[Recensione] Preacher 2×03 – Damsels

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Le prime due puntate della seconda stagione di Preacher ci avevano introdotto l’inarrestabile macchina di morte nota come il Santo degli Assassini (Graham McTavish) e ora la serie in quel di New Orleans introduce un altro elemento importante del fumetto originale, il Graal di Herr Starr (Pip Torrens). Ma non solo, la puntata ci dà uno sguardo all’Inferno e alla situazione di Eugene Root (Ian Colletti).

La puntata inizia con quello che sembra un flashback ma non si rivela altro che l’inferno personale di Eugene, in cui risiede per gentile concessione del reverendo Custer. Proprio l’inferno viene rappresentato come una struttura penitenziaria di alto livello e molto tecnologica, oltre che senza la benché minima traccia di colori, le scale di grigio e nero fanno da padroni nella nuova casa di Faccia di Culo.

L’episodio mostra anche la nuova opening del serial che ritrae bar, jazz e sparatorie e ci rivela l’entrata nel cast regolare di Pip Torrens, Graham McTavish e Julia Ann Emery. 

Intanto Jesse, Tulip e Cassidy si stanno dirigendo verso New Orleans alla ricerca di informazioni su Dio. Il gruppo arrivato nella città del jazz si troverà una situazione totalmente opposta a quella che si aspettava, una situazione che Jesse non pensava di trovare nella meta preferita da dio: alcol, sesso, bondage e tanto peccato.

Il reverendo Custer si troverà in fretta invischiato in qualcosa di ancora più pericoloso, quando infatti Tulip e Cassidy si allontanano da Jesse, che da solo si troverà alla ricerca di dio tra bettole, locali jazz di dubbia qualità e cantanti ammalianti. Il nostro protagonista nella ricerca di dio farà la conoscenza di una cantante (Julia Ann Emery) che ha dei legami con una misteriosa organizzazione, il Graal. 

Sarà proprio nella seconda parte dell’episodio, ancora più movimentata, che potremo scoprire la faccia di uno dei prossimi nemici del gruppo, il temibile Herr Starr, interpretato da Pip Torrens e che come molti altri personaggi della serie tv sembra essere stato strappato dalle pagine del fumetto e messo su schermo. 

La puntata scorre che è una meraviglia, tra azione ben coreografata e sempre chiara, colori caldi e avvolgenti e una magnetica presenza scenica di tutto il trio di attori protagonisti, siamo di fronte a 40 minuti di puro intrattenimento chiaro e di qualità. Magari molti fan rimarranno delusi dal fatto che la serie non abbia ancora intrapreso una strada più similare al fumetto e sicuramente potrebbe essere sul lungo un problema, ma considerando gli evidenti problemi che la stessa opera originale aveva nella parte centrale, forse concentrarsi di più su quello che funzionava, adattando in minima parte quella parte, se non tagliandola in favore di approfondimenti sui personaggi, potrebbe essere la soluzione migliore. 

La prossima puntata d’altro canto si preannuncia ancora più movimentata e divertente con una spiegazione sull’inferno da parte di Hitler a Eugene, l’arrivo di Viktor e un Jesse badass con machete.