[Recensione] Arrow 6×06-07 – Promises Kept & Thanksgiving

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Riprendiamo il ritmo in attesa del crossover che inizierà questo lunedì sera, con Promises Kept e Thanksgiving, rispettivamente gli episodi 6 e 7 di Arrow.

Dopo la scoperta che il capo dei Jackals non è altro che suo figlio Joe (Liam Hall), Slade Wilson (Manu Bennett) è costretto ad una scelta difficilissima: tornare ad essere Deathstroke oppure cercare di essere migliore e salvare il figlio dal baratro. In aiuto di Slade ovviamente arriva Oliver (Stephen Amell), che cerca di farlo ragionare e di fargli capire la pericolosità del figlio e dei suoi “agenti”. Lo scontro tra padre e figlio è al centro di questa puntata che ci mostra anche come il Terminator sia tornato da Lian Yu e come abbia acquisito la fichissima tuta che vediamo nella stagione 2 e a seguire. La puntata dunque si concentra ancora una volta su Slade che con questo arco narrativo, possiamo dire, chiude almeno momentaneamente la sua parabola su Arrow, consegnando agli spettatori un Deathstroke lucido, determinato e che non scende a compromessi nemmeno quando si tratta di suo figlio; Inoltre aggiunge anche un elemento al plot che verrà presumibilmente usato in futuro per la serie, ossia Grant Wilson, figlio sconosciuto di Slade  che i fan del fumetto conoscono bene, sia per avere avuto legami coi Giovani Titani sia perché è stato il primo effettivo legame di sangue mostrato nei fumetti del Terminator. Nel frattempo, a Star City, Freccia Verde ed il suo team sono alle prese con un nuovo giocatore, Richard Dragon (Kirk Acevedo), che non solo è un nuovo boss criminale ma è anche colui che fornisce gli steroidi a Diggle.

In Thanksgiving invece abbiamo il ritorno alle trame principali, con Cayden Jaymes (Michael Emerson) che sta preparando un nuovo attentato alla città ed Oliver di nuovo nel mirino dell’agente dell’FBI Watson. Il team però non potrà sicuramente agire con la stessa efficienza, essendo senza una guida ora che Diggle (David Ramsey) è ricoverato a causa del nuovo composto inventato da Curtis(Echo Kellum) per curarlo dai tremori alla mano.  Toccherà quindi ad Oliver rimettere il cappuccio e la federa e sfidare Cayden James al suo gioco, un gioco che ha come solo scopo mettere l’intera Star City contro il team Arrow e sopratutto vendicarsi di Oliver, vero ed ultimo obbiettivo del pericoloso hacker.

Arrow con questo arco narrativo in 2 episodi dedicato a Deathstroke e con quest’altro episodio che vede il ritorno di Oliver ad arco e frecce si riprende dunque nettamente dalla noia provocata dall’episodio Next Kin, che purtroppo  ha dimostrato come questa serie abbia ancora dei limiti dovuti sopratutto alla sua natura di serie broadcast, obbligata ad arrivare ogni anno a 23 episodi.

In definitiva però le avventure di Freccia Verde e del suo team continuano ad intrattenermi, ed alcune volte riescono con delle interessanti trovate fumettistiche anche a farmi piacere certi scivoloni narrativi, neanche troppo gravi considerando il livello generale delle serie CW.