Il 23 agosto arriva finalmente nei cinema italiani l’attesissimo nuovo lungometraggio di Christopher Nolan, Oppenheimer con protagonista Cillian Murphy. Il film arriva in Italia un mese esatto dopo l’uscita negli Stati Uniti distribuito da Universal Pictures e vede nel cast oltre che Murphy anche Robert Downey Jr., Emily Blunt, Florence Pugh, Matt Damon, Kenneth Branagh, Gary Oldman e Rami Malek. Grazie a Universal Pictures abbiamo visto il film in anteprima e quello di seguito è il nostro parere su uno dei film più attesi dell’estate e del 2023.

Il film di Christopher Nolan è ambientato negli anni ’40 e si concentra sulla figura di J. Robert Oppenheimer, il fisico teorico che ha guidato il Progetto Manhattan, un programma segreto per la realizzazione di armi nucleari. Il film mostra come Oppenheimer abbia collaborato con altri scienziati, come Niels Bohr, Ernest Lawrence e Edward Teller, per sviluppare la prima bomba atomica, che fu poi sganciata su Hiroshima e Nagasaki. Inoltre, viene esplorata anche la vita privata di Oppenheimer, il suo rapporto con la moglie Katherine e le sue crisi morali ed esistenziali di fronte alle implicazioni della sua invenzione.

Basato sulla biografia vincitrice del Premio Pulitzer “American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer” di Kai Bird e Martin J. Sherwin, Oppenheimer è il ritorno di Christopher Nolan alle pellicole di carattere storico dopo Dunkirk del 2017, con echi che si rifanno a The Prestige vista la narrazione basata su un confronto tra due parti. Il biopic di Nolan è un thriller storico e procedurale dal ritmo estremamente serrato dove la parola trova la sua centralità. Il film è girato sia in IMAX 65mm che in pellicola di grande formato 65mm, che include per la prima volta in assoluto, sezioni i fotografia analogica IMAX in bianco e nero. Il formato volutamente di grandi dimensioni e l’aspetto sonoro sono artefici di una pellicola tecnicamente ineccepibile che si basa su una sceneggiatura estremamente verbosa in cui i momenti di silenzio sono ridotti all’osso generando nello spettatore una costante sensazione di caos che perfettamente si sposa con la materia trattata. Si badi bene, non caos dal punto di vista narrativo ma uditivo. La colonna sonora ad opera di Ludwig Göransson e il sound desgin nel suo complesso sono dei veri e propri protagonisti della pellicola insieme agli attori e alla storia che fa da sfondo alla vicenda.

Oppenheimer è sì un biopic ma non nel senso stretto del genere. Ancora una volta Nolan torna ad uno dei suoi temi centrali: il tempo. Il film si divide in tre piani temporali che narrano un prima, un durante e un dopo e mettono in mostra luce e soprattutto ombre di un periodo storico e di un’invenzione che cambierà radicalmente il corso della storia.  Essendo la pellicola una sorta di “botta e risposta”, anche la messa in scena prenderà le parti dei due protagonisti assoluti del film. Da un parte – quella a colori – Oppenheimer, la sua storia, la sua formazione e la presa di coscienza nei confronti di quell’incredibile arma che è riuscito a creare, interpretato da un’impeccabile Cillian Murphy in una delle migliori performance della sua carriera, dall’altra – quella in bianco e nero –  Lewis Strauss, pezzo grosso della Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti interpretato da un immenso Robert Downey Jr. che ancora una volta si dimostra un’interpreta camaleontico e versatile vestendo i panni di un personaggio spregevole che sicuramente gli farà valere l’ambita nomination all’Oscar (e a tanti altri premi) come Miglior Attore non Protagonista.

Nel cast un parterre di star di tutto rispetto, da piccoli cameo – memorabile quello di Gary Oldman nei del Presidente Truman – a Benny Safdie nei panni di Edward Teller e Rami Malek in quelli di David Hill, fino a Matt Damon che interpreta Leslie Groves e Florence Pugh e Emily Blunt rispettivamente amante e moglie di Oppenheimer. I personaggi femminili sono quelli che risentono di più la mancanza di una scrittura solida, passando – specialmente Pugh – come “l’amante di…” ma nonostante ciò in pochissimo tempo riesce comunque a rubare la scena anche allo stesso Murphy. Anche con il poco approfondimento, le due attrici sono ineccepibili nei loro ruoli, Emily Blunt che potrebbe addirittura ricevere una nomination all’Oscar nei panni di Kitty, la moglie di Oppenheimer, regala una performance straziante e profonda merito soprattutto della bravura dell’attrice e dei primi piani che la vedono protagonista.

Dopo una prima parte di carattere storico, un momento centrale della pellicola spezza il film in due, si passa ad una seconda parte più oscura, morbosa, dove il biopic lascia spazio al thriller procedurale in piena regola, in cui la parola diventa protagonista accavallandosi anche agli stessi attori in un turbinio che porta il film ad un finale fatalista ma non molto lontano dalla realtà attuale. Il punto di forza di Oppenheimer è la capacità di Nolan di scrivere una storia in cui la morale si pone al di sopra dell’uomo e delle sue decisioni. Di chi è la colpa? Della scienza o dell’uomo?

Oppenheimer

Oppenheimer segna il ritorno di Christopher Nolan alla materia storica nello stile che da anni caratterizza il regista. In una pellicola in cui spicca il lato sonoro e una sceneggiatura estremamente verbosa ma capace di rendere accessibili a tutti concetti complessi come la fisica quantistica Oppenheimer si conferma quasi come una summa del lavoro di Nolan in cui tornano i temi cari al regista in una chiave completamene nuova. Interpretato da attori al massimo delle loro forze, dove su tutti spiccano Cillian Murphy e Robert Downey Jr., Oppenheimer – insieme a Barbie di Greta Gerwig – si conferma l’evento cinematografico dell’estate 2023 e forse dell’intero anno.


Oppneheimer di Christopher Nolan arriva al cinema a partire dal 23 agosto anche in versione IMAX. Ecco il trailer italiano del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Oppenheimer
8.5
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
oppenheimer-christopher-nolan-e-la-storia-della-bomba-atomica-recensioneOppenheimer segna il ritorno di Christopher Nolan alla materia storica nello stile che da anni caratterizza il regista. In una pellicola in cui spicca il lato sonoro e una sceneggiatura estremamente verbosa ma capace di rendere accessibili a tutti concetti complessi come la fisica quantistica Oppenheimer si conferma quasi come una summa del lavoro di Nolan in cui tornano i temi cari al regista in una chiave completamene nuova. Interpretato da attori al massimo delle loro forze, dove su tutti spiccano Cillian Murphy e Robert Downey Jr., Oppenheimer – insieme a Barbie di Greta Gerwig – si conferma l’evento cinematografico dell’estate 2023 e forse dell’intero anno.

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