[Recensione] A Star Is Born di Bradley Cooper – È davvero nata una stella

0
a star is born

A Star is Born, terzo remake dell’omonimo film del 1937, si presenta nelle sale facendo leva su due grandi punti di interesse. Due scommesse, due rischi che potrebbero decretare il fallimento dell’operazione, oppure il suo successo. Da una parte, Bradley Cooper esordisce dietro la macchina da presa, ma senza rinunciare al posto sotto i riflettori come attore protagonista. Dall’altra, Lady Gaga affronta per la prima volta un ruolo cinematografico importante, che mette alla prova tutte le sue doti da attrice. Sempre che queste doti ci siano, penseranno i maligni.
Ebbene, entrambe le scommesse sono state vinte. In modo altisonante, che non lascia spazio a dubbi di sorta. “A Star is Born” si impone già da ora come papabile candidato in numerose categorie dei prossimi Oscar. Eppure la trama del film è davvero semplice, e già vista molte volte. E’ un terzo remake, appunto. Cooper interpreta il musicista di successo Jackson Maine che scopre, e si innamora, della squattrinata artista Ally. Lei ha da poco chiuso in un cassetto il suo sogno di diventare una grande cantante…fin quando Jack la convince a tornare sul palcoscenico. Ma mentre la carriera di Ally inizia a spiccare il volo, il lato privato della loro relazione sta perdendo colpi a causa della battaglia che Jack conduce contro i suoi demoni interiori. Niente di più, niente di meno. Scontato? Prevedibile? Forse. Spesso, però, non conta tanto cosa si racconta, ma come lo si fa. Ed è il film stesso a dichiararlo, in un dialogo che sembra rivolto direttamente agli spettatori. “A Star is Born”, pur non proponendo nulla di innovativo, utilizza al meglio gli strumenti narrativi che il medium cinematografico mette a disposizione. Tutti gli ingranaggi ruotano nel verso giusto, in un meccanismo che, pur con qualche intoppo qui e là, intrattiene, coinvolge ed emoziona.

Sceneggiatura e regia viaggiano a braccetto, riuscendo nell’impresa di non rendere stucchevole una storia che corre perennemente il rischio di sciogliersi nella melassa. Le vicissitudini amorose di Jack e Ally si muove, con un equilibrio agrodolce, sul filo sottile che separa la commedia dalla tragedia. Anche se, bisogna ammetterlo, più il minutaggio si fa corposo, più l’ago della bilancia pende verso il dramma. Nelle battute finali, pennellate sottili lasciano spazio a secchiate di vernice, con l’intento di commuovere a tutti i costi. Un errore quasi veniale, da parte di un regista esordiente che dimostra di dare il meglio, più che nelle manifestazioni estreme di pathos sentimentale, nella messa in scena del non detto e dei piccoli segnali impercettibili che scuotono l’animo umano. Qualche passaggio forse troppo didascalico lascia spazio a momenti suggeriti, vuoti che lo spettatore deve colmare da solo, ed è proprio in queste ellissi che “A Star is Born” dà il meglio di sé.
Al centro della scena, troneggiano sempre Jack e Ally, costantemente seguiti dalla macchina da presa che mai li abbandona, anche nei momenti di più grande respiro. Due personaggi all’apparenza stereotipati, e che invece vengono lentamente approfonditi e resi tridimensionali. Il mondo dello spettacolo che tanto bramano gioca con le loro vite, complicando all’estremo un rapporto umano che è già complicato di per sé, e che vive di tensioni anche nei momenti più idilliaci. Tutte le sfumature vengono rese al meglio grazie all’impeccabile prestazione attoriale di Bradley Cooper e Lady Gaga. Se Cooper dimostra di aver lasciato definitivamente alle spalle la fase più ingenua della sua carriera, Lady Gaga sorprende a più riprese, rubando persino la scena al suo collega più affermato. Una stella è nata per davvero, e non è difficile immaginare una presenza sempre più massiccia della cantante sul grande schermo. Colgono nel segno anche i personaggi secondari, ben tratteggiati anche quando hanno poche battute a disposizione. Alcuni di essi avrebbero però meritato maggior spazio, sacrificati come sono dinanzi alla predominanza assoluta della coppia protagonista. Predominanza che si fa sentire, e a buon ragione, anche sul versante della colonna sonora.

A Star is Born non è un musical, ma le canzoni rivestono un ruolo importante e determinante nell’economia della narrazione. Jack e Ally sono due cantanti, due musicisti, e le sette note rappresentano la croce e la delizia delle loro vite. Bradley Cooper e Lady Gaga, coadiuvati da noti produttori, hanno scritto e registrato dal vivo tutte le tracce presenti nella pellicola. Se da Lady Gaga era lecito attendersi una performance vocale di livello, stupisce Bradley Cooper. E stupisce l’estrema efficacia di ogni canzone nel delineare perfettamente tutti i passaggi narrativi. Una perfezione, invero, non sempre presente. In sporadiche circostanze, una costruzione drammatica troppo veloce impedisce ad alcune sequenze di cogliere davvero nel segno, con susseguente disorientamento dinanzi ai comportamenti dei personaggi. Ma è impossibile essere troppo severi dinanzi a un’opera prima così convincente.
A Star is Born è un melodramma moderno, il racconto di una coppia travolta dall’ambizione, dall’esigenza di affermarsi e di esprimere a tutti i costi la propria arte. Dimostra che è ancora possibile emozionare il pubblico senza ricorrere a rutilanti colpi di scena. Camuffa la complessità con la maschera della semplicità.