elegante. Jamie Foxx tenta di dar vita ad un’interpretazione intensa e importante, ma alla fine quello che ne esce è solo a tratti una buona performance, mentre Brie Larson ha un personaggio di contorto davvero insipido, non aiutato minimamente dall’attrice nel compito di conferirgli un minimo di carattere. L’unico che davvero mette passione nel suo ruolo, risultando veramente perfetto nel personaggio, è il grande Tim Blake Nelson, interprete di un galeotto: nei pochi minuti in cui compare sulla scena infiamma lo schermo .


La regia di Cretton è mediamente buona, non ci sono particolari trovate visive o scene memorabili, a parte una, a metà film, nella quale vediamo la preparazione e l’esecuzione (anche se questa compare fuori campo) del vicino di cella del protagonista: una scena ricca di tensione, che riesce nell’intento sperato dal regista. La scrittura non è nulla di eccezionale: riesce a essere ben costruita solo nei momenti di tribunale, ma sono pochi e relegati soprattutto ai venti minuti finali, che servono a dare un colpo ben assestato alla storia, di per sé molto piatta e non particolarmente riuscita. Come si è già detto, poi, non vengono mai mostrate scene particolarmente innovative per quanto riguarda il tema giudiziario, un altro aspetto che rende il film mediocre. Un lungometraggio del genere, ma di qualità ben più alta, è  The Judge con Robert Downey Jr., uscito qualche anno fa e targato sempre WB, il quale, pur avendo lo stesso intento commerciale, ovvero il ricevere candidature e premi, riusciva meglio anche nel suo obiettivo artistico, creando anche una storia a tratti commovente.

In conclusione possiamo dire che Il Diritto di Opporsi è un lavoro di medio livello, che non eccelle in quasi nulla se non in pochi momenti e qualche interpretazione, soprattutto dei comprimari. Un film giudiziario non proprio entusiasmante, che, però, potrà catturare facilmente l’amore del pubblico.


Il Diritto di Opporsi sarà distribuito nelle sale cinematografiche di tutta Italia a partire dal 30 Gennaio. Di seguito potete visionare il trailer del film:

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