Jojo Steel Ball Run 6 e 7 di Hiroiko Araki – La folle corsa continua | Recensione

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Jojo

Non vogliamo ripeterci, ma ad ogni volume di Jojo restiamo sbalorditi dalla grandezza di quest’opera, che con Steel Ball Run tocca un’apice di importanza nel panorama dei Seinen.
Siamo a circa metà dell’opera, e la storia si fa sempre più interessante, tra misteri sulla vera identità del santo, di cui il governo sta cercando le sue parti del corpo, sia sul potere nascosto di Johnny che sembra evolversi col passare del tempo.

Il sesto volume si apre con i nostri protagonisti ancora intrappolati in un loop temporale causato da un nemico, un nemico abbastanza particolare (come tutti i personaggi di Araki d’altronde) che ha una sua idea specifica, e cercherà uno scontro abbastanza diretto, specialmente con J.lo; il quale ne uscirà vincitore, anche se arrivando molto vicino alla morte. La telecamera poi si sposta su Lucy Steel, la giovane moglie dell’organizzatore della corsa, che scopre i veri piani del governo e capisce che suo marito, come tutta la popolazione, potrebbe essere in pericolo a causa di una potenza fuori dal normale, un sacro potere rimasto sopito per anni ed anni, di cui il presidente degli Stati Uniti vuole impadronirsene.

La seconda parte del volume si concentra molto su questo ambito, lasciando per un attimo da parte i nostri protagonisti; portando al lettore capitoli importanti che integrano pathos e senso claustrofobico, in particolare in una scena, tenendo fino all’ultima pagina con il fiato sospeso per il destino dei personaggi nella scena. Come al solito non facciamo a meno di dirvi quanto sia fuori di testa (in senso buono) Araki, che per ogni nuovo “villain” riesce a partorire dei poteri che a volte sono così incredibili ma semplici, che ti fanno riflettere su quanto sia importante per un autore di fumetto la fantasia.

Ovviamente c’è da dire anche che l’autore in questa opera rischia molto portando nella storia un argomento abbastanza delicato, che evitiamo di dirvi per non spoilerare una delle parti più importanti del fumetto, ma che molto probabilmente, se avete già letto i precedenti volumi, potete capire di cosa stiamo parlando.
Nel settimo volume dopo lo scontro con la versione malvagia di Mary Poppins (se non avete pensato a lei appena visti i poteri di Blackmore siete dei bugiardi) ci troviamo di fronte ad una delle forze più devastanti di madre natura: il suono; e cosa succederebbe se ci fosse uno stand in grado di rendere i suoni un’arma più terribile di quello che si può pensare, e se in tutto questo ci si mette anche il nostro Diego Brando con il suo stand giurassico? Ve lo diciamo noi cosa succede, viene fuori uno degli scontri più belli di tutta l’opera, che non solo fa interrogare il lettore sul vero potere del nuovo nemico, ma che in seguito porterà ad un colpo di scena abbastanza interessante.

E’ molto interessante vedere come nel corso dell’opera l’autore giochi con i suoi personaggi, portandoli ad evolvere i propri modi di combattere e ad evolversi come esseri umani, scoprendo nuove funzionalità dei poteri acquisiti. Come al solito nulla da dire sui disegni, frenetici, a tratti al limite dell’anatomia e del fuori di testa, che colgono appieno lo spirito dell’opera risultando perfetti sotto tutti i punti di vista.
Il volume, come tutta la serie di Jojo, è edito da Edizioni Star Comics per un prezzo di copertina di €7,00 con sovracoperta.

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