Marco Polo – Complotti e sangue alla corte del Khan

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Marco Polo è una serie televisiva prodotta da Netflix, ideata da John Fusco racconta delle vicende di Marco Polo (Lorenzo Richelmy) alla corte del gran Khan dei Khan , Kublai Khan (Benedict Wong).

Nella serie abbiamo anche grandi nomi come Pierfrancesco Favino nei panni di Niccolò Polo, che di recente ha avuto un ruolo importante nel film di Stefano Sollima: Suburra.

La serie si presenta come un vero e proprio kolossal a puntate, costata più di 90 milioni di dollari e ha impiegato uno sforzo non indifferente, infatti le riprese si sono svolte tra Italia, Kazakistan e Malesia, girata completamente in 4K (una delle poche nel suo genere).

Per ricreare la corte in Malesia è stato allestito persino un teatro di posa con 51 set all’interno. La serie tra l’altro è una delle poche che viene girata seguendo l’ordine degli eventi, per riuscire a dare un senso corale a tutto il progetto.

Insomma Netflix ha fatto un lavoraccio per consegnarci questa serie TV e chissà come sarebbe stato preso un responso negativo che però non c’è stato, anzi, la serie è diventata in breve tempo una delle più apprezzate anche dal pubblico Italiano.

Non si hanno impiegato ingenti sforzi solo nell’allestimento delle scenografie, ma anche sul lato tecnico: regia e fotografia trasmettono la grandezza della corte, la CGI utilizzata con parsimonia riesce ad amalgamarsi con tutto l’ambiente circostante senza creare effetti spiacevoli.

Stagione 1: La serie si presenta allo spettatore

Marco Polo

La Prima stagione nello sviluppo delle vicende è abbastanza classica, ma mantiene tanti elementi Orientali che rendono alla vista il tutto piacevole ed esotico.

In effetti le prime 4 puntate della stagione sono servite a presentare i personaggi: Marco, Kublai, Zhejin, Cento occhi, Byamba, Ahmad, Yusuf, l’imperatrice Chabi e Jia Sidao.

Situazioni in un certo senso semplici, magari già viste ma che servono a stabilire i rapporti che verranno messi a dura prova nella parte centrale e finale della serie che presenta l’introduzione di molte sottotrame.

I Personaggi hanno tutti un loro percorso di maturazione o di scopo che nel corso della prima stagione inizia o si compie, basti pensare al rapporto molto strano che si è instaurato tra Polo e Kublai .

Parlando di Polo e del Khan bisogna considerare che sono due spiriti all’opposto che spesso si scornano a vicenda, basti vedere le riunioni a palazzo, dove spesso Marco , la pensa totalmente all’opposto di Kublai e in queste scene proprio viene anche fatto notare tramite certe scelte registiche e di scenografia.

Non posso stare a parlare nel dettaglio di tutti i personaggi perché diventerebbe una intera lista di situazioni che bisogna scoprire guardando questa fantastica serie.

Posso però dire che per lo meno nella prima stagione vi troverete immersi in un ambiente totalmente ben costruito che in poco tempo vi sarà già familiare questo è sicuramente un pregio, ma molto del merito va dato anche ai personaggi che aiutano a costruire l’atmosfera e la società in cui Marco/spettatore si ritrova ad essere catapultato.

La prima stagione stabilisce in un certo senso un canone dimostrativo che verrà più spesso utilizzato ossia quello di mostrare la corte del Khan tramite vari personaggi non solo da Marco, ma anche dagli altri cortigiani è in questo modo più semplice per gli sceneggiatori e i registi raccontare le tante verità, per non porre questioni facili, per non fare divisioni tra buoni e cattivi, ma per mostrare il vero volto di tutti.

Un’altro punto che sinceramente mi aveva fatto storcere il naso agli inizi era l’eccessiva presenza di combattimenti, punto che poi diventa cardine nella serie e mostra delle ottimo coreografie specie con Cento Occhi al centro di scene d’azione con una regia veramente eccezionale che permette allo spettatore di ammirare tutta la bellezza ,quasi come fosse una danza pericolosa.

Ogni stagioni si pone un grande goal diciamo, nella stagione uno abbiamo i tentativi di conquista dell’ultima fortezza dell’impero cinese ma quella è solo la parte facciata che attrae tutti i personaggi in uno stesso punto come falene vicino ad una lanterna, ma intanto altre cose avvengono sotto la superficie, si creano alleanze , che solo dopo potrete vedere nella loro completezza.

Una prima stagione solida che non si perde in stupide scelte facili,se devo proprio trovare un difetto e il sesso usato nella serie come arma così spesso da quasi risultare invadente e fuori luogo nonostante ciò si attenui col tempo.

Stagione 2: La Svolta della serie sta nel sangue

Marco Polo

Ora che conosciamo i personaggi gli autori possono virtualmente iniziare a raccontare di più iniziare a far addentrare lo spettatore nel mondo selvaggio Mongolo ,nelle sue tradizioni, nelle sue credenze e a mettere a frutto i 10 Episodi della Stagione 1 per costruire qualcosa che risulti ancora più solido e con sempre più elementi curati come i vestiti, che iniziano ad avere una cura maggiore insieme alle stesse trame che diventano molteplici e allungano la longevità della serie, con puntate spesso che eccedono i 50 minuti. Fanno irruzione nella serie elementi misteriosi che come leggende punzecchiano la fantasia dello spettatore ma nel frattempo inquietano i personaggi che li vedono molto più vicini di prima,infatti c’è stato un certo scarto tra la stagione 1 e la stagione 2 che noi non vediamo ma ci viene fatto capire che certe cose si stanno spezzando e quindi siamo preparati a lotte di sangue.

Stavolta i tempi per la preparazione al conflitto interno sono meno dilatate e quindi non arriva tutto non lentamente ma quasi eravamo preparati diciamo.

La globalizzazione di questo Khanato è principalmente il motivo , ma dietro si celano tantissimi altri retroscena che mettono radici nel passato della famiglia, che rievocano lotte di sangue ormai passate. Dopo di ciò inizia un clima di sospetto reciproco, dove il Khan arriva a mettere in discussione lo stesso figlio, un clima dove le ingerenze Occidentali iniziano a farsi sentire, dove le mezze verità vengono messe via e dove la religione diventa una parte centrale delle trame.

Lo spazio riservato al personaggio di Marco è spesso condiviso con altri perché ormai fondamentalmente fa parte del Khanato, si è dimostrato degno di fiducia e pronto a fare ciò che il Khan gli ordina, mantiene però il suo carattere e ciò lo porta a mettere spesso in discussione scelte scellerate ma lo mette anche nella posizione migliore(in quanto esterno) di poter proteggere il Khan anche da sé stesso,come dicevo riguardo alla prima stagione i due hanno un rapporto strano, ma che viene fatto funzionare.

La seconda stagione mostra un focus non indifferente su Zhenjin che tramite gli insegnamenti di Cento Occhi ,il tutoraggio di Marco e l’arrivo di nuove responsabilità diventa uno dei personaggi(a mio parere) meglio riusciti della serie,da bambino a uomo.

Viene messa ancora più cura nella realizzazione ,regia che si impreziosisce si prende i suoi momenti per farti ammirare sempre di più la natura in cui per ovvie ragioni i personaggi vengono immersi.

Gli errori della stagione 1 come l’utilizzo esasperante di sesso come merce qui viene meno e viene utilizzata in modo più coscienzioso o magari sono io che ormai non me ne rendono conto(maledetto Game of Thrones!).

Marco Polo si dimostra una serie dai molteplici punti di forza e dalle incredibili possibilità se si rimane ancorati alle regole che gli stessi autori si sono dati fin dalla prima puntata, anche perché vorrei tanto poter vedere la crescita completa di Marco Polo e spero non si cerchi di inserire elementi troppo fantastici per una serie non totalmente fedele alla storia ma che non si trova a mettere strane magie in mezzo a tutto.

Ovviamente è una serie che mostra anche difetti, ma questi difetti allo spettatore non attento possono passare in sordina, non ci troviamo di certo un capolavoro, ma un prodotto ben confezionato e anche che rispetta le aspettative e cerca di puntare in alto.

Netflix, so che non mi leggerai mai ma per favore crea altri speciali su personaggi secondari tra le stagioni, te ne prego.

Quindi la consiglio? Assolutamente si, poi se amate Game of Thrones, amerete anche questa serie!