A quattro anni da Gretel & Hansel, Osgood (Oz) Perkins torna al cinema con Longlegs, un thriller horror presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma dopo aver sconvolto gli Stati Uniti che l’hanno considerato uno dei film più spaventosi dell’anno, ma sarà davvero così? La pellicola vede protagonisti Maika Monroe nei panni della detective Lee Harker e Nicolas Cage in quelli di Longlegs e arriva al cinema a partire dal 31 ottobre distribuito da Be Water Film in collaborazione con Medusa.
Nel tentativo di catturare un serial killer, la neo-agente dell’FBI Lee Harker, scopre una serie di indizi occulti che deve risolvere per porre fine alla terrificante scia di omicidi terribilmente legati al suo passato.
Quello che resterà di Longlegs di Oz Perkins, figlio d’arte di Anthony Perkins, il Norman Bates di Psycho di Hitchcock, sarò sicuramente la sua maestosa campagna di marketing. Iniziata con il rilascio di misteriosi poster che neanche riportavano il nome del film, caratterizzati da inquietanti immagini che si sono rivelate essere poi dei frame del film, continuata con misteriosi video caricato su YouTube, misteriose telefonate, inquietanti video dal dietro le quinte che mostravano la paura reale degli attori nel recitare alcune scene, la mossa commerciale ha talmente tanto alzato le aspettative che la pellicola si è aggiudicata il più alto incasso della casa di produzione NEON e il più alto incasso per un film indipendente dell’anno definito da molti u o dei film più spaventosi dell’ultimo periodo. Ma la caratteristica peculiare di Longlegs non è quella di essere spaventoso, paradossalmente non è neanche il suo intento, ma di essere inquietante, cosa sul quale riesce abbastanza bene.
Oz Perkins, dopo aver diretto tutti film appartenenti al genere dell’orrore come Gretel & Hansel, Sono la bella creatura che vive in questa casa, The blackcoat’s daughter, più o meno riusciti, condensa in Longlegs la sua intera poetica registica. Opere caratterizzate da un’innegabile cura estetica e senso dell’equilibrio, talmente tanto da diventare disturbanti e distorti, toccano in Longlegs il picco massimo fino ad ora raggiunto. Una pellicola che fa dell’estetica, più che della scrittura, il punto di forza in cui però spicca un’idea registica ben precisa. Dall’utilizzo di Super8, a lunghe sequenza caratterizzate da un’interessante cura cromatica, all’utilizzo di suoni e all’impiego di ambientazioni claustrofobiche e asfissianti che conferiscono però un innaturale realismo a quanto mostrato. Nei panni della giovane agente dell’FBI Lee Harker con apparenti poteri psichici, Maika Monroe acclamata regina dell’horror dopo la sua strabiliante interpretazione in It Follows, uno dei film dell’orrore più interessanti degli ultimi anni, qui nel ruolo di una moderna Clarice Starling de Il Silenzio degli Innocenti. Nel ruolo di Longlegs, più che un serial killer, un mandante di efferati crimini, un burattinaio dell’orrore, un irriconoscibile Nicolas Cage dalla faccia mutilata e da una folta chioma di capelli biondi.
Film che punta, forse involontariamente, a compiacere gli occhi piuttosto che regalare una storia originale, inizia a perdere laddove vorrebbe farsi più serio. Le citazioni più o meno palesi a film come il già citato Silenzio degli innocenti o Amityville Horror sono sicuramente divertenti per gli appassionati del genere ma tendono forse in modo troppo repentino a svelare la vera identità del film, facendo in modo che il twist risulti in fondo poco soddisfacente. Una pellicola volutamente slow burn che si prende i suoi tempi, seguendo un’indagine che porterà verso una conclusione che non per tutti potrebbe essere appagante in quanto perde quell’equilibrio che si era creato fino a quel momento. Longlegs rientra sicuramente all’interno di un genere ibrido che mescola il thriller psicologico, l’horror paranormale e la detective story, tre generi che riescono a legarsi tra di loro se sorretti non solo da una potente ambientazione ma anche da una scrittura capace di legare le caratteristiche fondamentali dei tre generi. Se Perkins riesce nella prima parte della pellicola, perde il suo focus mano a mano che ci si avvicina alla conclusione.
Longlegs di Oz Perkins riesce ad inquietare (tanto) senza spaventare (troppo) grazie alle immagini che il regista evoca puntando più a quanto mostrato piuttosto che a una scrittura originale. Definita una versione in chiave horror di Pinocchio, sarebbe più da considerarsi un’iterazione di Amityville Horror in cui il male, quello vero, quello demoniaco, permea ogni angolo delle vite dei protagonisti. Equilibrato e centrato nella sua prima parte, squilibrato e forse troppo eccentrico nella sua conclusione potrebbe non soddisfare completamente le aspettative che l’ingente campagna di marketing aveva promesso.
Longlegs di Oz Perkins arriva al cinema a partire dal 31 ottobre. Ecco il trailer italiano del film: