L’Amica Geniale – La serie geniale tratta dal romanzo di Elena Ferrante | Recensione

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L’Amica Geniale è una serie tv di Saverio Costanzo (La solitudine dei numeri primi, Hungry Hearts, In Treatment) e prodotta da Wildside, Fandango e Umedia per Rai Fiction, HBO e TIMvision. La miniserie è una trasposizione del primo romanzo dell’omonima saga letteraria di Elena Ferrante.

L’ultima fatica di Saverio Costanzo porta sugli schermi italo-americani l’intreccio di vite di Elena Greco detta Lenù e Raffaella Cerullo detta Lila, due ragazze coetanee che crescono in un non meglio specificato rione nei pressi della Napoli del secondo dopoguerra, in un ambiente estremamente difficile e insidioso per il corretto sviluppo psicologico dei giovani abitanti.

L’intera storia è raccontata come un flashback direttamente dalla viva scrittura di un’ormai anziana e presumibilmente scrittrice Elena, la quale, durante l’incipit decide di raccontare ai futuri lettori tutta la storia di Raffaella e del suo particolarissimo rapporto di amore e odio che ha condiviso con lei durante gli anni della sua vita. Dalle parole scritte da Elena (e lette dall’emozionante voce di Alba Rohrwacher) scopriamo l’inizio dell’amicizia tra le due protagoniste e la storia della loro infanzia e adolescenza tra povertà, criminalità, scuola, famiglia, gelosie, amori, sacrifici, momenti bellissimi e momenti terribili.

L’Amica Geniale racconta dunque una storia di vita, una storia forse come tante, specie per chi come gli attuali nonni e nonne d’Italia, quegli anni li hanno vissuti veramente. Ma allora dove sta la specialità di questa serie? Perché tutti ne parlano e perché ha avuto un così grande successo in Italia e negli USA?

La chiave di lettura essenziale per capire la serie in sé e i motivi del suo successo è proprio la semplicità. L’Amica Geniale racconta sì una storia semplice, ma non per questo scade nel banale, anzi! Costanzo è bravissimo nell’adattare su schermo il magnifico ritratto dell’Italia post bellica degli anni cinquanta e sessanta realizzato dalla Ferrante nelle pagine del romanzo originale. L’Italia vista nella serie è infatti una nazione estremamente povera e piena di difficoltà, nella quale da lì a poco nasceranno le mafie per come oggi le conosciamo ma che al contempo è altresì caratterizzata da quella straordinaria vitalità ed energia storicamente tipiche dell’Italia di quel periodo. Un Bel Paese che ha estrema forza e voglia di rialzarsi dopo il buio periodo della guerra. I cittadini italiani sono pieni di voglia di fare e animati dalle più grandi aspirazioni, intraprendenti e sfacciati, liberi di creare la loro vita e diventare dei cosiddetti self made man.

Il delizioso racconto di formazione adolescenziale di Lila e Lenù però non è solamente uno specchio che riflette usi e costumi dell’Italia a cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta, ma è per l’appunto anche e soprattutto una storia di crescita e formazione tutta squisitamente al femminile. Le giovani protagoniste della serie crescono insieme e cambiano ruoli e modi in una società che ieri come oggi forse, considerava le donne un gradino sotto gli uomini. Lila e Lenù ricoprono all’interno dell’arco narrativo della prima stagione i ruoli di bambine, amiche, figlie, fidanzate, mogli e infine (o per meglio dire all’inizio, dato che è presente solo nel prologo) persino madri.

Un altro elemento da sottolineare immancabilmente prima di esaminare gli aspetti più prettamente tecnici dell’opera è il grande impatto che la serie ha avuto e sta continuando ad avere oltreoceano e soprattutto tra i giovani in Italia. Le produzioni Rai non attirano più da moltissimo tempo il pubblico più giovane e la colpa è sì di Internet e dell’inevitabile mole di contenuti più disparati e accattivanti che è possibile fruire in esso, ma anche certamente della Rai stessa, che non ha mai centrato i gusti del pubblico under 40 negli ultimi anni e mai forse c’ha seriamente provato. L’Amica Geniale è però piaciuto a tutti e il pubblico che l’ha seguita (tra le dirette e l’on-demand) è veramente vastissimo. Merito, a mio avviso di uno svecchiamento dei temi e della produzione. Ne L’Amica Geniale non si cade mai nel solito e ormai abusato cliché della Rai dell’eroe senza paura e senza macchia che combatte contro un’artificiosa e patinata criminalità organizzata, non c’è la storia della famiglia in difficoltà durante chissà quale periodo storico e non c’è soprattutto la fiction. L’Amica Geniale ha un’impostazione narrativa e registica moderna e avvincente. Ogni episodio lascia nello spettatore la voglia di vedere il prossimo e la cura nel dettaglio della scrittura dei caratteri psicologici dei personaggi, che trasmette allo spettatore un grande senso di realismo ed empatia, grazie a personaggi che esprimono, in un misto tra italiano e dialetto napoletano, paure, tentennamenti, moti d’orgoglio e tutti gli altri sentimenti che possono scaturire da una realtà come quella che vivono nel rione le protagoniste.

Anche dal punto di vista tecnico, L’Amica Geniale si distingue dalla massa. Regia e Fotografia sono come da manuale, complementari l’una all’altra. La fotografia di Fabio Cianchetti tratteggia colori e geometrie grazie ai quali ogni scena è come un dipinto di Caravaggio, e successivamente resa ottimamente su schermo e in movimento dal lavoro dell’esperto Costanzo, che non sbaglia praticamente mai. L’attenzione al dettaglio poi è maniacale e palpabile quando il regista fa apparire dei personaggi principali nel retro di una scena, magari impegnati in qualcosa, mentre la telecamera mette a fuoco un’altro personaggio o situazione. Da menzionare ci sono poi anche le Musiche -di cui la maggior parte originali e curate da Max Richter-, i costumi, il trucco e la scenografia -dettagliata e coloratissima-. Tutti altri elementi curati e riusciti, che denotano la mano precisa, minuziosa e importante che la produzione ha voluto imprimere alla serie. Insomma, anche dal punto di vista tecnico dunque L’amica Geniale è in tutto e per tutto un prodotto di Serie A, uno di quelli che siamo più abituati a vedere nei grandi Network statunitensi o britannici e non certamente sulla Rai.

L’Amica Geniale è una serie bella e importante per la televisione italiana come l’acqua nel deserto. Un diamante tutt’altro che grezzo, anzi, assolutamente lavorato e impreziosito da piccoli elementi tra cui: il talento delle giovanissime attrici protagoniste dei primi due episodi, il mix di napoletano e italiano con cui la serie è andata in onda anche nel resto del mondo, le musiche originali, ecc…

Un’improvvisa accelerazione dei ritmi durante gli ultimi due episodi, questo è l’unico e minimo a mio avviso, difetto che si può rivelare nell’analisi completa di una serie tv che ha saputo attrarre a sé un pubblico vasto e interessato, il quale ha immediatamente riconosciuto l’indubbia qualità del prodotto e l’ha premiato con ascolti record. Coinvolgente, emozionante e giovane, L’Amica Geniale è la serie che stavamo aspettando anche se non lo sapevamo.

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