Arrivano nuovi aggiornamenti sulla ben nota causa intentata da Scarlett Johansson verso la Disney. Sembra che la major abbia inoltrato una mozione per spingere la star di Black Widow a risolvere la causa in arbitrato, ovvero una sorta di mediazione che giungerebbe ad un verdetto senza passare dal procedimento giudiziario.
Questa mossa da parte della Disney non era tuttavia inaspettata. Il colosso preferirebbe infatti affrontare la questione legale a porte chiuse ed in forma privata visti i consensi e la grande risonanza mediatica che sta ottenendo la posizione dell’attrice e del suo team legale. La strategia della Disney in quest’ottica assume quindi maggiore chiarezza: Portando la causa in arbitrato – e mantenendola così lontana dal clamore mediatico – aumenterebbero le possibilità che questa possa essere percepita dal pubblico come il semplice caso di una star avida di denaro, e non più come una causa decisiva per il futuro dell’industria del cinema.
La risposta non si è comunque fatta attendere. Alla prospettiva dell’arbitrato John Berlinski, legale di punta del team dell’attrice, ha risposto con un comunicato dai toni decisamente poco concilianti:
“Dopo aver risposto inizialmente a questa causa con un attacco misogino nei confronti di Scarlett Johansson, la Disney cerca ora prevedibilmente di nascondere la propria scorrettezza dietro ad un arbitrato riservato. Perché la Disney ha così paura di discutere questo caso in pubblico? Perché sa che le promesse della Marvel di dare a Black Widow una distribuzione cinematografica tradizionale erano legate proprio alla garanzia data dalla Disney di non cannibalizzare gli incassi al box-office allo scopo di aumentare gli abbonamenti a Disney+. Eppure è esattamente quello che è successo, e non vediamo l’ora di presentare la prove schiaccianti che lo dimostrano.”
In tutto questo i legali della Disney sostengono che nel contratto firmato dall’attrice con i Marvel Studios sia presente una clausola secondo la quale eventuali controversie legali debbano essere affrontate e risolte privatamente tramite un arbitrato. È tuttavia il caso di ricordare che la Johansson ha portato in causa la Disney e non i Marvel Studios, i quali – sempre secondo i legali dell’attrice – sarebbero stati forzati a violare il vigente contratto forti pressioni della casa madre allo scopo di favorire la crescita della propria piattaforma streaming.
La causa portata avanti da Scarlett Johansson sta scatenando un enorme dibattito culturale sullo stato delle maestranze dell’industria del cinema in seguito alle difficoltà nate dalla pandemia. Il modello distributivo adottato da alcune major in seguito alla chiusura delle sale per lungo tempo, ha portato alcuni colossi a spingere i propri prodotti di maggior richiamo sulle proprie piattaforme streaming al fine di accelerarne la crescita. Questa scelta tuttavia colpisce direttamente molte delle figure professionali coinvolte nella creazione dei film, la cui retribuzione passa in molti casi attraverso la distribuzione cinematografica. Nell’ambiente c’è quindi molta attesa per capire se la Disney dovrà risarcire o meno Scarlett Johansson in seguito alla scelta di distribuire Black Widow in forma ibrida in sala ed in streaming senza prima aver raggiunto un chiaro accordo economico con la star sui bonus legati agli incassi al box-office. Continueremo a tenervi aggiornati su questa spinosa vicenda.
Fonte: Deadline