Dopo 33 anni da Il Principe Cerca Moglie, Eddie Murphy torna a vestire i panni di Principe Akeem Joffer nel sequel Il Principe Cerca Figlio. Dopo Dolemite Is My Name, film che valse a Eddie Murphy la candidatura ai Golden Globe come Miglior Attore in un film Commedia o Musicale, Murphy torna nuovamente a collaborare con Craig Brewer nel seguito di uno dei film comici più amati degli anni ottanta.

Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Joffy Joffer (James Earl Jones) in fin di vita incorona suo figlio, il Principe Akeem (Eddie Murphy), nuovo re della nazione. Appena stato incoronato, il regno di Re Akeem viene subito minacciato dal rivoltoso Generale Izzi (Wesley Snipes) che, facendo leva sull’assenza di un erede maschio nella dinastia Joffer, vole attuare un colpo di stato per prendere il controllo della nazione. Re Akeem, insieme al suo fidato consigliere Semmi (Arsenio Hall) dovranno tornare in America per cercare nel Queens il figlio illegittimo del Re così da scongiurare il colpo di stato. Re Akeem si ricongiungerà dunque con suo figlio Lavelle (Jeremaine Fowler), lo porterà in Zamunda e combinerà un matrimonio con la figlia del Generale Izzi, Bopoto (Teyana Taylor), così da siglare la pace tra le due famiglie e rimediare allo sgarbo recata da Akeem anni prima quando mollò sull’altare Imani (Vanessa Bell Calloway), sorella del generale.

Negli ultimi anni abbiamo avuto molti sequel di film cult degli anni 80/90 che si dividono in due categorie: da un lato abbiamo prodotti come Cobra Kai, Ash vs Evil Dead e Creed, serie tv e film che, pur nascendo dall’effetto nostalgia, hanno svecchiare il film da cui derivano pur mantenendo fede ai prodotti originali; dall’altro abbiamo prodotti come Zoolander 2 e Scemo & + scemo 2, sequel fuori tempo massimo che ricalcano pedissequamente situazioni dei film originali puntando sull’effetto nostalgia, presentando però una comicità vecchia e stantia. Sfortunatamente Il Principe Cerca Figlio fa parte proprio di questa seconda categoria.

Craig Brewer, che negli scorsi anni si era distinto per l’ottimo Dolemite is My Name, dirige una pellicola registicamente anonima, priva di carattere e di guizzi creativi. Considerando che stiamo parlando di una commedia questo non è necessariamente un lato negativo, lo diventa quando a questo aggiungiamo una sceneggiatura banale e poco originale, battute stantie e vecchie di trent’anni, e interpretazioni profondamente sottotono. Ma andiamo con ordine. Eddie Murphy, che aveva sorpreso tutti nel 2019 nel film Netflix, torna ad interpretare uno dei suoi più noti personaggi, ma lo fa in modo poco convincente, sembra appesantito e poco convinto di quello che sta facendo. Anche quando ripropone i vari personaggi del primo film lo fa in modo tremendamente autoreferenziale, in modo poco originale, sembra che i personaggi siano stati inserire nella pellicola a forza, solo per far leva sull’effetto nostalgia. Come detto in precedenza, la sceneggiatura risulta alquanto banale e già vista, si limita a prendere alcuni momenti del primo film, privarli della loro carica emotiva e riproporli a parti invertite. Questo senza non contare che nel farlo si va a stravolgere l’ottimo lavoro di caratterizzazione fatto sul personaggio del Principe Akeem nel primo film.

Passando poi ai nuovi personaggi, tra cui troviamo Lavelle Junson, figlio illegittimo di Re Akeem, che risultano poco caratterizzati e soprattutto molto stereotipati, fin troppo. Anche il primo film giocava molto con gli stereotipi ma qui vengono sfruttati semplicemente per sopperire alla scarsa caratterizzazione dei vari personaggi. L’unico nuovo personaggio che si salva in parte è quello della Principessa Meeka Joffer (KiKi Layne), primogenita di Re Akeem che, per le anticipate e patriarcali tradizioni di Zamunda, non può ereditare il trono. Lei e le sue sorelle sono quantomeno personaggi interessanti, anche se portano in scena una sottotrama vista e rivista, che poteva risultare un minimo originale 20 anni fa, non nel 2021. Parlando degli altri pochi lati positivi del film, non possiamo ignorare l’ottima colonna sonora in cui spiccano brani come “Feel Right” di Mark Ronson e Mystikal, “I’m a King” di Bobby Sessions & Megan Thee Stallion e “Coming 2 America” di John Legend. Tra i lati positivi possiamo citare anche i cameo presenti nel film (che non vi spoilereremo), inaspettati e incredibilmente ben amalgamati nella pellicola.

In conclusione, Il Principe Cerca Figlio è un sequel fuori tempo massimo, registicamente anonimo, che prova disperatamente a riproporre le gag del primo film per giocare sull’effetto nostalgia risultando però banale e poco originale. Considerando il risultato finale davvero privo di idee risulta davvero difficile trovare un perché a questo sequel. Se però siete fan della comicità di Eddie Murphy e non avete grandi aspettative, potreste comunque trovare godibile questo Il Principe Cerca Figlio, perché alla fin fine è un film che, nonostante tutti i suoi enormi difetti e un’idea vecchia di commedia, si lascia guardare.


Il Principe Cerca Figlio è ora disponibile su Amazon Prime Video. Di seguito il trailer del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Il Principe Cerca Figlio
5
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Classe '93, di professione illustratore e graphic designer. Sin da piccolo appassionato di fumetti, serie tv, cinema e videogiochi, passioni che con il tempo mi hanno portato a voler condividere le mie opinioni con gli altri e mettere in piedi questo progetto. Dal 2016 fondatore e caporedattore di RedCapes.it
il-principe-cerca-figlio-un-sequel-fuori-tempo-massimo-recensioneIl Principe Cerca Figlio è un sequel fuori tempo massimo, registicamente anonimo, che prova disperatamente a riproporre le gag del primo film per giocare sull’effetto nostalgia risultando però banale e poco originale. Considerando il risultato finale davvero privo di idee risulta davvero difficile trovare un perché a questo sequel. Se però siete fan della comicità di Eddie Murphy e non avete grandi aspettative, potreste comunque trovare godibile questo Il Principe Cerca Figlio, perché alla fin fine è un film che, nonostante tutti i suoi enormi difetti e un’idea vecchia di commedia, si lascia guardare.

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