Prometheus Life and Death di Dan Abnett e Andrea Mutti – Fuoco e Pietra | Recensione

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prometheus life and death

prometheus life and death Siamo solo all’inizio della nuova serie dell’Alien Universe, Life and Death, pubblicata, come tutti gli altri fumetti di Alien da Dark Horse; diritti che nel nostro paese sono stati recentemente acquisiti da Saldapress, e l’editore ci sta deliziando da anni con nuove, appassionanti storie.

Nella puntata precedente, il gruppo di militari di scorta al rappresentante della Wayland-Yutani, arrivato su un pianeta di recente acquistato dall’azienda, non solo ha ritrovato una gigantesca nave aliena (il cui design lascia ben pochi dubbi sulla sua origine agli occhi degli appassionati). A “farci la guardia”, i soldati avevano trovato un drappello di Predator assetati di sangue, che hanno messo tutti alle strette. Ma grazie all’aiuto del loro tecnico, gli uomini sono riusciti a mettere in funzione la nave e a battere in ritirata, senza però accorgersi di non essere soli…

Uno dei proiettili sparato nello scontro con gli Yautja ha infatti ridestato un’Ingegnere, addormentato in una macchina. Il proprietario della nave, ripresone il controllo, si dirige verso un altro astro, lasciando indietro la nave della Wayland con a bordo l’incredula capitano Padget, vedendo sparire nello spazio i suoi uomini. Raggiunto il pianeta designato, il comandante Roth e i suoi uomini riescono a sgattaiolare fuori dalla nave, cominciando ad esplorare il lugubre mondo su cui si sono ritrovato, un mondo all’apparenza morto, marcio, ma che i lettori di Fire and Stone potrebbero facilmente riconoscere. Come potrebbero anche riconoscere alcuni personaggi che i militari incontrano nella loro esplorazione.

Finalmente, nonostante il lasso di tempo che intercorre fra Fire and Stone e Life and Death, le due serie arrivano ad incontrarsi, grazie al lavoro di Dan Abnett. Lo sceneggiatore mette sul campo tutte le variabili a cui può attingere dalla mitologia di Alien, scrivendo uno dei numeri migliori dell’intera collana, un capitolo che mescola bene azione e pathos, senza dimenticarsi di tutto il lavoro che gli altri scrittori hanno fatto prima di lui.

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Tutt’altro: non solo i luoghi e i personaggi, ma anche alcuni concetti e misteri rimasti irrisolti sembra che potrebbero finalmente trovare una risposta in questa seconda serie. Ad esempio, potremmo finalmente scoprire l’origine della misteriosa melma nera, se non addirittura quelle che sono le vere origini della vita stessa. Il ruolo degli Ingegneri viene qui messo in discussione: se davvero sono delle divinità che hanno creato la vita, perché sono così aggressive? Che stiano in realtà proteggendo l’umanità da se stessa, impedendole di venire a contatto con la propria tecnologia, temendone l’uso che potrebbe farne? Oppure sono pentiti delle loro stesse creazioni e ora mirano a distruggerle, come fece Dio nelle sacre scritture? Non ci resta che aspettare, sperando di trovare risposte nei capitoli a venire.

Anche dal punto di vista grafico, questo si classifica come uno dei numeri migliori dell’intera saga: le pagine sono state infatti affidate al nostro connazionale Andrea Mutti, artista dal tratto molto pulito, ma che da il meglio di se in particolare nelle scene di guerriglia, e, ancora di più, quando si sofferma nel dipingere i macabri paesaggi del pianeta, popolato da altrettanto mostruosi insetti e creature ributtanti.

Insomma, Prometeus Life and Death fa davvero ben sperare per il futuro e la conclusione della maxisaga ambientata nell’Alien Universe, sperando di trovare presto le risposte a tutte le domande disseminate lungo l’appassionante storia.

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