[der Zweifel] Il peggio del cinema Italiano – La commedia sexy di Banfi e Vitali

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commedia sexy

Girovagando nel web ho scoperto che i distributori di film stranieri in Italia avevano qualche decennio fa l’abitudine di preparare due versioni in doppiaggio per i film di nicchia: una che seguisse fedelmente il copione originale ed una che invece si dovesse adattare in toto ai gusti del pubblico italiano.

È il caso del lungometraggio di Fritz the cat, che nel passaggio dagli Stati Uniti all’Italia ha perso molto del suo smalto. Partiamo dalle basi: Fritz, è un personaggio dei fumetti degli anni ‘60, è un gatto che vive in una New York popolata da animali antropomorfi; legato alla scena underground americana nel 1972 ne viene realizzato un lungometraggio animato. Questo film diventa una critica alla società americana degli anni ’60.

In Italia, ne vengono distribuite due versioni: una con un doppiaggio fedele all’originale di cui pare si siano perse le tracce ed un’altra con un doppiaggio gretto e demenziale.

Giudicate voi stessi. Il video che segue è tratto dall’originale americano:

Questa è invece l’unica versione disponibile in italiano:

Comprendete da soli come il passare da una rivolta contro l’elite, ad una rivolta perché le prostitute grasse costano troppo sia degradante: non solo per l’opera originale ma anche per il pubblico, ritenuto evidentemente troppo stupido.

Questo era purtroppo, e probabilmente, ancora è una certa idea di cinema in Italia. Un cinema che non è arte, ma che viene ridotto ad un prodotto che non arriva al livello minimo di decenza.

Siamo stati abituati a vederne di ogni negli anni, ma c’è stato un periodo che nelle sale italiane veniva proiettato quello che secondo me è il peggio del cinema italiano. Il doppiaggio da cui siamo partiti è solo uno spunto per riuscire a scendere nel baratro del più immondo prodotto cinematografico italiano: la commedia sexy. Esatto. La commedia eroticadi Banfi, Vitali e Bombolo.

Non voglio cadere nel relativismo culturale -sono passati decenni alla fine- accusando questo filone di sessismo -anche se la concezione della donna che propone è ai limiti della decenza, né fare il moralista. Anzi, piuttosto che guardarvi uno di questi film è meglio che diate traffico alla moltitudine di siti porno che affollano il web. Ne guadagnate sotto tutti i punti di vista.

Quello che voglio fare è condividere con voi il mio ribrezzo per queste oscenità -non sessuali purtroppo-  artistiche!

Se ho visto alcuni di questi film è perché sono stati elogiati come capisaldi di una certa cultura popolare, e anche per gli attori che vi recitavano. Quando poi una tivù satellitare ha dedicato un intero canale a questo filone per una settimana, ne ho recuperati parecchi.

Maledetto quel giorno che non sono andato al circoletto a sfondarmi di canne -non c’ho mai capito niente della vita. E quindi ho visto cose del genere…

Ora, questa è una versione ligth della commedia erotica: a parte quell’accavallamento di gambe ci sono solo battutacce di Pierino, ma tranquilli che non c’è molto di più negli altri film. Forse, qualche mezzo nudo -ovviamente di donna, che per ovvie ragioni non posso proporvi.

Divertenti queste battute sul seno eh?! Non voglio fare il social justice warrior ma è proprio il tipo di comicità grossolana che fa male al cuore. Preferisco di gran lunga Friends, ora sotto il fuoco del politically correct, che con le sue battutine sferzanti ai tempi totalmente innocenti almeno riesce a far ridere e non disgusta.

115 sono i film di questo sottogenere cinematografico, pascolato anche da Mario Monicelli, Alberto Sordi e Ugo Tognazzi. Sono decenni che nessun film di questo genere viene prodotto. Che sia stata colpa dell’industria pornografica che con il suo arrivare dritto al punto a distrutto il mercato dello vedo/non vedo grossolano?

Potrebbe essere andata così. Se bisogna vedersi  un film senza un minimo di senso estetico solo per il puro piacere sessuale allora ha poco senso vedersene uno dove un bambino di quinta elementare interpretato da un uomo più che trentenne si mette a cazzeggiare dieci minuti davanti ai professori.

Concludo dicendo che per me potete vedere quello che vi pare, ma la commedia erotica all’italiana, checché se ne dica, è stato il punto più basso della cinematografia italiana. Più basso dei film di Massimo Boldi.