In occasione del Lucca Comics & Games 2022, grazie a Edizioni Star Comics abbiamo avuto il piacere di intervistare Arnaud Dollen e Jérôme Alquié, autori francesi de I Cavalieri dello Zodiaco – Saint Seiya: Time Odyssey (qui la nostra recensione), primo spin-off ufficiale del manga del sensei Masami Kurumada realizzato al di fuori del Giappone.
I Cavalieri dello Zodiaco – Saint Seiya: Time Odyssey racconta una nuova avventura dei cinque Saint di Atena fortemente inserita nella continuity del manga originale. Le vicende del primo volume (primo di una serie di cinque), si collocano subito dopo la guerra contro i Silver Saint e prima della Guerra delle 12 Case con i Saint che vengono attaccati da dei misteriosi Cavalieri che vogliono a tutti i costi sapere dove si trova Ikki (il cavaliere della Fenice) da poco resuscitato dopo la sua morte nella saga delle Galaxian Wars e della battaglia tra i Cavalieri e i Black Saints. Ma chi c’è dietro a questi cavalieri? E sopratutto, perché vogliono Ikki? La risposta sarà sconvolgente e cambierà molte carte in tavola.
Con lo scrittore della miniserie Arnaud Dollen ed il disegnatore Jérôme Alquié abbiamo parlato del design scelto per Time Odyssey, del loro rapporto con I Cavalieri dello Zodiaco e con il sensei Kurumada.
Saint Seiya é un franchise storico, come ci si sente a lavorare ad un progetto così importante? Che rapporti avete avuto con il sensei Kurumada?
Jérôme Alquié: “Il primo sentimento che mi viene in mente é quello di aver ricevuto un grandissimo onore: quello di esser stati incaricati di occuparci del “bambino” del maestro Kurumada, che comunque veglia vigile su di noi affinché la direzione presa sia quella che lui intenda. Ripeto, un grandissimo onore. Il secondo sentimento é quello di un gran senso di responsabilità verso i fans della serie: sappiamo bene quanto Saint Seiya sia amata
e quanta passione (seppur non sempre positiva) essa scateni, quindi lo scopo é quello di creare una storia che i fans siano felici di leggere e in cui possano ritrovare e riconoscere i loro personaggi preferiti. Infine proviamo una immensa gioia poiché io ed Arnaud siamo cresciuti guardando ” I cavalieri dello Zodiaco”, é proprio grazie ad essi che ci siamo incontrati e siamo grandi amici sin da allora. Personalmente é grazie al cartone che ho iniziato ad intraprendere il mio percorso da disegnatore, carpendo da esso le forme e le proporzioni eccetera eccetera. Quindi per riassumere la mia risposta: felicità, un grande onore, una grandissima responsabilità.”
Arnaud Dollen: “Vorrei aggiungere che quella che abbiamo é una occasione unica di aggiungere un tassello a questa saga. Saga che per me é davvero importantissima, poiché l’ho scoperta quando ero un adolescente guardandola alla televisione e, come ha detto Jérôme, ha permesso a questa amicizia che dura oramai da 27 anni di nascere. Ho rivissuto in seguito la serie guardandola assieme ai miei figli, trovandomi ad osservare i loro occhi brillare quando i cavalieri si affrontavamo oppure quando un episodio finiva nel pieno di un momento di tensione e non sapevano cosa sarebbe successo in seguito. Questo mi ha dato la possibilità di riscoprire la serie attraverso la passione di due bambini. E quindi questa occasione unica mi da la possibilità di alimentare e mantenere questa passione e per me questo é un sogno ad occhi aperti.”
Leggendo Time Odyssey abbiamo notato come il design dei personaggi è molto simile a quello del anime, mentre quello delle armature è più simile a quelle del manga: Questa è stata una vostra scelta oppure vi è stata imposta dal creatore della serie?
Jérôme Alquié: “Come detto in precedenza, ho imparato a disegnare guardando “I Cavalieri Dello Zodiaco”, sviluppando il mio disegno attraverso lo stile del anime ovvero quello di Shingo Araki e Michi Himeno. Oramai sono trent’anni che disegno basandomi su di esso, poiché in Francia (e penso anche in Italia) abbiamo scoperto molto prima l’anime di Saint Seya rispetto al manga. Mi permetto di infiltrare qualche elemento personale, ma é vero che l’influenza di Araki e Himeno sia innegabile. Al contrario siamo legati contrattualmente col Maestro Kurumada affinché il design delle armature rispetti quello del manga e non quello del anime, Prendiamo Seiya ad esempio: non possiamo fare come nel anime e dare dei riflessi rossi alla sua armatura, dobbiamo rispettare il bianco-azzurognolo dell’originale. Questo però non si limita solo alle armature: ogni capo d’abbigliamento deve essere perfettamente fedele al manga. Abbiamo quindi intrapreso un lungo lavoro, simile a quello di un equilibrista, dove da un lato vi erano le richieste del maestro Kurumada e dall’altro vi erano le rappresentazioni dei personaggi nell’immaginario comune creato dalla serie animata. Come ho già detto in Francia la maggior parte delle persone é cresciuta conoscendo “I cavalieri dello Zodiaco” l’anime e “non Saint Seiya” il manga. È stato un lavoro lungo e tormentato per creare quindi un design che non si sbilanci troppo da una parte nè dall’altra ma che rimanga riconoscibile e soddisfacente per entrambe le parti in gioco.”
Arnaud Dollen: “Come detto da Jérôme il nostro contratto ci lega a Kurumada-Sensei e quindi al manga, che differisce dalla serie animata anche per quanto riguarda la sceneggiatura. Noi dovendo rispettare questa alla lettera, abbiamo dovuto riscoprirlo e quindi mi sono rituffato nell’opera madre completamente, riscoprendone la storia e la sua immensa ricchezza. Questo però ha creato nuove difficoltà, poiché per chi come me ha sempre vissuto questa storia attraverso l’anime, il manga presenta molte differenze, piccole o grandi. Vi faccio un esempio che solo chi ha l’equivalente di un dottorato per quanto riguarda Saint Seya può conoscere: nella versione dell’anime, Esmeralda é la figlia di Guilty il maestro di Ikki; Mentre nel manga lei é la figlia di un pescatore che pesca nelle acque di “Death Queen Island”. In entrambe le versioni Guilty uccide Esmeralda, ma per noi é sembrata molto più drammatica la versione dell’anime, abbiamo quindi scelto la via dell’ambiguità, mostrando gli eventi della morte di Esmeralda senza precisare se fosse l’una o l’altra versione, lasciando la scelta all’immaginario del lettore. Ma a parte queste piccole cose la versione del manga ha la precedenza e questo continuo controllare e ricontrollare la sceneggiatura ci dona una grande gioia, specie dopo tutti questi anni
di fruizione dietro lo schermo televisivo.”
Quando avete scritto questa storia, ve la siete immaginata come parte della continuity ufficiale del manga di Saint Seiya o come un capitolo apocrifo?
Arnaud Dollen: “Quando abbiamo iniziato a discutere del progetto sapevamo chiaramente che avremmo avuto a che fare immediatamente con il canone originale e tutto il rispetto di cui esso necessita, io in quanto sceneggiatore mi considero al servizio del disegnatore, quindi ho iniziato a chiedere a Jérôme come volesse lavorare e cosa disegnare. Lui mi ha risposto “voglio vedere tutte le armature, tutte le epoche, tutti gli archi narrativi della saga. La cosa mi é subito andata a genio, poiché in quanto sceneggiatore non volevo fare nè un prequel nè un sequel, ne hanno già fatti a iosa. Quello che davvero volevo era di inserirci e inserire ” Time Odissey” nel canone ufficiale del manga: scegliendo di approfondire un personaggio, una scena, una chiave di lettura sulla quale Kurumada-Sensei non si é soffermato particolarmente. Questo era quello che volevo, anche se ciò avrebbe creato molte difficoltà in più: per ogni cosa ci sarebbe voluta l’approvazione di Kuromada-Sensei. E posso dire che Kurumada-Sensei é stato davvero fantastico, non si é trattato solo di un lavoro di approvazione, é stata una vera e propria collaborazione tra noi e lui. È stato difficile, é stata davvero una sfida, ma ciò ci ha portato ad avere l’autorizzazione per scrivere una storia che entra a tutti gli effetti nel canone ufficiale in quando direttamente accettata dal creatore. Jérôme ha dovuto accettare la sfida di creare una simbiosi tra anime e manga e io di scrivere una storia che si ufficializzasse in questa saga immensa, questa é stata la nostra sfida, la sfida che volevamo affrontare.”
La vostra storia è ambienta dopo lo saga delle dodici case, giusto?
Jérôme Alquié: “Il primo volume é ambientato subito dopo la battaglia contro i cavalieri d’argento, prima che il Grande Sacerdote Arles ordini ai suoi cavalieri d’oro d’andare in Giappone a recuperare l’armatura d’oro ed uccidere i cavalieri di bronzo. Ma solo il primo volume. Il secondo volume effettivamente sarà ambientato dopo la battaglia delle dodici case. Ogni volume approfondirà un momento diverso dell’opera madre.”
Arriviamo dunque alla domanda finale: A parte Ikki, che è il personaggio preferito di quasi tutti i fan dei Cavalieri dello Zodiaco, qual’è il vostro personaggio preferito?
Arnaud Dollen: “Per me Senza ombra di dubbio é Shiryu (Sirio il Dragone) per due ragioni:”
Jérôme Alquié: (Ridendo) “ha i capelli!”
Arnaud Dollen: (ridendo accarezzandosi la testa) “…tre ragioni, diciamo che chi leggerà questa intervista sappia che il mio taglio di capelli é… alquanto minimale, specie alla base del cranio. La seconda ragione é che i suoi attacchi sono davvero stupendi: il drago, la cascata, li trovo davvero fantastici. La terza ragione é che penso sia il cavaliere che più di tutti mette l’onore al primo posto. Il cavaliere che più di tutti vuole migliorarsi. È il classico discepolo del vecchio saggio, sempre fedele a se stesso e alla sua parola e quindi ho sempre considerato lui come il personaggio più bello.”
Jérôme Alquié: “Il mio in effetti é Ikki, davanti a tutti gli altri con distacco. A dover scegliere un secondo io andrei su Shun (Andromeda), per via del suo sviluppo lento ma continuo. Anche se all’inizio era un personaggio che si nascondeva sempre dietro alla propria catena, il maestro Kurumada gli ha dato sempre un qualcosina in più che poi é andato tutto a maturare durante lo scontro con Hades e quando Shun cerca di sacrificare il suo corpo per aiutare Ikki. Questo io trovo sia il punto più alto del personaggio che oltretutto crea un paragone con il personaggio mitologico a cui é associato, per questo che per me Shun é un ottimo secondo posto. E coincidenza molto fortuita: il protagonista del secondo volume sarà proprio lui.”
I Cavalieri dello Zodiaco – Saint Seiya: Time Odyssey #1 di Arnaud Dollen e Jérôme Alquié è ora disponibile in tutte le fumetterie, librerie e store online.