[Recensione] Doctor Who Stagione 10 – Cambiamento, questa è la parola d’ordine

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Il Dottore (Peter Capaldi) e Nardole (Matt Lucas) sono sotto copertura come professore universitario e il suo assistente. Bill Potts (Pearl Mackie) viene chiamata nell’ufficio del Dottore, dove diventa una sua studentessa. Nulla di più semplice, nulla di più interessante per una stagione di Doctor Who all’insegna del cambiamento!

Cambiamento, infatti crediamo sia la parola chiave per questa stagione di Doctor Who, nuove comparse, altri addii e nuovi inizi.
La stagione del cambiamento, sia quella del Dottore, in quanto questa è l’ultima stagione di Peter Capaldi e Steven Moffat, e sia l’arrivo di nuovi e vecchi compagni. Primo tra tutti l’avvento della nuova companion, Bill, un po’ stravagante e che porta una ventata di aria fresca nella schiera dei vari pellegrini che hanno affiancato le avventure del dottore. Fresca perché a modo suo una persona normale e non il super eroe, semi dio che abbiamo avuto con alcune delle precedenti compagne. Poi abbiamo Nardole che più che un vero companion possiamo considerare una specie di “Alfred” il maggiordomo sempre pronto a prendersi cura del nostro folle Dottore. E Missy (Michelle Gomez), personaggio molto particolare che in questa stagione è in costante conflitto tra la sua natura e il suo percorso verso la redenzione che verrà affiancata dalla sua precedente incarnazione “Il Maestro” il quale ci fornirà la risposta ad alcune delle domande che ci erano rimaste in testa. Ed infine nuovi inizi perché con l’addio a Capaldi si inaugura un nuovo ciclo di rigenerazioni.

Attenzione potrebbe contenere degli Spoilers

Moffat spinge la serie molto più sui sentimenti rispetto che sulla logica. I primi episodi infatti sono incentrati molto sulla costruzione del rapporto tra Bill e Il Dottore, andando avanti con la serie vediamo alcune puntate un pochino mosce, per poi arrivare fino a “l’infortunio” e alla comparsa di nuovi nemici incappucciati e a qualche classico “Mind Blow” alla Doctor Who (Piccola nota di merito anche per l’inquietante padrone di casa in uno degli episodi).Molto importante anche il rapporto che troviamo tra il Dottore e Missy, dove il primo cerca per tutta la stagione di darle fiducia, di farla andare contro la sua natura, di portarla dalla parte del bene. La “Bomba” finale è l’ultimo episodio, “The Doctor’s Fall“: ancora una volta compaiono degli antagonisti del passato sta volta anche remoto, abbiamo il confronto tra le due incarnazioni del “Maestro” il quale risolve alcuni quesiti rimasti in sospeso, ritroviamo anche un tema del passato che potrebbe accomunare Bill ad precedenti companion.

Con la fine dell’era Capaldi diamo l’addio ad un Dottore più maturo, più anziano e meno infantile rispetto a quello di Matt Smith, la precedente incarnazione. Il Dodicesimo si vede costretto ad affrontare molte perdite nel corso delle varie stagioni ma nonostante questo arrivato al limite della sua rigenerazione continua a tenere duro e a non volersene andare, anche dopo tutta la sofferenza che ha vissuto, cosa che lo rende di diritto uno dei miei Dottori preferiti.

Il cast lavora assieme egregiamente, viste anche le nuove entrare che riescono a mantenere alta l’attenzione, interagiscono molto bene anche i personaggi secondari creando quel feeling particolare con lo spettatore che solo una serie come questa riesce a fare.

In definitiva un ottima stagione conclusiva del ciclo Moffat. Non ci resta che aspettare lo specialone di natale dove probabilmente vedremo anche il ritorno di Clara, non si sa in quale forma, come già avvenuto in precedenza nel momento della rigenerazione dei vari dottori, che rivedevano le varie companion per un ultimo saluto.