Il 5 luglio arriva al cinema il quinto capitolo della saga horror sovrannaturale Insidious – La Porta Rossa. Questa volta al timone del progetto lo stesso protagonista della saga, Patrick Wilson, nella sua prima prova da regista. Accanto a lui il giovanissimo Ty Simpkins, reduce del successo di The Whale di Aronofsky, e Rose Byrne anche lei protagonista della saga. Il quinto film della saga si ricollega direttamente al secondo film, e vede protagonista ancora una volta la famiglia Lambert dopo i tragici eventi del film del 2013. Il film è prodotto da Sony Pictures e distribuito in sala da Eagle Pictures. Abbiamo visto il film in anteprima e questo è il nostro parere.

Il cast originario del franchise horror si riunisce nell’ultimo capitolo della terrificante saga della famiglia Lambert. Per mettere a tacere i loro demoni una volta per tutte, Josh (Patrick Wilson) e Dalton (Ty Simpkins), ormai in età da college, devono spingersi nell’“Altrove” più a fondo di quanto non abbiano mai fatto, affrontando l’oscuro passato della loro famiglia e una serie di nuovi e più spaventosi terrori che si nascondono dietro la porta rossa.

Iniziata nel 2010 da James Wan e Leigh Whannell, la saga di Insidious conta tre film e due prequel: Insidious 3 – L’inizio e Insidious – L’ultima Chiave. La Porta Rossa segna il ritorno alla narrazione temporale, allacciandosi direttamente agli eventi del secondo capitolo, ambientando l’azione dieci anni dopo, con protagonista la famosa famiglia Lambert. La porta rossa, il punto di partenza, il varco che separa il mondo dei vivi dall’Altrove, luogo fatto di anime erranti capaci di possedere il corpo umano e influenzarne le azioni, le decisioni. I Lambert lo sanno bene, per ben due volte hanno dovuto affrontare il male oltre quella porta e con l’ultimo capitolo si tenta di dare una conclusione a tutto quello che era stato iniziato. Alla fine del secondo capitolo Josh e suo figlio Dalton avevano scelto l’ipnosi per dimenticare i terribili eventi, ma con il passare del tempo qualcosa si sta risvegliando e l’Altrove dovrà nuovamente essere attraversato.

Per la prima volta dietro la macchina da presa, Patrick Wilson, protagonista della saga, che decide di prendere le redini del – forse – ultimo capitolo della saga, cercando di dare una completezza e un senso alla probabile conclusione del franchise o almeno alle vicende della famiglia Lambert. La scelta di Wilson come regista del film, sarebbe stata anche interessante, in quanto capostipite del franchise, conosce bene la materia, ma all’atto pratico ne esce un film completamente privo di idee, fortemente ancorato al suo passato, povero di qualsiasi guizzo artistico che pecca di una scrittura estremamente semplice e troppo poco approfondita. La Porta Rossa è in qualche modo il ritorno a quella narrazione padre/figli che aveva caratterizzato i primi capitoli della saga che in questo franchise torna ma in modo davvero debole e poco convincente.

Per gran parte della pellicola sembra di assistere ad un film di serie B dei primi anni duemila, con qualche jumpscare – troppo pochi quelli riusciti – una storia teen drama poco convincente volta solo ad allungare la trama, una messa in scena poco curata se non per un paio di scene di suspense ben realizzate. In una narrazione che avrebbe dovuto mettere in prima linea il trauma, il rapporto vacillante padre/figlio e i disturbi mentali, sembra non esserci spazio o volontà di raccontare questi temi, prediligendo il percorso più semplice, portando in scena tante piccole parti che vanno a formare un racconto a tratti scollegato. Nonostante una prima parte più solida, sia nella messa in scena che nella scrittura, dal secondo atto in poi tutto diventa nebbioso – termine non utlizzato a caso – frammentato, e la risoluzione posticcia e affrettata creano un senso di insoddisfazione che quasi fa rivalutare il capitolo precedente del franchise.

Insidious – La Porta Rossa va a concludere il franchise di Insidious iniziato nel 2010, o almeno tenta di concludere le vicende della famiglia Lambert. Per la prima volta dietro la macchina da presa l’attore Patrick Wilson, sulla carta la scelta vincente, ma all’effettivo sembra non essere riuscito ad apportare al progetto novità, restando estremamente ancorato al passato sia nel modo di mettere in scena sia in quello di raccontare. La saga di Insidious potrebbe concludersi con questo quinto capitolo ma vista l’ampia mitologia che il franchise è riuscito a creare negli anni, non sarebbe sorprendente l’arrivo di spin-off ambientati nel mondo creato da Wan e Whannell.


Insidious –  La Porta Rossa arriva al cinema il 5 luglio. Ecco il trailer italiano del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Insidious - La Porta Rossa
4.5
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
insidious-la-porta-rossa-il-nuovo-capitolo-della-saga-horror-di-e-con-patrick-wilson-recensioneInsidious – La Porta Rossa va a concludere il franchise di Insidious iniziato nel 2010, o almeno tenta di concludere le vicende della famiglia Lambert. Per la prima volta dietro la macchina da presa l’attore Patrick Wilson, sulla carta la scelta vincente, ma all’effettivo sembra non essere riuscito ad apportare al progetto novità, restando estremamente ancorato al passato sia nel modo di mettere in scena sia in quello di raccontare. La saga di Insidious potrebbe concludersi con questo quinto capitolo ma vista l’ampia mitologia che il franchise è riuscito a creare negli anni non sarebbe sorprendente l’arrivo di spin-off ambientati nel mondo creato da Wan e Whannell.

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