L’isekai è decisamente, soprattutto negli ultimi anni, uno dei generi più diffusi, al limite dell’inflazionato, del panorama manga e anime giapponese. Tra personaggi che si reincarnano nelle più svariate creature in mondi fantasy, e giovani imprigionati all’interno di videogiochi, i lettori e gli spettatori hanno imparato, negli ultimi tempi, a conoscere storie che, spesso partendo da incipit molto simili, portano a sviluppi più o meno interessanti, con svariate dosi di fan service più o meno plateale, combattimenti ed avventure di ogni sorta. Kuma Kuma Kuma Bear, che debutta in questi giorni in Italia grazie a Saldapress, si propone come un nuovo esponente del genere, che ne mantiene, almeno nell’incipit, le caratteristiche di base.
In origine, come spesso accade, la storia di Kuma Kuma Kuma Bear viene pubblicata sotto forma di light novel, scritte da Kumanano (autore anche dei testi del manga), per poi diventare un anime (distribuito da Crunchyroll) ed infine un manga, scritto dallo stesso Kumanano e disegnato da Sergei, con character design di 029, autore delle illustrazioni delle light novel. Pubblicato (indicato come target seinen) sul sito online Comic PASH!, arriva in Italia nel 2023 grazie a Saldapress, ed al momento, in patria, conta 10 tankobon, mentre la serie light novel è arrivata al ventesimo libro.
Yuna è un’adolescente che sta tutto il giorno chiusa in casa a giocare al suo gioco di ruolo on-line preferito. Abile a giocare in borsa, è ricchissima e non ha bisogno di lavorare. Quindi preferisce esplorare il mondo virtuale senza preoccuparsi di quello che succede davvero intorno a lei. Dopo l’ultimo aggiornamento del gioco, Yuna riceve un costume da orso potentissimo e, indossandolo, viene proiettata in un mondo magico ma assolutamente reale. Dovrà sconfiggere mostri e altre creature magiche se vuole sopravvivere e capire chi si nasconde veramente dietro il gioco dentro il quale ora si ritrova a vivere.
L’incipit, per chi è avvezzo al genere, non è diverso da fenomeni commerciali come Sword Art Online o Log Horizon, ed il manga a tema videogioco è sempre sulla cresta dell’onda, come testimonia il recente successo di Shangri-La Frontier, per cui Kuma Kuma Kuma Bear, fin dalle prime pagine, ci porta in una zona di comfort (se siamo amanti del genere) o potrebbe immediatamente invogliarci a terminarne la lettura, qualora non avessimo voglia di leggere l’ennesima storia di un videogiocatore confinato all’interno di un MMORPG virtuale.
Tuttavia, le avventure di Yuna catturano fin da subito per due semplici motivi: da un lato abbiamo uno stile di disegno, quello di Sergei, che, pur essendo molto in linea con quello dei sopracitati anime, ed in generale non spiccando certo per originalità, ci consegna pagine ordinate, un tratto pulito ed uno storytelling lineare e facilmente comprensibile, che permette una lettura super scorrevole, ideale per un tipo di fumetto come Kuma Kuma Kuma Bear. Inoltre, per gli amanti (e sono tanti, tra i lettori di manga) dei personaggi kawaii, il primo volume mette già in mostra un’estetica che non potrà che migliorare, se si cercano personaggi “carini”.
L’altro pregio, che potrebbe spingere a proseguire nella lettura anche chi fosse poco attratto dal cliché del videogiocatore in un mondo sconosciuto, è sicuramente una tematica di fondo che, seppur per ora solo accennata, potrebbe dare un tono decisamente più maturo al lavoro di Kumanano: tra uno scontro e l’altro, il viaggio di Yuna ci suggerisce che la sua storia potrebbe parlarci anche e soprattutto di solitudine, quella solitudine tipica degli hikikomori, un fenomeno sociale che molti appassionati di manga conoscono e che, nonostante in alcune opere venga spesso ammantato da un certo fascino, resta un problema da debellare.
Yuna, o quanto meno il suo alter ego “reale”, è a tutti gli effetti un hikikomori e, nella prime tappe del suo viaggio, si ritroverà a ripensare alla sua condizione e al rapporto non idilliaco con la famiglia: un elemento che, se portato avanti in maniera coerente e ben mescolato alle immancabili vicende fantasy molto leggere, potrebbe dare uno spessore narrativo decisamente più grande a Kuma Kuma Kuma Bear. Ovviamente, se così sarà potremo scoprirlo solo andando avanti nella lettura.
Il primo volume di Kuma Kuma Kuma Bear, scritto da Kumanano e disegnato da Sergei, rappresenta una buona lettura sia per chi è appassionato ed esperto di isekai, a patto che sia pronto a vedere cliché e soluzioni estetiche e narrative presenti in quasi ogni opera del suddetto genere, sia per chi invece non ne ha mai letti e sta cercando un manga leggero, di facile lettura, che potrebbe avere una svolta “seria” nei successivi volumi. Saldapress porta in Italia un lavoro interessante e indirizzato ad un target potenzialmente molto ampio, che potrebbe avere un più che discreto successo.
Il primo volume di Kuma Kuma Kuma Bear è ora disponibile in tutte le fumetterie, librerie e store online edito da Saldapress.