[Esclusiva] Intervista ad Immanuel Casto

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Durante il suo tour per tutta l’Italia dove ha presentato Megere e Meretrici, la nuova espansione di Squillo, Immanuel Casto è approdato Lunedì sera a Messina alla fumetteria La Torre Nera!

E fra una partita a Squillo, qualche battuta a sfondo sessuale e una sessione di firma-copie, ho avuto il piacere di intervistarlo.


Siamo arrivati finalmente alla presentazione della nuova espansione di Squillo, Megere e Meretrici. Il gioco ha avuto un grande successo in Italia, soprattutto nelle varie fumetterie. C’è da ricordare però che il gioco è stato anche vittima di varie critiche tanto da richiederne l’abolizione, con accuse di incitamento alla prostituzione, uso di droghe ecc… Queste “accuse” hanno influito su di te e sul gioco?

Immanuel CastoAssolutamente no. Non hanno influito su niente perché erano basate sul nulla, non ho commesso nessun crimine e si parla di finzione, un gioco destinato ad un pubblico adulto. Anche recentemente sono state lanciate delle campagne e delle raccolte di firme per far abolire Squillo, si tratta sempre di caccia alle streghe, fatte da politicanti o aspiranti giornalisti che fondamentalmente vogliono farsi un nome con una crociata verso un’ obiettivo facile. Vorrei far presente però che NESSUNA delle persone che ha criticato il gioco e ne ha incitato la censura lo ha mai visto. Persone che non hanno mai aperto la scatola, non hanno mai giocato, quindi di cosa stiamo parlando? Secondo me, di persone proprio in mala fede e non di persone con una morale. persone moraliste che trovano un’obiettivo facile per farsi pubblicità. No, non hanno influito né su me né sul gioco. D’altronde non è a loro che si rivolge il gioco, ma a chi apprezza questo genere di umorismo, questo tipo di satira. Poi ovvio che non sia un gioco pedagogico, non insegna niente a nessuno come proprio la parodia e la satira. Fa divertire e poi mette anche in luce gli aspetti magari più grotteschi della nostra società, senza per questo poi dare un giudizio.

Per questa nuova espansione e anche per il gioco in generale, ti sei ispirato a qualche gioco da tavolo o di carte in particolare?

Quando Squillo è nato non ero ancora un game designer, quindi è nato per mio divertimento. Ha alcune meccaniche che ricordano giochi di deck building come Yu-Gi-Oh, Magic, Pokémon, senza essere un gioco di deck building. Quindi ha dinamiche di questi giochi ed alcune del party game. Poi negli anni sono diventato un giocatore accanitissimo, gioco spessissimo, posseggo tantissimi titoli quindi è chiaro che le influenze sono tantissime. Però Squillo rimane abbastanza unico, originale, fondandosi su meccaniche ormai consolidate su giochi di questo tipo.

Com’è stato unire il mondo del sesso con il mondo del gioco da tavolo?

E’ stato abbastanza innovativo, c’è chi lo fa già da tempo, ma parliamo prodotti destinati per i sexy shop, quindi giochi pensati per fare sesso, mentre questo è un gioco che parla di porno senza essere porno, non è che chi compra Squillo lo prende per masturbarsi. [ridiamo] Chiaro, devo specificarlo sennò non si capisce, sarebbe come un gioco sulla droga ma non te lo vendono gli spacciatori. O come un gioco sulla guerra, mica lo vendono in caserma! E chi ha fatto questo tentativo di portare nel mondo ludico queste tematiche magari ha portato giochi non curati. mentre Squillo è stato il primo gioco figo ad aver portato bene queste tematiche. Quindi è stato un bell’esperimento (fatto in maniera inconsapevole) e continua ad andare bene.

Descrivimi l’evoluzione di Squillo durante questi anni, e dimmi se si evolverà ancora in futuro.

Allora, per ora ho in mente di concludere la seconda trilogia. Siamo partiti dalla prima trilogia, poi abbiamo fatto la seconda che è ambientata in varie epoche della storia ed il prossimo capitolo, l’ultimo della trilogia, sarà ambientato nel futuro con Squillo: Deep Space ’69. [Ridiamo] Sarà molto bello e ci sto già lavorando! Dopo non so cosa succederà, perché si è già capito che sono tanti ed il gioco continua a vivere. Non voglio nemmeno minimizzare ciò che è stato fatto: Per ora il mio progetto è questo.

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Passiamo ora al tuo topic cardine, ovvero la musica. Con il Porn Groove sei riuscito a criticare in chiave demenziale ed ironica vari problematiche sociali legati al mondo del sesso: La prostituzione in 50 bocca/100 amore, il modello di fisico perfetto in Zero Carboidrati, l’omofobia in Da Grande sarai Fr**io. Pensi che in qualche modo hai innovato questo genere, o ti consideri un rivoluzionario?

Fra le due mi prendo il complimento, e dico rivoluzionario. Innovatore no: Negli anni ’70 ed ’80 c’erano artisti estremamente ironici e c’era mooolta più libertà di quanto non ce ne sia adesso. Si trovano video di Festival Bar con Joe Squillo presentata da Vasco Rossi che in prima serata su Italia 1 canta Violentami sul Metrò. Ci immaginiamo adesso su Canale 5 o sulla Rai una cantata uscita da Amici o da X-Factor che canta Violentami? IMPOSSIBILE. E all’epoca c’era. Oppure Donatella Rettore con Dammi una Lametta che mi Taglio le Vene. E’ possibile adesso? No! Quindi ci sono molti artisti a cui mi ispiro, il primo Renato Zero (certo, non quello di adesso), e poi l’ho fatto mio. Con il mio stile, la mia estetica e sicuramente l’ho riproposto. Quindi, innovatore non credo però rivoluzionario… Grazie, penso di poterlo dire!

Come hai conosciuto questo genere? E qual è stato il tuo primo incontro con la musica?

thepinkalbum_coverBeh, tutto è partito per passione e divertimento da quando ero ragazzino, da giovanissimo. Quindi è stato un passo dopo l’altro, non c’è stato un evento esterno che ha rivoluzionato il mio percorso e secondo me è molto più sano. Per un’artista, crescere giorno per giorno costruendo e sperimentando, è veramente la cosa migliore. E per adesso c’è quest’idea che ti devono scoprire dall’alto, magari facendo un reality: Il giorno prima sei impiegato di un supermercato e il giorno dopo sei in prima TV, ma sotto non c’è un percorso artistico. Non c’è un’idea, non c’è un mondo,  non c’è una scrittura… Mentre io ho fatto passo per passo, ho iniziato in maniera indipendente, poi è arrivata l’etichetta, i tour nazionali, la distribuzione, l’ufficio stampa… Passo per passo, ripeto. Però ho iniziato da giovanissimo, ma neanche questo conta perché la vocazione artistica non te la da nessuno e non è da confondere con l’ambizione: l’ambizione ci vuole, ma c’è chi ha l’ambizione senza avere la vocazione artistica. Lo fanno solo per raggiungere un determinato status, invece la passione è fondamentale.

Hai mai pensato di fare un genere diverso?

Si, è già negli ultimi miei album (da Freak&Chic a Pink Album) ci sono delle canzoni che non sono Porn Groove: Come Da Quando sono Morto, Uomini Veri oppure Male al Cubo. Ed il prossimo album andrà molto in questa direzione, lo sto già scrivendo. Quindi sono brani che non mi piace dire seri perché ho trattato già temi molto seri, però senza ironia. Quindi si, sto sperimentando, sto crescendo e penso anche che il mio pubblico stia crescendo con me.

Parliamo ora di una delle tue canzoni più in voga al momento, ovvero Alphabet of Love. Alphabet of Love è la prima canzone che hai fatto in collaborazione con Pornhub, e sei stato il primo artista a farlo a livello europeo. Ce ne saranno altre di collaborazioni di questo tipo?

Con Pornhub è possibile, magari qualcosa in ambito ludico.

Magari anche qualcosina con YouPorn e RedTube?

Ma sai che son di proprietà di Pornhub? Li ha acquistati tutti e neanche lo sapevo! [ridiamo].

Nel video c’è anche la partecipazione del grandissimo Maurizio Merluzzo. Com’è stato lavorare con lui ed anche con il resto del gruppo di Feudalesimo e Libertà?

E’ stato bello, è un gruppo di artisti molto divertente e con Feudalesimo e Libertà ci siamo visti molte volte alle fiere, e abbiamo legato così. Con Maurizio Merluzzo, lui ha espresso il desiderio di comparire in un mio video e quando gli ho proposto di comparire nudo non gli è parso vero! Quindi ha colto la palla al balzo e ci siamo divertiti molto. E’ stata una giornata pesante perché abbiamo girato molte scene negli interni di Alphabet of Love, ma lui è stato bravissimo a fare lo scopatore! [ridiamo]Immanuel Casto

Passiamo ora all’ultima domanda: Perché secondo te il sesso è ancora trattato come tabù in Italia? E soprattutto, perché gli italiani ne hanno ancora “paura”?

Il perché non te lo so dire, ti so dire però che è così, il sesso fra l’altro come informazione. Perché il sesso come immagine in realtà ne siamo pieni, pensa ai cinepanettoni, pensa ai vari programmi in prima TV… O meglio, la volgarità è sdoganata mentre il sesso come informazione no: Quando io ero alle medie facevamo educazione sessuale, ora non mi sembra che ci siano programmi di questo tipo. Pensiamo a Moana e Cicciolina. Erano personaggi iconici invitate nelle trasmissioni perché erano famose come pornodive, ora invece ti viene in mente qualcuna di italiana? Vabbè c’è Sara Tommasi ma non sono paragonabili, questi sono freak amministrati dal web da gente come Diprè. Quindi si, c’è assolutamente un’ondata di perbenismo e moralismo che è veramente opprimente, ma senz’altro mi danno qualcosa di cui parlare.

Immanuel, ti ringrazio tantissimo per aver accettato l’intervista per RedCapes!

Prego, grazie a te!

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