Intervista a Walter e Louise Simonson “Volevo raccontare la mia personale storia di Thor” | Speciale Lucca 2018

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Walter Simonson

Durante l’edizione 2018 di Lucca Comics & Games, noi di RedCapes, in collaborazione con Editoriale Cosmo, abbiamo avuto il privilegio di intervistare Walter Simonson, leggenda del fumetto americano, e sua moglie Louise, sceneggiatrice ed editor per Marvel. Dopo essersi laureato, Walter Simonson si dedica completamente al disegno realizzando la serie Star Slammers per poi approdare in DC Comics disegnando alcune back-up stories. La consacrazione vera e propria arriverà alla fine del 1983 quando inizierà a lavorare alla testata di Thor, dando nuova linfa al dio del tuono e a tutti gli altri dei norreni. Nel corso degli anni Simonson ha lavorato su alcune delle principali testate Marvel e DC, come Fantastici Quattro, X-Factor e Orion sia in qualità di disegnatore ma anche come sceneggiatore. Dal 2014 sta realizzando la serie Ragnarök per la IDW.

Louise Simonson ha mosso i primi passi nell’industria come editor alla Warren Publishing per poi sbarcare in Marvel nel 1980 come editor di Uncanny X-Men. Sposata con Walter dal 1980, Louise lavorò come editor delle testate mutanti per poi scrivere testate come X-Factor prima e Man of Steel, contribuendo alla storyline sulla “Morte di Superman”.


Ciao Walter e Louise, benvenuti a Lucca! È un onore e un piacere poter parlare con leggende del vostro calibro. Prima di tutto come state, vi state divertendo qui a Lucca?

“Molto bene, grazie. Anche se il tempo non è dei migliori ci stiamo divertendo tantissimo e poi voi italiani siete fantastici.”

Grazie a Editoriale Cosmo, siete qui alla 52esima edizione di Lucca Comics per promuovere le edizioni deluxe di Ragnarök e Star Slammers. Voi due avete collaborato molte volte, come è stato lavorare ad uno stesso progetto?

[WS] “Penso di poter parlare anche per Louise quando dico che lavorare assieme è una delle cose più semplici e divertenti per entrambi. Ci conosciamo talmente bene che sappiamo entrambi come esaltare e stimolare il lavoro dell’altro. Inoltre il vivere insieme aiuta molto (ridono).”

Vi dividete il lavoro oppure ognuno contribuisce in qualche modo al lavoro dell’altro?

[LS] “Varia da progetto a progetto, però generalmente cerchiamo di stimolare l’altro a dare il massimo. Per farti un esempio, su X-Factor io  mi occupavo della sceneggiatura mentre lui (Walter) dei disegni, ma è capitato più volte che ci si scambiasse idee e opinioni che hanno portato a migliorare i rispettivi lavori.”

Per caso avete intenzione di tornare a lavorare insieme in futuro? Avete qualche progetto nel cassetto da realizzare?

[WS] “Ci piacerebbe, ma attualmente siamo davvero impegnati e io ho da finire il terzo volume di Ragnarök!”

[LS] “E poi lavorando su progetti diversi, se uno dei due venisse licenziato l’altro può continuare a portare a casa il pane! (ride).”

Invece Walter, la tua epica run su Thor e Ragnarök sono la prova che sei un grande appassionato ed esperto degli dei norreni: come hai scoperto questa mitologia e perché ti piace così tanto?

[WS] “L’ho scoperta da bambino. Ricordo che mio padre aveva una libreria e tra i vari libri c’era Myths and Legends of Northern Lands (Miti e Leggende delle Terre del Nord), pubblicato, credo, alla fine del 1893. Lo lessi e rimasi folgorato. Mi piaceva molto la mitologia in generale, ma questi dei, gli dei norreni, erano molto complessi e con un sacco di problemi. Poi, il fatto che non fossero immortali e che venissero sempre coinvolti in epiche e gigantesche battaglie, quasi apocalittiche, con i loro nemici, mi ha affascinato fin da subito.”

[LS] “E non dimenticarti dei tuoi antenati.

[WS] “Esatto, i nonni dei miei nonni migrarono dalla Norvegia. Non so se sia un fattore genetico, ma potrebbe spiegare perché mi piacciono così tanto Thor, Odino e tutti gli altri dei del pantheon norreno.”

Incredibile, questo davvero non l’avrei mai detto. Restando in tema di dei nordici, durante la tua leggendaria run su Thor, una delle tue creazioni più famose e amate è senza dubbio Beta Ray Bill. Cosa desideravi ottenere con la sua creazione?

[WS] “Sinceramente l’unica cosa che volevo fare era raccontare una storia, anzi la mia personale storia di Thor. Quando iniziai a lavorare sulla testata, Thor esisteva già da più di vent’anni e il mio obbiettivo era quello di raccontare una storia inedita, non ancora vista su quelle pagine. Nessuno ancora si era rivelato degno di alzare Mjölnir, anzi no, in una storia di Stan Lee e Jack Kirby, Loki sollevò il martello, ma decisi di ignorarla bellamente (ride). Decisi quindi di creare da zero un personaggio che fosse in grado di alzare il martello e potesse tener testa a Thor. Inoltre, se su Facebook cerchi “The Official Walter Simonson Page”, tra le note puoi trovare un lungo e dettagliato post su Beta Ray Bill, dall’origine e significato del nome a come sono arrivato al suo design.”

E conoscendo la tua eredità e il tuo profondo legame con Thor, che cosa pensi della recente run di Jason Aaron sul dio del tuono?

[WS] “Non saprei dirti, perché non l’ho letta. Premettendo che non voglio risultare altezzoso, ma non sono solito leggere le serie sulle quali ho lavorato per lungo tempo. Jason è un ottimo scrittore e ho sentito che il suo Thor è uno dei prodotti migliori targati Marvel degli ultimi anni ma, ti ripeto, non l’ho letto.”

Parlando invece del tuo modo di disegnare, il tuo stile è talmente potente ed iconico da aver ispirato numerosi autori, nonché da aver conquistato il cuore di numerosi lettori. Quali sono stati invece gli artisti che ti hanno maggiormente ispirato e influenzato?

[WS] “Forse avrai sentito parlare di un artista italiano chiamato Sergio Toppi (ride). Mi sono imbattuto nei suoi disegni agli inizi della mia carriera, credo due anni dopo il mio esordio, e più li guardavo più mi innamoravo del suo stile: ho imparato davvero tanto dal suo lavoro. Poi, ovviamente, sono stato influenzato dai grandi maestri: Jack Kirby, Steve Ditko e Joe Kubert, giusto per citarne alcuni. Per quanto riguarda la sceneggiatura, sicuramente Archie Goodwin è stato,  oltre che un amico, una delle figure da cui ho imparato di più. Negli anni invece, sono rimasto sempre più affascinato dal lavoro degli artisti europei, specialmente quello di Jean Giraud (Moebius). Per quanto riguarda l’arte orientale, negli ultimi anni ho scoperto i lavori di Ōtomo, che sicuramente ha influenzato i miei lavori più recenti. Diciamo che il mio stile è il risultato di tutte queste influenze fuse insieme, specialmente Toppi, Kirby e Moebius.”

L’ultima domanda prima di salutarci: quali sono i tuoi progetti per il futuro?

[WS] “Finire Ragnarök! Attualmente sono al lavoro sul terzo volume dal titolo “The Breaking of Helheim”, dove Thor giungerà ad Hel per impedire che i draugar tornino nelle dusklands. Thor inoltre cercherà di capire cosa è capitato a Hel, dato che, come detto nel mito, non era presente durante il ragnarok, ma ha lasciato che i non morti salpassero da Hel per combattere gli dei nello scontro finale. Inoltre scopriremo cosa ne è stato di Baldr, secondo genito di Odino e fratello di Thor, la cui morte ha dato inizio agli eventi di Ragnarok e, non essendo morto in battaglia, non ha potuto oltrepassare i cancelli del Valhalla.”

È bellissimo sentirti parlare dei miti nordici e dimostri anche di esserti documentato tantissimo sull’argomento.

[WS] “Sai com’è sono vecchio e leggo tanto! (ride) Nel corso dei prossimi sei numeri, Thor cercherà di ottenere le risposte a tutte queste domande, riuscendo più o meno nel suo intento e aprendo un nuovo scenario per il successivo arco di sei numeri.”

Non vediamo l’ora di poterlo leggere! Walter e Louise grazie infinite per il tempo a noi concesso. È stato un vero onore poter parlare con due leggende come voi. A nome della redazione di RedCapes vi auguriamo il meglio e buon proseguimento di Lucca Comics!

[WS/LS] “Grazie a voi e buon lavoro!”

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