Sully di Clint Eastwood – Recensione

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Premessa: la review contiene opinioni personali e non si sofferma neanche troppo sulla parte tecnica del film, non sono un’esperto ma un semplice appassionato.

Buona lettura!


brody-clint-eastwoods-sully-existential-burden-1200Sully è un film del 2016 , diretto da Clint Eastwood e che vede protagonisti Tom Hanks nel ruolo del Capitano Chesley ‘Sully’ Sullenberger e Aaron Eckhart nel ruolo del Primo Ufficiale Jeff Sikes, nel cast figurano anche Anna Gunn (Breaking Bad) e James Sheridan (Law And Order: Criminal Intent).

Il film segue le vicende del capitano del volo US Airways 1549 che il 15 Gennaio del 2009 ha fatto un ammaraggio nell’Hudson River, salvando così 155 persone.

Detta così la trama sembra un film semplice, ma non lo è, assolutamente. Certo, è un biopic, ma è un genere che rischia di venire fuori molto male se gestito non coi tempi giusti e senza una sceneggiatura che sappia valorizzare gli attori, altrimenti a cosa serve fare un film? Bastava un documentario magari.

Eastwood da alcuni anni a questa parte si sta dedicando alla trasposizione di molte autobiografie, nel 2014 è uscito American Sniper, che trasponeva al cinema l’autobiografia del cecchino dei Marines, Chris Kyle.

Stavolta l’ex pistolero si dedica ad un personaggio più ordinario, ma non meno straordinario, interpretato da un Tom Hanks che si fa perdonare Inferno.

Il film inizia subito dal dopo schianto, quindi viene subito reso chiaro che lo spettatore assisterà ad un film più intimista più che un blockbuster di genere, come ne escono tanti negli ultimi anni. Il centro della pellicola è Sully, non è l’incidente, è un uomo che in 205 secondi ha dovuto fare una delle scelte più grandi della sua vita, una scelta che se sbagliata avrebbe portato alla morte di 154 persone, oltre che la sua.

La straordinarietà dell’evento non viene mai messa in discussione durante tutto il film, ma quello che viene messo in discussione è la procedura. Sappiamo tutti come le procedure se non rispettate possano essere dannose, ma in questo caso poteva un foglio di carta aiutare a prendere una decisione? Dov’era il cosiddetto fattore ambientale e umano quando sono state redatte? E’ questo un punto importante del film, l’uomo ne è al centro.

sully_imax_trailerLa scelta azzeccata fatta dagli autori è quella di mostrare prima Sully come persona e poi l’incidente da varie prospettive in modo da riuscire a dare un contesto a chi guarda e farlo decidere, diciamo così, sulla parte da cui stare.

La regia non eccelle, ma funziona e trasmette quel senso di panico e claustrofobia ogni volta che si trova nell’aereo, ogni volta che il dramma viene mostrato ci si sente come inghiottiti dall’ansia di quelle persone.

Il film dura in totale 90 minuti, non è eccessivo, ma in quell’ora e mezza abbiamo tutto quello che volevamo sapere sulla vicenda, abbiamo una visione completa e precisa e sopratutto abbiamo un ciclo che inizia e si chiude con una inquadratura specifica.

Non mi sono annoiato durante la visione del film, sopratutto la parte processuale è stata interessante ed è stata gestita al meglio, infatti lo spettatore è molto più interessato alla visione di questa “battaglia” tra un uomo e qualcosa di più grande, l’azienda (argomento spinoso ora in USA), di quel più che viene mostrato su schermo, ma che dà come dicevo su un quadro approfondito alle vicende.

Posso ritenermi soddisfatto della visione? Certamente, ho passato 90 minuti di buon intrattenimento con momenti di tensione gestiti che Eastwood riesce a fare molto bene. Consigliato? Sì, sopratutto a chi apprezza questo genere di film.

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