Dopo un periodo di attesa parecchio lungo, torna la serie a fumetti delle Terrificanti Avventure di Sabrina: Roberto Aguirre Sacasa e Robert Hack sono pronti a portarci nuovamente a Greendale.
Sabrina è appena entrata in possesso di un enorme potere, quel potere che le è stato conferito durante la cerimonia che l’ha consacrata ad amante eterna del Signore Oscuro, ma cosa decide di fare da subito con quel potere immenso? Resuscitare il fidanzato, Harvey Kinkle, perito durante la cerimonia organizzata dalle zie Hilda e Zelda Spellman. Ma non tutto va come previsto ed a tornare nel corpo di Harvey non è la sua anima, bensì quella di Edward Spellman, esiliato un decennio prima.
Il mondo che lo sceneggiatore ha dipinto per questa inusuale, anche per gli standard di Archie Comics, nuova versione di Le Terrificanti avventure di Sabrina, continua a diventare sempre più cupo. Difatti, gli scheletri che si nascondono nell’armadio degli Spellman e che già nel primo volume avevano avuto modo di darci non pochi dubbi sulla strada estremamente dark che stava percorrendo la serie, emergono prepotentemente in questo secondo volume e anzi, contro ogni immaginazione e con la nozione di quello che abbiamo visto nel primo volume, creano un mondo estremamente affascinante, stratificato e che decisamente non lascerà la mente del lettore nemmeno nei suoi sogni. Vediamo dunque l’infanzia, la crescita del potente stregone Edward Spellman a metà tra un racconto di riscatto e un racconto sul potere che corrompe, insieme anche alla storia del gatto Salem e di come, lui, un tempo Samuel, divenne il famiglio più particolare tra tutti e di come acquisisce gran parte delle sue peculiarità. Non che queste informazioni non fossero deducibili già nel primo volume, ma ora prendono forma e ci vengono mostrate sotto la più inquietante luce possibile. Sabrina è sempre più potente e spregiudicata con i propri poteri e così come una mortale si fa trascinare e porta nuovamente scompiglio nella piccola cittadina, ma questo sembra ed è ancora solo l’inizio di un qualcosa che sta arrivando e che è stato profetizzato da anni, la guerre delle streghe. L’horror qui è davvero la componente predominante, le streghe sono ineffabili, difficilmente controllabili e molto facilmente irascibili e rispondono ad un unico padrone, Satana, che per ora è lì da qualche parte che si aggira ma non si mostra e non svela ancora le sue carte.
Il grande affresco magico ed horror che Sacasa sta mettendo insieme viene impreziosito ancora di più dai disegni di Robert Hack, che riesce a rendere sfiziosamente inquietanti tutti quei dettagli come vecchie catapecchie, gatti neri, soffitte oscure e misteriosi demoni che appaiono quasi come fossero solo lì per dimostrare l’effettiva bravura del rappresentare il grottesco del disegnatore. L’ambientazione anni 70 fa faville, perché così come nel nostro paese, in tutto il mondo, è stato un decennio di miracoli e avanzamenti scientifici che, ereditati dal decennio precedente, hanno messo in moto una catena di eventi che ha sempre di più alienato l’essere umano dalla natura e questo, insieme ala centralità della natura selvaggia ed incontaminata, nei racconti horror ben si confa all’intero impianto narrativo del fumetto che qui assume toni molto più alla Carrie che al romanzo di crescita adolescenziale che poteva sembrare dal primo volume.
Roberto Aguirre-Sacasa torna a Greendale dopo tanto tempo in questa versione cupa e realistica del mondo di Le Terrificanti avventure di Sabrina. Sicuramente chi è arrivato a questa serie attraverso la serie tv si troverà stranito, d’altronde la Sabrina che incontriamo qui, così come tutti gli altri personaggi, appartiene ad un altro tempo e ad un’altra realtà. Questo permette allo sceneggiatore di giocare con i personaggi, renderli ancora più inquietanti che in precedenza e dare sfogo alla vena horror che ci si aspetterebbe da un fumetto del genere. Sacasa è coadiuvato dal bravissimo Robert Hack che, come al solito, da il meglio negli scontri di magia nera e continua a dar sfogo alla sua bravura anche quando si tratta di realizzare su carta tutto ciò che di horror la mente di Sacasa partorisce. Mortali che vi approcciate a questo fumetto, non pensate che questa storia possa avere un lieto fine, o almeno non quello che solitamente vi potreste aspettare.