Rasputin – La Voce del Drago di Mike Mignola, Chris Roberson e Christopher Mitten | Recensione

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Con il prossimo arrivo nelle sale cinematografiche del nuovo film sul diavolo rosso, facciamo un salto indietro nel tempo della cronologia di Hellboy grazie a Rasputin – La Voce del Drago. Pubblicato un paio di mesi fa da Magic Press, questa breve storia si pone come prequel della saga di fumetti creata da Mike Mignola, prendendo spunto da quello che ne è l’antagonista principale.

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Rasputin: The Voice of the Dragon™ © 2017, 2018, 2019 Mike Mignola.

Il celebre consigliere degli zar di Russia, dopo essere stato pugnalato, avvelenato, annegato e sparato, secondo la leggenda sarebbe tornato in vita grazie all’intervento di un’entità superiore, da lui chiamata come il Drago. La voce del Drago spinge Rasputin a cercare ulteriori testimonianze delle manifestazioni di questa presunta divinità, diventando un predicatore della Nuova Era del Serpente e di un imminente Ragna Rok. Nella sua ricerca, si ritrova a stringere un’alleanza con l’esercito di Hitler: i nazisti sono pronti a ricorrere a nuove e possibili risorse da impiegare nel conflitto mondiale, anche di natura sovrannaturale. E’ proprio durante la guerra che la (nuova) esistenza del russo e quella del professor Brutthenholm, lo stesso che fonderà il BPRD e che adotterà Hellboy, si intrecciano per la prima volta, raccontando probabilmente la prima missione dell’allora giovane professore.

Mike Mignola, insieme allo sceneggiatore Chris Roberson, racconta le vicende parallele dei due personaggi: in realtà, come detto prima, il racconto segue le vicende di Rasputin, ma si concentra maggiormente sulle indagini del giovane professore, descritte tramite le sue memorie in un diario. Esperto più nella teoria che nella pratica dell’occulto, Brutthenholm si ritroverà catapultato non solo in mezzo al conflitto mondiale, finendo anche a riscoprire antiche organizzazioni occulte che complottano per mettere in pericolo il mondo intero, e di altre che invece “controcomplottano”, proprio come quella che fonderà lui stesso.

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Rasputin: The Voice of the Dragon™ © 2017, 2018, 2019 Mike Mignola.

Si tratta di una vera e propria corsa attraverso l’Europa, passando brevemente dall’Italia, e spostandosi fra le nebbiose campagne inglesi e le catacombe di Parigi. Lo spirito del racconto è quello dei libri fanta-horror di H.P. Lovecraft, una delle più imponenti influenze di cui Mignola, ed Hellboy stesso, risentono. Insieme a questi clichè, troviamo non solo altri personaggi del pantheon creato da Mignola (oltre ovviamente a Rasputin), ma facciamo anche la conoscenza con nuovi comprimari, in particolare Sandhu, la spia-stregone a cui Brutthenholm si ritroverà a fare da spalla. Le matite della miniserie sono state affidate a Christopher Mitten. Personalmente, lo stile ha ricordato vagamente autori come Humberto Ramos o Gabriel Hernandez-Walta: a tratti frettoloso, impreciso, ma che regala delle ottime vignette, in particolare se vi compaiono esplosioni, mostri o creature di ogni sorta.

L’espansione del Mignolaverse prosegue, dunque, andando a riprendere il passato di alcuni dei suoi personaggi principali. Si tratta ovviamente di un titolo che si rivolge a chi conosce già le serie legate ad Hellboy, riproponendone alcuni topic che hanno fatto grande la serie principale. Non sarebbe male, visto il recente rilancio del franchise al cinema, veder arrivare Hellboy e i suoi personaggi anche sul piccolo schermo, magari con una serie tv che esplori proprio questi momenti.