La Sirenetta, il live-action del classico Disney del 1989 arriva il 24 maggio nelle sale italiane. Il film, diretto da Rob Marshall (Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare e Il ritorno di Mary Poppins), vede nel cast Halle Bailey nel ruolo di Ariel, Javier Bardem come Re Tritone, Melissa McCarthy come Ursula e Jonah Hauer-King nei panni del Principe Eric. Un cast che aveva fatto molto discutere, soprattutto per la sua protagonista. La scelta di Bailey ha infatti comportato un cambio di etnia rispetto alla rappresentazione di Ariel fornita dal lungometraggio originale. A far discutere è stata anche la resa estetica degli iconici amici della protagonista, il granchio Sebastian (doppiato in italiano da Mahmood) e il pesciolino Flounder, che per amore di realismo hanno subito un restyling molto accentuato. Ma questo film è davvero così brutto? La risposta è no. Vediamo perché.

Ariel, la figlia più giovane del sovrano del regno di Atlantica, Re Tritone, è affascinata dal mondo umano, ma alle sirene come lei è proibito esplorarlo. Dopo aver salvato il principe Eric da un naufragio ed essersene innamorata, è determinata a stare con lui nel mondo sopra l’acqua. Le sue azioni portano ad un confronto con suo padre e ad un incontro con la subdola strega del mare Ursula con cui Ariel stringe un accordo per scambiare la sua voce con delle gambe umane, in modo che possa raggiungere Eric. Tuttavia, Ariel finisce per mettere in pericolo la sua vita e la corona di suo padre.

La Sirenetta The Little Mermaid

Certamente quando si pensa alla Sirenetta non si può far a meno di immaginarla con la sua folta chioma rossa, la pelle candida e la sua coda verde. Ma Ariel è sempre stata molto più della sua estetica. La giovane sirena è l’incarnazione dell’intraprendenza, dell’ambizione, del coraggio, e anche dell’incoscienza se vogliamo, quella positiva, che porta verso spiagge inaspettate. È proprio per questo che nonostante Halle Bailey non incarni l’estetica originale, si è dimostrata comunque una perfetta scelta di cast. Con i suoi occhioni espressivi, il suo bel sorriso e la sua voce ammaliante, si è appropriata con giusto merito del ruolo, senza far sentire la mancanza di tutto ciò che non era ma facendosi apprezzare per ciò che è e che rappresenta. La sua interpretazione è stata estremamente convincente, dando nuova vita a questo personaggio tanto amato. Come convincente è Jonah Hauer-King nei panni del Principe Eric, subentrato dopo il rifiuto da parte di Harry Styles di prendere parte al progetto.

Altra colonna portante del film è stata la fenomenale Melissa McCarthy. Nella sua interpretazione traspare quanta gioia le abbia dato impersonare la malvagia strega del mare. La scena del patto con Ariel, sulle note iconiche di “Povera Anima Sola”, è stato il momento in cui l’attrice ha brillato di più, riuscendo a ricreare l’atmosfera originale di tensione e allo stesso tempo dandole un tocco del tutto personale. Peccato che il suo doppiaggio italiano, ad opera di Simona Patitucci voce italiana di Ariel nel classico d’animazione Disney dell’89, non sia eccelso nelle parti dialogate, mancando quella profondità nella voce che invece caratterizzava la Ursula del film d’animazione. La sua estetica resta quasi del tutto invariata a quella del classico Disney, che per la realizzazione della strega del mare si era ispirato alle drag queen degli anni ’80, in particolar modo a Divine, musa del regista John Waters (Pink Flamingos, Hairspray).

Anche Mahmood non si può considerare una scelta azzeccata per il doppiaggio di Sebastian. Ad ogni battuta era difficile non pensare al noto cantante piuttosto che al granchietto, e se nel parlato risulta più convincente è proprio nel canto che qualcosa sembra non tornare. Purtroppo la versione doppiata di “In fondo al mar” non raggiunge le aspettative, al contrario la nuova versione di “Baciala” in cui il cantante mantiene un tono più pacato, convince a pieni voti. Un vero peccato, visto che il film riesce nel quasi impossibile compito di far ricredere anche sulle critiche mosse verso l’estetica di Flounder, che seppur non ricordi in niente il pesciolino giallo, non risulta così atroce una volta visto all’interno del film.

La Sirenetta The Little MermaidLa storia ripercorre fedelmente il lungometraggio dell’89, diluendone i tempi senza però apportare modifiche al suo svolgimento. Le uniche aggiunte sono tre nuovi brani scritti dal camaleontico Lin Manuel Miranda che regala un assolo al Principe Eric, uno al gabbiano Scuttle e un nuovo brano ad Ariel, che però non riescono ad amalgamarsi completamente al film, non essendo neanche lontanamente memorabili come quelli originali. Qualche approfondimento su Ursula sarebbe stato gradito, come anche un uso maggiore del resto del popolo del mare, in particolare delle sorelle di Ariel, che al netto di un design delle code molto dettagliato e accattivante, rimangono sullo sfondo inutilizzate, gran peccato vista l’importanza della rappresentazione a loro affidata.

La CGI, seppur non perfetta specialmente nelle sequenze più movimentate e con più personaggi in scena, rimane costante per l’intera durata del film, caratteristica sufficiente a ricreare la magia del film originale. Apprezzabile la volontà di esplicitare il sotto testo queer del personaggio di Ariel, tematica presente e a lungo studiata da critici e teorici proprio nella fiaba di Andersen da cui La Sirenetta è tratto, essendo la fiaba una metafora sulla sessualità dello scrittore, il quale era impossibilitato a vivere liberamente il suo orientamento, non sentendosi a proprio agio nel mondo in cui viveva. Lo stesso film si apre con una delle più note e intense citazioni della fiaba:

Ma una sirena non ha lacrime e perciò soffre molto di più.

Nella sempre più lunga lista di live-action targati Disney, La Sirenetta rientra di sicuro tra quelli meglio riusciti, prendendosi qualche piccola libertà ma rendendo onore al lungometraggio originale che tanto ha fatto sognare. Anche laddove gli effetti speciali non sono perfetti, la magia del mondo sommerso è percepibile grazie anche alla magnifica colonna sonora, rigorosamente registrata dal vivo, l’angelica voce di Halle Bailey e ai brani che incantano generazioni di spettatori da più di trent’anni.


La Sirenetta arriva al cinema il 24 maggio distribuito da Disney Italia. Di seguito il trailer italiano ufficiale del film:

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