[Recensione] Black Monday Volume 1 – Il Commercio basato sul sacrificio Umano

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Black Monday Volume 1 Recensione

Black Monday (Black Monday Murders in originale) è un fumetto scritto da Jonathan Hickman e disegnato da Tomm Coker, pubblicato originariamente da Image Comics nel 2016, di cui nel 2017 Mondadori Ink ha raccolto in volume il primo arco narrattivo.

Cosa accadrebbe se il mondo della finanza fosse sotto il controllo di un elite che non può invecchiare ed è disposta a sacrificare tutto, in nome di un dio/demone che incarna la finanza stessa? Jonathan Hickman decide di rispondere a questa domanda con Black Monday.

Siamo nel 2016, Daniel Rothschild, uno degli amministratori della Caina-Kankrin viene trovato morto nel suo appartamento; Questo omicidio darà inizio ad una catena di eventi che scoperchierà un vaso di pandora pieno di segreti e omicidi, che vanno a ritroso dal 2016 fino al 1929, anno della caduta della borsa e anno in cui qualcosa di sinistro si è messo in moto per prendere il mondo nella propria tenaglia. Incaricato di indagare sull’omicidio, il detective del dipartimento di New York, Theo Dumas, un investigatore capace ma che persegue i criminali e indaga utilizzando metodi poco ortodossi, che in questo caso potrebbero servirgli, si ritrova con un unico indizio, un messaggio scritto in un alfabeto antico di Millenni, “Noi Sappiamo”.

Hickman non è uno sprovveduto e decide di mettere al servizio del lettore tutte le informazioni possibili per poter fruire della storia senza dover scavare di più nel gergo bancario e tra vecchi libri, prendendosi tra un mini capitolo e l’altro delle pagine per illustrare alcuni concetti, in alcuni casi stravolti e adattati alla storia. Questa irruzione della prosa nel fumetto non è pratica comune, soprattutto se non sviluppata e pensata a dovere, ma Hickman non è uno sprovveduto e grazie a quelle che sono linee temporali, spiegazioni, grafici, linee gerarchiche, rapporti della polizia, articoli di giornale e lettere costruisce con poco un modo stratificato, plausibile, interessante e inquietante.

Il noir è un genere sempre difficile da rendere al meglio, perché ormai è stato riscritto in tutte le possibili salse e media, persino nel mondo della Finanza, basti pensare a Wall Street di Oliver Stone ma qui riesce ad essere qualcosa di nuovo, non solo un genere ma uno stile di racconto, lo scrittore avrebbe potuto scegliere migliaia di modi e stili per raccontare la sua storia, ma la scrittura fitta, tagliente e con parole che non sai mai cosa possono significare ben si confà al noir e in generale all’impostazione dell’intera storia, anche sul lato grafico.

Tomm Coker, realizza tavole molto dettagliate e piene di scuri e rossi, ma in generale colori forti e “mortali”, volutamente data la violenza che scorre a frotte in questo titolo atipico. Coker non realizza affreschi meravigliosi o cupe rappresentazioni ma bensì narra la storia di Hickman con una mano precisa e una lucidità invidiabile, ci sono dettagli che farebbero inorridire chiunque ma qui vengono resi quasi solenni e necessari, come parte di una generale ritualità dei “soldi”.

La storia, come dicevamo, non è lineare ma si dipana tra più archi temporali(1929, anni 80, Presente) e racconta la storia di una famiglia, del loro segreto e di un ordine mondiale nascosto, basato sugli inganni e sui soldi. La famiglia Rothschild, che è definita da ciò che fa, perché ciò che fa è loro potere. Nella partita ci sono anche altri giocatori, una partita che già in partenza è su una strada lambicata di cadaveri.

Il mondo che qui viene costruito è incredibilmente complesso e segue delle strutture aziendali interconnesse dalla stessa definizione di matematica, motore dell’agire dell’uomo e unica lingua che da sempre riescono a capire gli esseri umani  e che poi si traduce in semplice e seducente moneta. Ogni scuola di pensiero, ogni azienda ha la sua struttura e seppur in questo primo volume facciamo la conoscenza principalmente delle Scuole Economiche Occidentale e Orientale, vediamo l’esistenza di altrettante che si differenziano già solo per l’abbagliamento e per l’atteggiamento, dando ancora di più l’idea di diversità unita sono un unico dio, Mammona.

Quanto volte vi è capitato di sentire che qualcuno definisca la finanza, come un’entità a sé, che gioca con regole sue e che noi uomini rincorriamo senza capirla fino in fondo? Beh, magari è così, proprio come in Black Monday, essa è una vera e propria Entità che consuma tutto e tutti. Come nel mondo reale, qui la fortuna va a scapito degli altri, ma se nel mondo reale questo particolare è tralasciato fatto passare sotto i radar, qui è il credo della Caina-Kankrin e dei suoi componenti.

Sembra che un qualcosa di così ben organizzato non posso cadere, non possa fallire, se sin dal ’29 aveva previsto e anticipato le più grandi crisi economiche e non è impensabile che potrebbero anche averle orchestrate, solamente non rivelando dettagli o cammufandone altri, eppure quando una donna rifiutata ritorna, una forza che sa tutto ed è misteriosa entra in gioco e quando la verità viene sussurrata ad un uomo, il castello inizia a cadere e il sangue a spargersi sulle strade della città.

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