ATTENZIONE SPOILER: il seguente articolo contiene Spoiler e Anticipazioni sull’ultima pellicola Fox di Logan ora al Cinema
A differenza degli altri film degli X-Men, Logan non ha lasciato molto spazio a cameo, easter eggs o altre grandi rivelazioni. Gli altri mutanti presenti nella pellicola sono, per la maggior parte, eroi meno conosciuti che rimangono nell’ombra rispetto alle controparti di contorno presenti in altri film come X-Men: Days of a Future Past ed X-Men: Apocalypse i quali ci hanno dato modo di vedere dozzine di personaggi diversi ma comunque abbastanza distinguibili tra loro. Logan non è così, il film si concentra su pochi personaggi, sul rapporto umano di Wolverine (Hugh Jackman) con la figura paterna della pellicola Charles Xavier (Patrick Stewart) e la giovanissima X-23 (con l’esordio al cinema di Dafne Keen). Caliban è il personaggio che secondariamente vediamo di più nella pellicola seguito poi dal gruppo di ragazzini pseudo-mutanti che hanno davvero poche, pochissime, battute. Ad eccezione di Rictor.
Ovviamente come ogni personaggio che è stato mostrato sulle pellicola di casa Fox, il personaggio di Rictor (interpretato da Jason Genao) mostra molte differenze rispetto alla sua controparte cartacea. Ma partiamo con ordine, il personaggi di Rictor è originario del Guadalajara ed è uno degli eroi Messicani più rappresentativi del mondo Marvel, tenendo conto di questo è perfettamente sensato vedere il personaggio fare parte del progetto Alkali/Transigen che, come abbiamo visto, prende luogo in Messico. L’eroe adolescente debuttò per la prima volta nel 1987 sulle pagine del numero 17 di X-Factor dove non era così giovane come la sua controparte cinematografica.
Tralasciando il fattore “età”, la più grande differenza che possiamo riscontrare tratta le origini del personaggio. Nei fumetti Rictor non venne creato in laboratorio ma apparteneva, naturalmente, al genere mutante dopo essere nato da due genitori umani. In Logan il Dr. Zander Rice ha utilizzato dei campioni ottenuti dai mutanti per creare nuovi embrioni che avrebbero dovuto portare i geni modificati nel corpo delle “madri surrogate”. Durante una scena del film vediamo Wolverine sfogliare alcuni file contenenti delle informazioni riguardo alcuni di questi bambini, spicca ovviamente il nome di X-23 dove vediamo tra i geni di Laura quelli di James Howlett (ovvero il nostro Logan) e appena dietro, passato più in sordina, possiamo notare il nome di Dominic Petros come pattern genetico di un altro bambino, ovvero Rictor.
Questo è un grosso cambiamento in quanto Dominic Petros è meglio conosciuto per essere il super-villain Valanga (Avalanche) appartenente al gruppo malvagio de La Confraternita dei Mutanti. Il personaggio in questione sembra dunque avere cambiato anche nazionalità essendo il suo nome originario quello di Dominikos (e non Dominic) passando così da Greco ad Ispanico. Il villain appare per la prima volta nel numero 141 di Uncanny X-Men nella gestione di Chris Claremont e John Byrne, e successivamente apparve più volte all’interno della serie televisiva animata X-Men: Evolution. Nonostante ciò il personaggio non apparve mai all’interno dei film Fox, fatta eccezione per questo particolare ed il suo nome.
Di fatto il Dr. Rice ha usato il DNA di Valanga per creare la versione di Rictor che vediamo in Logan, spiegando così le differenze con i poteri che ha all’interno dei fumetti. Nei fumetti, infatti, entrambi i personaggi hanno poteri simili ma differenti sotto diversi aspetti. Mentre Valanga può sparare delle onde soniche dalle sue mani, manipolare la terra e causare terremoti, Rictor invece lancia delle vibrazioni che gli permettono di scuotere le superfici intorno a se. Sostanzialmente Valanga manipola direttamente il terreno mentre Rictor è solo in grado di creare una forza per agire indirettamente sul terreno stesso. Una differenza che per quanto sottile risulta essere sostanziale in quanto, da quello che abbiamo visto in Logan, la versione cinematografica di Rictor sembra possedere poteri molto più simili a quelli di Valanga che alla sua controparte a fumetti.
Come abbiamo affermato precedentemente, anche le origini del personaggio sono molto diverse. Creato da Louise e Walt Simonson durante la loro run su X-Factor, Julio Esteban Richter era inizialmente un giovane mutante salvato dal team (che al tempo comprendeva anche i cinque X-Men originari). L’organizzazione anti-mutante Right rapì Rictor, lo agganciò ad una macchina e pianifico di usare il suo potre e le sue vibrazioni a San Francisco. L’X-Factor lo salvò e fu così che il giovane si unì al supergruppo al fianco di Rusty Collins, Skids e Boom Boom consolidando man mano un legame sempre più forte, tanto da portarli alla formazione di un ulteriore team denominato X-Terminators che rimase attivo per tutto il crossover Inferno nel 1988 quando un’orda di demoni invase Manhattan.
Rictor, Boom Boom, Rusty e Skids sono poi entrati a far parte dei ranghi dei New Mutants, ovvero gli originari mutanti adolescenti degli anni ’80. Rictor giocò un ruolo fondamentale durante questa trasformazione personificando la figura più autoritaria del gruppo e prendendo così la decisione anche a favore degli altri suoi compagni. Divenne così un fidato alleato di altri personaggi come Cannonball, Sunspot, Wolfsbane, Warlock e Dani Moonstar, in particolar modo il suo rapporto con Wolfsbane si fece più intimo, sebbene la relazione non durò a lungo. Quando l’aggressivo e militaresco Cable prese le redini del gruppo dei New Mutants nel 1990, precisamente nel numero americano #89, nacquero degli attriti tra il nuovo leader e Rictor. La principale causa fu il sospetto secondo cui Cable avesse ucciso il padre del ragazzo, solo successivamente si scoprì le reali colpe erano da attribuire a Stryfe, il clone malvagio di Nathan Summers. Ad ogni modo, anche dopo le rivelazioni avvenute in X-Force #25, Rictor non volle rimanere sotto la guida del viaggiatore del tempo.
Ormai con i giorni contati nel team, durante il crossover del 1990 X-Tinction Agenda lui e i suoi vecchi compagni Boom Boom e Wolfsbane vennero catturati e ridotti in schiavitù sull’isola di Genosha dal loro nemico Cameron Hodge. Wolfsbane venne sottoposta ad un processo di manipolazione genetica che le rimosse la personalità trasformandola in un guscio vuoto, ciò però non fermò Rictor dal tentare di tornare a cercare di salvarla.
Una ricerca infruttuosa che lo lasciò a vagare nel tentativo di localizzare la sua vecchia amata in quanto quest’ultima decise di seguire l’ex-X-Man Havok ed entrò a far parte di un nuovo team di mutanti sponsorizzato direttamente dal Governo Statunitense. Con Wolfsbane ormai membro definitivo di questa rinnovata X-Factor prese le distanze dalla sua vita precedente, elemento scatenante per la trasformazione dei New Mutants nella più violenta e meglio riconosciuta X-Force. L’X-Force sotto la guida dello stesso Cable che già Rictor non sopportava, una serie di rapporti incrinati tra fazioni e supergruppi che porta così alla scissione dei legami precedentemente costruiti in favore della formazione del gruppo Weapon P.R.I.M.E.
Come membro del team P.R.I.M.E., Rictor ha condotto un attacco verso il quartier generale dell’X-Force entrando in conflitto con i suoi vecchi compagni, tra cui Cannonball e Boom Boom. Le cose sono peggiorate velocemente e il combattimento ha portato ad un’enorme esplosione che ha separato Cable da suo team e l’X-Force dai propri antaognisti. Rictor è stato molto vicino all’X-Force durante la deflagrazione ed è sopravvissuto scavandosi un’uscita tra le macerie fianco a fianco di coloro con cui stava combattendo. Approfittata dell’assenza di Cable dal quadro generale Rictor ha tentato di prendere il comando dell’X-Force aiutando da subito il gruppo dandogli un primo incarico per stabilire questa nuova gestione: salvareil loro vecchio compagno mutante Sunspot dal malvagio Gideon.
Rictor, rappresentato in una nuova veste “machistica” e muscolosa, divenne uno dei simboli perfetti dell’era mutante degli anni 90. Presto si riunì a Sunspot e a Shatterstar, con il quale costruì un nuovo tipo rapporto quasi da Mentore-Allievo, Rictor crebbe così diventando un vero e proprio adulto ben lontano da quello che era il ricordo del giovane ragazzino sfruttato dalla Right.
Questa maturazione giocò un ruolo fondamentale in quanto decise di rimanere nella squadra anche dopo il ritorno di Cable. Dopo la riappacificazione dei due, Cable accompagnò Rictor in un viaggio attraverso il Messico alla ricerca della sua famiglia in X-Force #34 dove scoprirono i traffici clandestini di armi di quest’ultima. Rick decise poi di troncare definitivamente i legami con l’X-Force quando Cable propose di collegare tutti i membri per via telepatica gli uni agli altri. Il pensiero di essere sempre connesso a quella figura controversa con cui ha avuto a che fare per molto tempo lo portò a lasciare il gruppo fino ad un suo successivo rientro solo per poter salvare Shatterstar da delle situazioni pericolose.
Rictor sparì così dal mondo dei fumetti per diversi anni tornando nel Marvel Universe nel tardo 2005 con il rilancio della serie X-Factor. Rictor rimase affetto dall’alterazione della realtà imposta da Scarlet Witch al termine degli eventi di House of M. Ormai umano e con tendenze suicide venne salvato da Jamie Madrox e dal suo gruppo di investigaotir mutanti. Rictor entrò nell’agenzia ritornando fianco a fianco di Wolfsbane e di Siryn.
Successivamente fu il momento del ritorno di Shatterstar nella X-Force Investigaton, confermando le specaluzaioni dei fan sulla relazione di Star e Ric mantenuta per decadi di storie non narrate. I due, di fatto, sono diventati una coppia e in seguito alla fine di X-Force al termine degli anni 90, hanno ripreso quel rapporto così come lo avevano lasciato sulle pagine di X-Factor. Rictor, con questa rivelazione sul suo orientamento sessuale, divenne una delle più importante icone omosessuali tra i supereroi Marvel.
Riuscì poi a riottenere i suoi poteri nel 2011 durante l’evento Avengers: The Childen’s Crusade #6 dove si offrì volontario per i test di Scarlet Witch. Wanda riuscì nell’intento di ridargli i suoi poteri , poteri che non durarono a lungo. Questa volta per motivi editoriali e non per motivi di trama, Rictor fece parte della X-Factor fino al 2013 quando sul numero 259 della medesima testata si riscoprirono le origini di Shatterstar concludendo il decorso della serie.
Con una storia editoriale lunga ormai di 30 anni sarebbe davvero interessante vedere il ritorno del personaggio tra le pagine dei fumetti, la spinta cinematografica potrebbe divenire un bel trampolino per riavvicinare vecchi e nuovi fan al mondo mutante e a questo personaggio mantenuto così “misterioso” all’interno del film.