Dopo esser stato distrutto dalla critica statunitense e in parte anche dal cast protagonista, una su tutte la stessa Dakota Johnson che ha più volte detto ci non aver capito bene cosa stesse facendo sul set e che il film è “come se l’intelligenza artificiale avesse scritto un film per i vostri fidanzati”, è arrivato in Italia Madame Web diretto da S.J. Clarkson basato sui fumetti Marvel e facente parte del SSU, dell’universo di Spider-Man creato da Sony (senza Spider-Man) al quale si aggiungono i due film di Venom e il disastroso – quasi quanto questo – Morbius con protagonista Jared Leto.

Madame Web è la storia delle origini di una delle eroine più enigmatiche dei fumetti Marvel. Dakota Johnson interpreta la protagonista, Cassandra Webb, un paramedico di Manhattan con poteri di chiaroveggenza. Costretta a confrontarsi con alcune rivelazioni del suo passato, stringe un legame con tre giovani donne destinate a un futuro straordinario ma che dovranno sopravvivere a un presente pieno di minacce.

Madame WebSalvare Madame Web dalle pesanti critiche che gli sono state mosse oltreoceano è praticamente impossibile. Il film, nato come “prequel” delle avventure del giovane Peter Parker che vede un parterre di eroine tutte al femminile, sulla carta – e solo sulla carta – racconta una storia di origini interessante ed avvincente, ma che purtroppo in fase di adattamento perde completamente non solo il suo focus ma la completezza di quello che l’avrebbe reso un prodotto quantomeno godibile. A partire dallo stesso cast, composto da nomi non proprio sconosciuti come: Dakota Johnson, Sydney Sweeney, Adam Scott, Emma Roberts e le giovani Isabela Merced (Instant Family) e Celeste O’Connor (Ghostbusters Legacy) e nel ruolo del “villain” Tahar Rahim (Napoleon), tutti sembrano estremamente svogliati, a tratti imbarazzati sulla scena. Sono completamente assenti scene in cui nell’effettivo si crei un vero e proprio legame tra le parti, facendo arrancare la pellicola verso una direzione completamente offuscata.

Dakota Johnson durante il suo monologo al Saturday Night Live aveva detto che recitando in un film del genere insieme a Sydney Sweeneyè come se l’intelligenza artificiale avesse scritto il film preferito dei vostri fidanzati”, e non è che ha proprio mancato il segno. Quella che sembrava una battuta critica (e autocritica) rivolta al film è finita per diventare forse lo slogan più appropriato di Madame Web, un film che non è un film ma un lungo, lunghissimo, e anche poco interessante pilot di una serie tv che forse non vedremo mai. C’è ormai da tempo questa tendenza a produrre e realizzare film filler e/o inconclusivi che finiscono nel momento esatto in cui dovrebbero iniziare, che oltre ad essere una perdita di tempo sono anche una sorta di truffa legalizzata nei confronti degli spettatori. Termine forte, è vero, ma il cinema – come è giusto che sia – non è gratis e quando ci si siede in sala ci si aspetta quantomeno di veder partire una storia, e non di arrivare agli ultimi minuti in cui effettivamente il film parte ma poi finisce, senza sapere se si vedrà mai un seguito. Questa caratteristica di creare hype con il primo volume di una saga o il primo capitolo di un film, portando alla realizzazione di un prodotto scadente solo perché “tanto ci sarà il seguito” è quanto di meno artistico e rispettoso ci possa essere.

È forse inutile soffermarsi sui problemi interni del film che sono davvero troppi. A partire dalla messa in scena che a tratti sembra improvvisata, mal realizzata, come un brutto episodio di una serie tv poliziesca. Zoom sui volti del tutto ingiustificati, quasi da capogiro, scene di scontri corpo a corpo immerse in una CGI posticcia che fa perdere l’enfasi dei poteri di Cassie che sarebbero anche interessanti se maggiormente approfonditi o spiegati ad un pubblico che non conosce le vicende di Cassandra Web. “Spiegati” però potrebbe essere il termine non adatto in quanto il film è un continuo “spiegone”, che preferisce appunto sbrodolare informazioni piuttosto che mostrarle. Una sceneggiatura inutilmente allungata, che se ben redatta avrebbe dato origine solo ai primi venti minuti di un film quantomeno accettabile. Il viaggio dell’eroina è completamente sfasato, dimenticato e ancora una volta un cinecomic con protagoniste femminili risulta un film caciarone, fatto tanto per fare, una presa in giro per il pubblico.

Madame Web è quanto di più sbagliato possa esserci nel cinema contemporaneo. Non solo per la sua resa visiva e per la sua messa in scena ma proprio per le intenzioni. Un film non film, che probabilmente non vedrà mai un seguito, ambientato all’interno di un universo cinematografico che dopo anni non sembra ancora aver capito la sua direzione. Dalla svogliatezza della scrittura alle interpretazioni del suo cast, che comprende nomi di rilievo, è quasi impossibile salvare il salvabile. Madame Web non è solo uno dei punti più bassi, insieme a Morbius, dell’universo cinematografico di Spider-Man di Sony, ma anche una letterale presa in giro per il pubblico che quantomeno spera di vedere un film e non un lunghissimo pilot di una serie tv che forse non vedrà mai.


Madame Web diretto da S.J. Clarkson è al cinema distribuito da Eagle Pictures. Ecco il trailer italiano del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Madame Web
3.5
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
madame-web-il-disastroso-film-sony-che-sembra-scritto-da-unintelligenza-artificiale-recensioneMadame Web è quanto di più sbagliato possa esserci nel cinema contemporaneo. Non solo per la sua resa visiva e per la sua messa in scena ma proprio per le intenzioni. Un film non film, che probabilmente non vedrà mai un seguito, ambientato all’interno di un universo cinematografico che dopo anni non sembra ancora aver capito la sua direzione. Dalla svogliatezza della scrittura alle interpretazioni del suo cast, che comprende nomi di rilievo, è quasi impossibile salvare il salvabile. Madame Web non è solo uno dei punti più bassi, insieme a Morbius, dell’universo cinematografico di Spider-Man di Sony, ma anche una letterale presa in giro per il pubblico che quantomeno spera di vedere un film e non un lunghissimo pilot di una serie tv che forse non vedrà mai.

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