Dopo il passaggio al Festival di Locarno, è arrivato al Torino Film Festival l’esordio alla regia di Ginevra Elkann, sorella del più famoso Lapo e John. Questo suo esordio aveva destato molto interesse da parte del pubblico e la critica che aveva avuto modo di vederlo. Magari parla di tre fratelli Seb, Jean e Alma, che vorrebbero che i genitori tornassero insieme. La madre con cui vivono in francia è una fervida cristiana ortodossa, il padre è italiano ed è uno sceneggiatore di scarso successo, squattrinato e donnaiolo. Prima che la madre si trasferisca in Canada con i figli, vengono portati in Italia dove trascorreranno un po’ di giorni con il padre e la compagna Benedetta in una casa al mare fuori Roma.

magari ginevra elkann redcapes

Come si può evincere dalla trama, ci troviamo di fronte ad una delle idee più semplici e facili del mondo, ma è veramente così facile far un film e renderlo buono da un soggetto di base così? Assolutamente no, probabilmente le trame più viste e riviste del mondo sono quelle più complicate di tutte perché bisogna evitare di scadere nel banale e evitare di fare e rifare cose già viste milioni di volte. In questo caso la Elkann è riuscita da un idea semplicissima a portare allo spettatore un film tenero, dolce, buono e commovente sotto certi punti di vista, per alcuni aspetti anche fragile come sono fragili i 3 fantastici bambini protagonisti (in particolare Alma, che ha una marcia in più su tutti), che danno una grandissima marcia in più al progetto. Ma oltre a loro la sceneggiatura di Magari scava a fondo anche sugli altri personaggi, soprattutto quelli interpretati da Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher; ma se la Rohrwacher recita senza particolari virtuosismi rispetto al suo solito, Scamarcio crea in sé un personaggio di un padre anche qui già visto tante volte diverse al cinema, ma con un tocco molto personale, creando un carattere che ami e odi a momenti alterni. I personaggi infatti sono il punto centrale di tutto il film, che non ha con sé una forza tecnica o una regia fenomenale, ma nel contesto di tutto ciò, sia la regia, la fotografia e il montaggio sono alla fine ben fatte. Come esordio alla regia in ogni caso, è sempre meglio dell’ 80% delle cose che si vedono in media in Italia, e non parliamo solo di opere prime.
Particolarmente interessante è la colonna sonora e i rimandi al passato, essendo ambientato negli anni 80, dove si possono trovare tormentoni italiani fino ad un pezzo di Vacanze di Natale ’83.

Nel mezzo del film troviamo anche Brett Gelman (per chi non lo conoscesse il marito della sorella della protagonista in Fleabag) in un ruolo secondario che fa’ molto ridere, come d’altronde nelle fantastica serie di Phoebe Waller – Bridge. Nei cinema Magari uscirà il prossimo febbraio distribuito dalla BIM, è secondo il nostro punto di vista merita una visione, film così se ne vedono pochi ultimamente ed è giusto salvaguardare e guardare quei pochi che vengono fatti, soprattutto se italiani.

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